Estratto dell’articolo di V.Co. per “la Repubblica”
Il segnale è arrivato dall’andamento dell’Iva incassata dallo Stato nei primi cinque mesi dell’anno, ufficializzato dal Dipartimento delle Finanze il 17 luglio: positivo, il 4,8% in più sul 2022, ma la metà di quanto avrebbe dovuto essere. Nonostante l’inflazione che gonfia il carrello della spesa e un primo trimestre col primato europeo di crescita del Pil. Alla fine dell’anno, con questo passo, l’ammanco potrebbe essere di 4-5 miliardi.
Si spiega anche così l’attrito politico scoppiato nel governo sull’evasione. Da una parte, il vicepremier leghista Matteo Salvini che annuncia imminenti condoni tombali. Dall’altro, il preoccupato viceministro di FdI Maurizio Leo, con la sua delega fiscale a un passo dal varo parlamentare, a tentare di frenare: «Le tasse vanno pagate tutte. Portiamo le sanzioni, ora sproporzionate, in linea con l’Ue».
Nessuno di certo poteva prevedere l’ultima sparata del leghista: «Milioni di italiani sono ostaggio da troppi anni del fisco e dell’Agenzia delle Entrate», ha detto da Matera, qualche giorno fa. «Serve una grande e definitiva pace fiscale per liberarli. Parlo di chi ha fatto la dichiarazione dei redditi e poi non è riuscito a pagare. Se qualcuno ha un problema fino a 30 mila euro che si trascina da anni, chiudiamolo. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto». Non l’avesse mai fatto.
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MEME
Sul tavolo del viceministro Leo erano appena arrivati i dati della Rottamazione quater, la quarta negli ultimi sette anni. Dati a dir poco effervescenti: 3,8 milioni di domande inviate entro il 30 giugno da 3 milioni di contribuenti, il doppio di quanto lo stesso governo si attendeva.
Tra interessi e sanzioni azzerate, il risparmio per loro è di un miliardo e mezzo. Pronti via, quindi: da ottobre-novembre si cominciano a pagare le rate delle tasse “rottamate”. E invece no, l’annuncio di Salvini cambia tutto. Inverte le aspettative, frena i bonifici, prefigura all’orizzonte qualcosa in più di una rottamazione. […]
lotta continua meme su giorgia meloni e matteo salvini by edoardo baraldi
Ma se vengono a mancare i soldi della rottamazione tutto si complica. La seconda metà dell’anno si annuncia in salita per il bilancio dello Stato. Lo stesso viceministro Leo ammette che «i conti pubblici sono in grande difficoltà» e per questo la rateizzazione del saldo e acconto degli autonomi ora non è possibile, slitta al 2024.
Il governo sembra incartarsi, vittima della sua stessa narrazione sulle tasse. E paga ora con il minor gettito le parole forti usate dalla premier Meloni - il contrasto all’evasione definito «pizzo di Stato», nei confronti dei piccoli commercianti - unito alle 12 sanatorie inserite in manovra, il tetto al contante alzato, il tentativo di sfavorire i Pos, la flat tax fino a 85 mila euro (dai 65 mila) per gli autonomi e la promessa di estenderla a tutti. […]