‘LA CONFESSIONE’ DI BERTINOTTI A PETER GOMEZ – I SALOTTI CHIC DELLA FINANZA
Catering e inviti alla festa di Bertinotti
Lettera di Lella Bertinotti a "la Repubblica"
Gentile direttore, credo che la maggior colpa per un giornalista non sia la maldicenza bensì fornire informazioni false. È falso che alla festa di compleanno di mio marito sia stato invitato Berlusconi. Il Presidente Berlusconi, come il Presidente Prodi, non sono stati invitati semplicemente perché alla festa sono invitati soltanto gli amici. Inoltre, purtroppo per i nostri ospiti, il catering non è affidato alla stimatissima stella Michelin Pipero.
fausto e lella bertinotti foto di bacco
LA RISPOSTA DI GOFFREDO DE MARCHIS
Gentile signora Bertinotti, sull' invito a Berlusconi mi sono limitato a raccogliere una voce e a presentarla come tale nell' articolo. Per quanto riguarda l' indiscrezione sul catering arriva direttamente dal ristorante stellato Pipero.
Goffredo De Marchis per “la Repubblica”
Save the date: domenica 22 marzo ore 19, Palazzo delle Esposizioni di Roma. Fausto Bertinotti compie 80 anni. Sarà una grande serata. Gli inviti sono già partiti. Descrivono meglio di una biografia la vita recente del più celebre segretario di Rifondazione comunista: destra e sinistra, alto e basso, mondano e politico, operai e finanzieri, cantanti e intellettuali.
fausto bertinotti a fine anni settanta
Tutto il mondo frequentato dal subcomandante Fausto in un crescendo felliniano di maschere e archetipi passando da una festa a un' assemblea, da un salotto a un corteo, dai picchetti davanti alle fabbriche alle sfilate di moda. La grande bellezza. La grande bruttezza. La grande ostentazione.
romano prodi fausto bertinotti fausto bertinotti e silvio berlusconi
Gli addetti all' organizzazione raccontano in giro che ci sarà anche Silvio Berlusconi. Comunque non è invitato Romano Prodi, «il più grande poeta morente» lo definì Bertinotti prima di impallinarlo e porre fine alla stagione dell' Ulivo. «Ho fatto male a sparare al governo Prodi nel '98?
fausto bertinotti con george clooney e michail gorbaciov
Assolutamente no. Lo rivendico e con merito di lungimiranza», si domandò e si rispose a suo tempo. Dieci anni dopo altro scontro frontale. Bertinotti disse del Prodi bis che era «un brodino riscaldato». Il Professore sibilò: «È tornato lo scorpione». La fine fu la stessa: Prodi ricacciato a Bologna e Paese riconsegnato a Forza Italia.
fausto bertinotti durante una manifestazione della cgil a bari due dei tre ritratti di mao di andy warhol a casa bertinotti
Sempre contro, il Bertinotti, milanese del quartiere Precotto. Con l' erre moscia e il sorriso. Ma in direzione ostinata e contraria. Avversario massimalista di Sergio Cofferati nella Cgil. Critico rispetto alla svolta di Occhetto. Nemico di Armando Cossutta con il quale aveva costruito la costola di Rifondazione. Severo con la Cina in nome di un comunismo diverso. Da presidente della Camera, lo zenith della sua carriera politica, fece un viaggio di 10 giorni in Oriente. Dentro le fabbriche chiedeva agli operai quanto guadagnassero e che diritti avessero. Ai dirigenti cinesi, che dietro hanno 1 miliardo e 400 milioni di "militanti", impartiva dotte lezioni sulla vera via al socialismo. Lui, leader di un partito del 7 per cento nella piccola Italia.
fausto bertinotti nella sua casa romana sotto i tre quadri di andy warhol
fausto bertinotti presidente della camera
Era già cominciata la stagione delle feste. Di giorno con il pugno chiuso, di sera con un calice in mano. La vita del figlio di un macchinista e di una casalinga, giovane sposo di Gabriella Fagno (per tutti Sora Lella) con anello di fidanzamento in zircone «perché non potevamo permetterci altro», sindacalista della Cgil duro e puro prima dell' ascesa in politica con gli altrettanto duri e puri di Rifondazione comunista, cambia.
sandra lonardo saluta lella bertinotti foto di bacco fausto bertinotti oliviero diliberto
Sono lì a testimoniarlo le migliaia di foto del Cafonal di Dagospia, la galleria della Roma mondana, dove Bertinotti dimenticava campesinos, sofferenze latinoamericane, catene di montaggio e col suo cachemire, il portaocchiali inconfondibile non si perdeva una festa, un vernissage, un opening stringendo nuove e diverse amicizie: Valeria Marini, Donna Assunta Almirante, la coppia Marco Tardelli e Myrta Merlino, Renzo Arbore e lo scomparso Mario D' Urso ovviamente, il finanziere amico di principesse e Gianni Agnelli che gli lasciò in eredità tre Warhol (che raffigurano Mao) e 500 mila euro.
fausto bertinotti e pino strabioli foto di bacco
Li ha incassati, gli hanno chiesto di recente. «Sì, certo», ha replicato lui, secco. Gianni e Maddalena Letta, Mario e Susanna Pescante, Edoardo Vianello (l' autore di Siamo i watussi), Marisela Federici, Vittorio Sgarbi, Giorgia Meloni, i vecchi rifondaroli Alfonso Gianni e Nichi Vendola. È un primo elenco di invitati sicuri. Ci sarà dunque la prima e la seconda vita di Bertinotti che con il suo garbo, la sua educazione e difendendo le sue idee è passato dagli scioperi al jet set. Tanto da meritarsi il soprannome di Bertynights. Doveva essere più avveduto nelle frequentazioni?
fausto bertinotti con la moglie lella
«Sì», ha risposto un anno fa l' ex leader comunista. Lo è stato? No e ha continuato a non esserlo rivendicando la sua indipendenza di giudizio anche nei palazzi nobiliari, davanti a costosi buffet, posate e candelabri d' argento. «Pensavo che una vita proba come la mia non mi potesse mai rendere complice di un altro mondo». Il tutto accompagnando i disastri della sinistra all' ennesimo scatto del rifondatore vicino a un vip.
Non si è mai nascosto, Bertinotti. Non lo farà neanche per la sua mega- festa, che deve ricambiare le centinaia cui ha partecipato da ospite. Il catering è stato affidato al ristorante romano Pipero, «1 stella Michelin che profuma di 2», come si legge in una recensione di Tripadvisor. Il locale di Corso Vittorio aperto da Alex Pipero, fantasioso chef partito da Albano (Castelli romani), è frequentato molto bene, anche dalla politica. I grillini sono di casa, Di Maio in testa.
BERTINOTTI AL MEETING fausto bertinotti sergio cofferati
Le specialità sono dei tortelli di pesce, il «panino al vapore ma cafone» e il piatto espressamente richiesto dal festeggiato: la pasta alla carbonara, la migliore della Capitale. Una carbonara stellata per 300 persone, si dice in cucina esagerando forse sui numeri, è un' impresa titanica. I costi sono difficili da quantificare, ma tra signori questi discorsi diventano cafoni (come il panino).
Il 22 marzo dunque il cerchio si chiude. La sinistra è morta, ripete Bertinotti nelle interviste. Non le idee, ma la loro rappresentanza, e rappresentazione. Dopo aver condiviso l' ascesi dei monaci del Monte Athos, si è anche avvicinato a Comunione e liberazione. «Sono in ricerca », ha spiegato. Non a caso la sua fondazione si chiama "Cercare ancora". Se alla festa si presentasse anche un' eminenza i paparazzi avrano altro materiale prezioso. Il 22 marzo sarà una gioiosa autocelebrazione tipo «confesso che ho vissuto» e creduto, combattuto, festeggiato, goduto. Una vita ricca e piena. Sempre dalla stessa parte, ma anche dall' altra.
fausto bertinotti intervistato da pino strabioli foto di bacco (1) LELLA e FAUSTO BERTINOTTI camilla morabito fausto bertinotti fausto bertinotti ricorda mario d urso (2) guzzanti bertinotti fausto bertinotti intervistato da pino strabioli foto di bacco (4) intervento di fausto bertinotti fausto bertinotti intervistato da pino strabioli foto di bacco (2)