OTTENUTA LA TESTA DI TAVARES, IL GOVERNO È PRONTO A PARLARE CON JOHN ELKANN – IL MINISTRO URSO, GRANDE NEMICO DELL'EX CEO DI STELLANTIS, ORA SI MOSTRA CONCILIANTE: “SONO FIDUCIOSO CHE TROVEREMO UN ACCORDO PER UN ‘PIANO ITALIA’ CHIARO E SOSTENIBILE” – JAKI RESPINGE ANCORA L'INVITO A RIFERIRE IN PARLAMENTO SULLA CRISI DEL GRUPPO: ATTENDE IL TAVOLO AUTOMOTIVE DEL 17 DICEMBRE AL MINISTERO DELLE IMPRESE – DAL 2021 AL MAGGIO 2024 FCA HA INCASSATO DALL'INPS OLTRE 700 MILIONI DI EURO PER LA CASSA INTEGRAZIONE (CHE AL MOMENTO È ATTIVA IN TUTTI GLI STABILIMENTO ITALIANI...)

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1 - DA ELKANN UN ALTRO NO AL PARLAMENTO RAFFICA DI ACCUSE DA TUTTI I PARTITI

Estratto dell’articolo di Andrea Rinaldi per il “Corriere della Sera”

 

john elkann foto mezzelani gmt 1416 john elkann foto mezzelani gmt 1416

«Non ancora». John Elkann veste i panni del «temporeggiatore» e rispedisce al mittente il terzo invito del presidente della Commissione Attività produttive alla Camera, Alberto Gusmeroli (Lega), a rendere conto in Parlamento delle strategie e delle ricadute occupazionali del gruppo auto da lui presieduto. Meglio attendere – ha detto Elkann a Gusmeroli – prima valutare altre iniziative di confronto, compreso quello richiesto dalle forze politiche in Parlamento.

 

Il pressing dei partiti si è infranto dunque contro la volontà del presidente di Stellantis di attendere il tavolo automotive del 17 dicembre al Ministero delle Imprese con sindacati e componentisti. Il governo però, dal canto suo, un segnale intanto lo ha dato: l’arrivo di nuovi incentivi per l’automotive nella Finanziaria.

 

Non bonus per l’acquisto di vetture, questa volta, ma circa 400 milioni di euro a sostegno delle imprese della filiera, che andrebbero ad aggiungersi al fondo per l’auto; per altro già decurtato di 4,6 miliardi. […]

 

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN CARLOS TAVARES JOHN ELKANN

Per questo lo spettrometro delle reazioni, nella maggioranza, va dall’aspro allo stizzito. A cominciare da quelle del vicepremier Matteo Salvini, per il quale più che Tavares, in Stellantis «il problema è la proprietà, che di italiano ormai ha ben poco e ha preso soldi in Italia per decenni per aprire fabbriche all’estero». Il primo socio del carmaker è Exor con il 14%. L’invito del segretario della Lega a Elkann è a presentarsi in Parlamento «con un assegno che ricordi quanti miliardi di denaro pubblico negli anni questa azienda ha incassato».

 

POMIGLIANO D ARCO - STABILIMENTO STELLANTIS- PANDA POMIGLIANO D ARCO - STABILIMENTO STELLANTIS- PANDA

«Non è importante dove viene ma è importante cosa fa», ha tagliato corto il presidente del Senato Ignazio La Russa. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha fatto eco: «Venga quanto prima in audizione», perché «un confronto con i parlamentari di maggioranza e opposizione è importante e necessario». Pd, M5s, Avs e Azione hanno chiesto un’informativa urgente alla premier Giorgia Meloni su Stellantis. […]

 

Intanto monta lo sdegno per la buonuscita di Tavares, che sarebbe stata quantificata in 100 milioni, ma che l’azienda smentisce: cifre «molto imprecise e lontanissime dalla realtà». «Io rinunciai alla mia buonuscita da commissario Ue, circa mezzo milione di euro — ha ricordato il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani —: c’era la crisi dell’auto e mi sembrava giusto e opportuno lasciare quei soldi a chi perdeva il posto di lavoro. Mi auguro che questo piccolo gesto possa essere ripetuto da chi prende liquidazioni d’oro». […]

 

2 - CIG, ALLO STATO È COSTATA 700 MILIONI. A RISCHIO 12 MILA POSTI

Estratto dell’articolo di Rita Querzè per il “Corriere della Sera”

 

john elkann - stellantis john elkann - stellantis

Stellantis li chiama «accordi di separation». Ma l’inglese non cambia la sostanza: uscite incentivate. Con questo sistema il gruppo in Italia è sceso da 52.700 dipendenti a gennaio 2021 a circa 42.500 del dicembre 2023. Quest’anno hanno firmato il «divorzio lavorativo» in circa 3.000 (dati ufficiali a gennaio). [...]

 

Chiunque arriverà al posto di Tavares, si troverà nei sei stabilimenti italiani uno staff in soli quattro anni ridotto del 25%. Ma non è solo questo: il punto è anche l’età media dei dipendenti. A Mirafiori tocca i 57 anni. Al tavolo del ministero delle Imprese, l’azienda ha segnalato che in Italia i dipendenti con ridotte capacità lavorative a causa di problemi di salute sono il 20% contro il 3% della Spagna.

 

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN CARLOS TAVARES JOHN ELKANN

Il mancato utilizzo della capacità produttiva degli stabilimenti ha ovviamente un costo per Stellantis. Ma anche per lo Stato italiano. Dal 2014 al 2020 Fca ha ricevuto contributi per gli ammortizzatori per 446 milioni (di cui 263 a carico dell’azienda). Dal 2021 al maggio 2024 la spesa per la cassa è salita a 984 milioni (di cui 280 a carico dell’azienda e oltre 700 in capo all’Inps).

 

In totale prima Fca e poi Stellantis sono state supportate con ammortizzatori per poco meno di un miliardo di euro. In questo momento la cassa integrazione è presente in tutti gli stabilimenti. Per 250 lavoratori di Mirafiori il limite della cassa sarà raggiunta a fine dicembre. Nel 2025 secondo la Fim Cisl in Stellantis la cassa si esaurirà per 12 mila lavoratori nei diversi stabilimenti, esclusi solo Atessa e Pratola Serra. Stessa cosa per altri 12 mila nell’indotto diretto. [...]

 

3 - URSO: «STELLANTIS SI PRESENTI AL TAVOLO CON UN SERIO PIANO ITALIA ELETTRICO, L’EUROPA CAMBI PASSO»

Estratto dell’articolo di Enrico Marro per il “Corriere della Sera”

 

adolfo urso giorgia meloni question time alla camera adolfo urso giorgia meloni question time alla camera

Le dimissioni di Tavares rischiano di aggravare la crisi di Stellantis o rappresentano un’opportunità?

«Sono fiducioso che Stellantis possa invertire il declino — risponde il ministro delle Imprese, Adolfo Urso — riaffermando la centralità dell’Italia nel suo piano industriale, e che anche in Europa possa contribuire alla svolta che l’Italia per prima ha indicato e che riscuote sempre maggiore consenso».

 

[...]

 

JOHN ELKANN JOHN ELKANN

Ha convocato Stellantis il 17 dicembre, ma l’azienda ha detto che verrà al tavolo non con il presidente Elkann ma con il responsabile Europa, Imparato. Le sta bene?

«A me non interessano le bandierine, ma le soluzioni. Elkann mi ha detto che Imparato ha il pieno mandato a chiudere con un piano Italia assertivo, chiaro e sostenibile. Gli ho esposto le nostre “linee rosse”, come ho fatto in Parlamento. Sono fiducioso che ora si possa fare. E poi insieme, da subito, in Europa, perché la soluzione passa dalla revisione delle folli regole imposte con una visione messianica del Green deal».

 

Anche in passato Stellantis, a parole, ha confermato l’impegno in Italia. Ma la crisi avanza. Cosa intende fare il governo?

carlos tavares john elkann carlos tavares john elkann

«Il lavoro è la nostra bussola. In questi due anni abbiamo avviato a soluzione crisi che si trascinavano da oltre dieci anni, da Termini Imerese a Piombino, dovremmo farcela persino con l’ex Ilva di Taranto così come siamo riusciti in casi locali ma significativi come Wartsila a Trieste, Marelli a Crevalcore, Fos a Battipaglia e più recentemente con Berco. Sempre a difesa del lavoro. Nessuno è stato licenziato. E nel frattempo sono stati creati oltre 900 mila nuovi posti di lavoro, segando il record di occupazione».

 

Ma per Stellantis? Cosa dovrebbe esserci in questo piano Italia?

«Ci aspettiamo un piano di lungo respiro, dove siano indicati con precisione gli investimenti e i modelli che si intendono produrre nei singoli stabilimenti, assicurando una chiara prospettiva di sviluppo nel nostro Paese. E con particolare riguardo alla componentistica, impegnata in una difficile diversificazione e riconversione alla quale destineremo le maggiori risorse. Va realizzata inoltre una filiera nella tecnologia green, perché l’Europa non può dipendere da altri continenti».

 

POMIGLIANO D ARCO - STABILIMENTO STELLANTIS- PANDA POMIGLIANO D ARCO - STABILIMENTO STELLANTIS- PANDA

E il governo che cosa è disposto a mettere sul tavolo?

«Stellantis ha presentato dei contratti di sviluppo. Noi siamo disponibili a esaminarli a fronte di un piano Italia adeguato e convincente».

 

Sono possibili nuovi provvedimenti di rottamazione?

«Il governo li ha esclusi».

 

Diversi osservatori hanno sottolineato che lo Stato, con tutti i soldi dati alla Fiat negli ultimi decenni, avrebbe potuto comprarsi l’azienda. Volkswagen, Renault e la stessa Stellantis, hanno come importanti azionisti il governo tedesco e quello francese. Un impegno del governo italiano nell’azionariato di Stellantis potrebbe essere utile?

«La questione si pose quando fu creata Stellantis. Io stesso mi espressi in tale direzione, ma il governo di allora (Conte 2, ndr) preferì lavarsene le mani, a differenza del governo francese, e non esercitò nemmeno la golden power. Ora è tardi e non è più proponibile. Ed è inutile tornare sull’argomento». [...]

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