On the occasion of the entry of the French party Reconquete! into the European Conservatives and Reformists Party (of which PM Giorgia Meloni is president), the 5 Star Movement shares a video from 2021 in which Éric Zemmour argued that northern Italy should be annexed to France. pic.twitter.com/jH4n21oWZ2
— Crazy Ass Moments in Italian Politics ?? (@CrazyItalianPol) February 7, 2024
1. ZANNI (LEGA) SU ZEMMOUR, 'IL NOSTRO ALLEATO È MARINE LE PEN'
(ANSA) - "I nostri alleati in Francia sono quelli del Rassemblement National di Marine Le Pen, il primo partito oltralpe, storici amici della Lega e di Matteo Salvini, pronti a governare per rimediare ai danni di Macron". Lo ha detto il capogruppo di ID ed eurodeputato della Lega, Marco Zanni, rispondendo all'ANSA. "Molti media che per lungo tempo hanno bollato ID come 'far right extremists' dovrebbero forse fare una riflessione, le scelte di altre formazioni francesi e di fuoriusciti non ci appassionano e non entriamo nel merito: è il Rn il futuro della Francia e con loro lavoriamo assieme per far crescere ancora il nostro gruppo e cambiare questa Europa che non funziona", ha aggiunto Zanni.
2. SI ALLARGA IL FRONTE NERO L’ULTRADESTRA DI ZEMMOUR ALLEATA DI FDI IN EUROPA
Estratto dell’articolo di Daniele Castellani Perelli per “la Repubblica”
MARION MARECHAL LE PEN ERIC ZEMMOUR
Mentre si discuteva di una loro possibile alleanza con i Popolari dopo le elezioni europee di giugno, e mentre Marine Le Pen inviava segnali di dialogo a Giorgia Meloni, ecco che ieri a Strasburgo i Conservatori e riformisti dell’Ecr, il gruppo europeo di cui fa parte Fratelli d’Italia, hanno annunciato l’ingresso dell’ultradestra francese di Eric Zemmour, Reconquête, finora senza gruppo nell’Europarlamento.
È una mossa a sorpresa che sembra rendere più difficile sia un’alleanza tra Ecr e Ppe sia un avvicinamento tra Meloni e Le Pen, che rimane nel gruppo rivale Id (Identità e Democrazia) cui appartiene anche la Lega di Matteo Salvini. Tanto più che la capolista di Reconquête alle Europee sarà proprio Marion Maréchal, vicepresidente del partito e nipote di Marine Le Pen […].
QUANDO ERIC ZEMMOUR VOLEVA ANNETTERE IL NORD ITALIA
Ed eccola Marion Maréchal. Sorride a Strasburgo alternando francese e italiano mentre illustra l’ingresso dell’unico eurodeputato di Reconquête, Nicolas Bay, in Ecr. Al suo fianco c’è appunto Bay (a lungo portavoce di Marine Le Pen), insieme a Nicola Procaccini di FdI, co-presidente di Ecr che, per nulla imbarazzato e anzi soddisfatto per l’alleanza con l’ultradestra francese, dice di essere anch’egli preoccupato dall’islamizzazione dell’Ue, «problema che attiene allo stile di vita europeo e su cui la pensiamo allo stesso modo».
Procaccini elogia «il patrimonio di valori conservatori di Bay». Maréchal parla di «visione comune di un’Europa rispettosa delle nazioni», dove «le esigenze dell’ecologia non possono andare contro la sostenibilità economica» e la Commissione non deve finanziare «la propaganda Woke e Lgbtq o quella islamista».
L’Ecr si spinge dunque sempre più a destra, a pochi giorni dall’annuncio del premier ungherese sovranista e filorusso Viktor Orbán, pronto anch’egli ad entrare nel gruppo, dopo le elezioni, con il suo Fidesz. «Orbán può essere un alleato naturale», commenta Maréchal.
Quanto a Marine Le Pen, che nei giorni scorsi aveva preso le distanze dagli alleati tedeschi di Afd, che sono nella bufera per incontri segreti con dei neonazisti, sia Maréchal sia Procaccini si dicono comunque disponibili a dialogo e collaborazione, nonostante militino in gruppi diversi. Oggi, in campagna elettorale, sono rivali. Dopo le elezioni chissà.
Per l’Ecr e Meloni le ragioni di una alleanza così controversa con l’ultradestra francese si possono spiegare forse con la necessità di ottenere più seggi a giugno e poter contare quindi il più possibile nei giochi politici post-elettorali.
[…] L’ingresso di Reconquête porrà sicuramente insidie in campagna elettorale, anche se ad esempio sull’Ucraina Bay assicura che non c’è divergenza con Meloni. In Ecr c’è però chi storce il naso, come l’eurodeputata olandese Dorien Rookmaker: «Siamo perplessi. Perché accettare un membro così controverso, così vicino alle elezioni?».
3. PUTINIANO, XENOFOBO, MISOGINO IL LEADER SOVRANISTA FRANCESE CHE VOLEVA ANNETTERE IL NORD ITALIA
Estratto dell’articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”
Qualcuno l’ha paragonato a Jean-Marie Le Pen. […] Le Pen (padre) era già l’Impresentabile, da cui la figlia Marine ha cercato di smarcarsi. Eric Zemmour non ne ha avuto bisogno, ama flirtare con i tabù, provare a riabilitare il collaborazionista Pétain e insinuare che forse Dreyfus non era innocente.
Si ispira a intellettuali controversi, come lo storico Jacques Bainville, dentro al movimento di estrema destra Action française. Ammiratore di Vladimir Putin, definito in passato «patriota russo», vuole far uscire la Francia dal comando integrato della Nato.
La corsa di Zemmour per l’Eliseo due anni fa è stato un flop – ha ottenuto appena il 7 per cento dei voti – ma la sua narrazione continua attraverso Reconquête, il partito dell’ultradestra.
In un’intervista al Corriere della Sera aveva teorizzato il concetto di «remigrazione», salvo poi tentare di correggere il tiro. Non ha mai invece ritrattato l’adesione alla tesi complottista del «Grand Remplacement » in voga tra i suprematisti bianchi.
MARION MARECHAL LE PEN CON VINCENZO SOFO
Due anni fa, alla tv francese aveva dichiarato che «le regioni del Nord Italia dovrebbero appartenere alla Francia». Ma la sua era «un’analisi storica […]», puntualizza ora l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Vincenzo Sofo. Proprio quel Sofo, che è marito di Marion Maréchal - la nipote di Marine Le Pen, ora affiliata con Zemmour - è stato probabilmente il trait d’union fra Meloni e Reconquête.
Sciovinista fino al midollo, Zemmour rappresenta la Francia sull’orlo della guerra civile, a colpi di video su periferie in fiamme e colonne di donne velate. Una visione crepuscolare. Non a caso il suo pamphlet di maggior successo s’intitola «Le Suicide français». Prima della discesa in campo scriveva per il rispettabile Le Figaro e si è fatto conoscere a colpi di provocazioni di Cnews, la televisione di Vincent Bolloré che l’ha sostenuto nella campagna presidenziale.
[…] le varie condanne per incitamento all’odio razzista […] non hanno ammorbito il suo stile. Proprio ieri, il presidente di Reconquête, 65 anni, è stato condannato per diffamazione nei confronti di Danièle Obono, esponente del partito di Jean-Luc Mélenchon. Durante una trasmissione del 2020, Zemmour aveva attaccato la deputata di colore, accusandola di «organizzare incontri vietati ai bianchi» e di aver espresso «il suo amore per Mohamed Merah, che uccide i bambini ebrei».
Il ritratto di Zemmour più perfido lo fa Marine Le Pen. «Ha un modo oltraggioso, che non fa di lui un uomo di Stato» aveva commentato la leader dell’estrema destra quando ha visto apparire questo nuovo rivale sulla scena politica, mostrandosi per nulla preoccupata. «Al suo cospetto, noi sembriamo ragionevoli, seri, più pronti a governare. Zemmour mi ricentra», aveva osservato, dimostrando ottimo fiuto. Previsione che si è puntualmente realizzata.
eric zemmour presenta il suo partito la reconquete 1
Zemmour, faceva ancora notare Le Pen, offende l’elettorato femminile. «Moltiplica le provocazioni su donne e omessessuali». Il polemista è stato accusato di essere misogino, anni fa pubblicò il pamphlet “Le premier sexe”, un “trattato di virilità” con un titolo che parafrasava il famoso libro femminista di Simone de Beauvoir. «Zemmour - dice sempre Le Pen - veicola un’immagine degradante delle donne. Una visione brutale e ingiusta». Meloni è avvertita.
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