L’OROSCOPO DI MANNHEIMER - DUE ELETTORI SU TRE SONO ANCORA INDECISI, SI ASTERRANNO O VOTERANNO PER GRILLO E DI PIETRO - IL 75% DEGLI ELETTORI SINISTRATI LA PENSA COME RENZI E VUOLE IL MONTI-BIS - MATTEUCCIO NEI SONDAGGI SULLE PRIMARIE E’ AL 25-30% - UN SISTEMA A RISCHIO-SLAVINA: TUTTI I PARTITI “TRADIZIONALI” MESSI INSIEME SONO AL 36% DEL TOTALE…

Condividi questo articolo


Renato Mannheimer per il Corriere della Sera

Renato MannheimerRenato Mannheimer

I principali partiti si preparano alla competizione elettorale ormai prossima. E debbono fronteggiare quello che sembra il pericolo maggiore all'orizzonte: la disaffezione e la disistima nei loro confronti, che porta poco meno di due elettori su tre a dichiarare nei sondaggi la propria indecisione sul voto (e, in particolare, la perplessità ad optare per i partiti tradizionali) o l'intenzione di astenersi o, ancora, la preferenza per forze antitetiche a quelle tradizionali come il Movimento 5 Stelle o l'Italia dei valori. Nell'insieme, oggi solo il 36% degli elettori esprime la volontà di optare per uno dei partiti tradizionali presenti sullo scenario politico.

grillo e DI PIETROgrillo e DI PIETRO

Le reazioni dei partiti tra silenzi e contraddizioni
Ma la reazione delle maggiori forze politiche a questo stato problematico è assai diversa: mentre il Pdl appare in qualche modo chiuso in una riflessione, centrata sulla candidatura o meno di Berlusconi, il Pd è, con tutta evidenza, dilaniato dalle sue contraddizioni interne, di carattere personale (il conflitto tra i diversi leader) o programmatico (la difficile compatibilità tra l'alleanza con Vendola e l'apertura verso l'Udc).

Il segno più evidente delle fratture che attraversano la principale forza del centrosinistra emerge dal conflitto tra Bersani e Renzi. Quest'ultimo tenta di incarnare i valori del «nuovo» e del «diverso», che tanto successo hanno avuto nelle competizioni elettorali degli ultimi lustri e che tanta popolarità ricoprono tutt'ora tra gli elettori.

GRILLO E DI PIETROGRILLO E DI PIETRO

Non solo in quelli di centrosinistra, ma anche in moltissimi votanti per il centro e per il centrodestra, che non voteranno alle primarie, ma si pronunceranno invece alle politiche: Renzi piace più di Bersani non solo a buona parte dei votanti attuali per il Pdl, ma, specialmente, a chi oggi si dichiara indeciso o propenso per l'astensione, ove sono numerosi i delusi dal centrodestra.

Il vantaggio del segretario tra i «fedelissimi» del Pd
Ma, naturalmente, nel misurare lo stato attuale della contesa tra i due leader, occorre considerare solamente quanti intendono partecipare effettivamente alle primarie del centrosinistra. Si tratta, a tutt'oggi, di circa il 38% dell'elettorato italiano, corrispondente al 75% dei votanti per il centrosinistra e all'86% di quanti dichiarano di optare per il Pd.

DA LIBERO RENZI SI CUCINA BERSANIDA LIBERO RENZI SI CUCINA BERSANI

Tra costoro, Bersani è tutt'ora in vantaggio, ma Renzi ha comunque già conquistato una fetta consistente di consensi, pari grossomodo al 25-30%. Come si è detto, il seguito per Bersani è maggiore, ma non arriva a coinvolgere la maggioranza degli elettori di centrosinistra (ove Vendola è un «terzo incomodo» che raccoglie quasi il 20%) e supera di poco il 50% tra quelli specificatamente del Pd.

L'appeal del sindaco tra i favorevoli al Monti-bis
Il profilo dei sostenitori di Renzi è per molti versi diverso, ma per altri simile, a quello dei fautori di Bersani. Sul piano degli orientamenti politici, alcuni giudizi coincidono: è eguale il favore verso il Governo (maggiore rispetto a quanto si rileva, ad esempio, nell'elettorato del Pdl) e simile l'appoggio alle politiche europee, anche se l'elettorato di Bersani appare lievemente più ottimista sulla prossima uscita dalla crisi.

RENZI-BERSANIRENZI-BERSANI

Significative sono le differenze nel profilo socio anagrafico: tra i sostenitori di Renzi si registra infatti una percentuale maggiore di maschi e di persone in età centrale, tra i 35 e i 55 anni, specie impiegati e insegnanti. Sul piano territoriale, il sindaco di Firenze pare ottenere relativamente più consensi al Sud, mentre Bersani ha un sostegno maggiore nel Nord.

Inoltre, il fatto che Renzi paia appoggiare e sostenere in modo più evidente il Governo Monti e, specialmente, l'ipotesi di un Monti-bis, lo avvantaggia nell'elettorato del Pd, che è assai più favorevole di altri a questa ipotesi. Non a caso, il 75% di quest'ultimo dichiara la propria stima verso il Presidente del Consiglio - in misura peraltro pari tra i sostenitori di Renzi e Bersani -, quando la media tra tutta la popolazione è del 50%.

MARIO MONTIMARIO MONTI

Una gara aperta (con un favorito)
Nell'insieme, dunque, Bersani appare ancora favorito, ma la gara risulta più aperta di quanto molti si aspettassero qualche mese fa. E con la sua comunicazione così intensa, Renzi sembra guadagnare posizioni. Qualunque sia l'esito, la competizione tra i due avrà sicuramente effetti sulla - per certi versi già fragile - coesione interna del partito. Nonostante le dichiarazioni di Renzi sull'appoggio a Bersani nel caso di una sua sconfitta, la campagna per le primarie acuisce le fratture che dividono l'elettorato e la leadership del Pd.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO