PAROLA D’ORDINE: TAGLIARGLI IL COLLE! - LE MANOVRE DI RE GIORGIO HANNO COMPATTATO L’ASSE PRO-VOTO BANANA-GRILLO: ANCHE “FARSA ITALIA” VUOLE VOTARE L’IMPEACHMENT

Quando a gennaio i grillini presenteranno la messa in stato d’accusa di Napolitano, Berlusconi darà man forte - Re Giorgio è l’ultimo ostacolo alle elezioni: i sondaggi della Ghisleri danno “Forza Italia” al 21,4% e il centrodestra al 33,4 contro il 32 del centrosinistra…

Condividi questo articolo


Carmelo Lopapa per ‘La Repubblica'

«È arrivato a dire che la legge elettorale va discussa anzitutto nella maggioranza, ormai è tutto fuorché un presidente di garanzia» è tra i pochi commenti riferibili ai quali si è abbandonato Silvio Berlusconi dopo aver riletto le parole del capo dello Stato.

beppe-grillo-a-genovabeppe-grillo-a-genova

Tenutosi ben lontano dallo scambio di auguri al Colle (come del resto Grillo), chiuso nel salotto di Arcore prima di vedere la partita del Milan il leader di Forza Italia ha vissuto l'uscita di Napolitano come una sorta di attacco personale. Sufficiente a rovinargli il prepartita e perfino il compleanno del cane Dudù.

BEPPEGRILLOBEPPEGRILLO

Ma soprattutto lo ha considerato l'atto finale che porterà il suo partito ad appoggiare la messa in stato d'accusa del presidente della Repubblica. «Vorrebbe impedirmi anche la difesa, secondo lui dovrei subire e basta?» ribatte alle accuse del Colle che lo diffida ad usare il termine "golpe". Per il Cavaliere - che ha evitato per ora commenti ufficiali - sono la conferma che è stato il Quirinale «il regista» delle operazioni con le quali «hanno tramato» per farlo fuori.

«Parla e agisce da capo del governo, piuttosto che da organo di garanzia super partes» spiega Berlusconi ai dirigenti del partito che lo hanno chiamato in massa. E da quella sequenza di telefonate è partito il fuoco di fila contro il Colle. Al Quirinale ci sono anche i capigruppo forzisti (Brunetta e Romani), il questore Gregorio Fontana e Laura Ravetto, oltre a Gianni Letta. Sono loro ad avvertire per primi l'inquilino di Villa San Martino.

Silvio berluSilvio berlu

Lo fanno al termine del discorso, se lo avessero fatto durante, il leader avrebbe ordinato loro di andare via anzitempo. Come rivela proprio Fontana: «Siamo rimasti solo per rispetto al luogo dove ci trovavamo», al luogo, dunque, non alla più alta carica dello Stato che a suo dire «non è più arbitro».

Berlusconi è fuori di sé. Quanto avvenuto diventa un motivo in più per battere ormai una linea oltranzista, se è il caso scavalcare a destra Beppe Grillo. A cominciare proprio dall'attacco alzo zero contro Napolitano. «A questo punto l'impeachment è quasi doveroso. Una strada per inevitabile e quando a gennaio lo presenteranno i grillini - è una delle considerazioni estreme - allora ci saremo anche noi».

ALESSANDRA GHISLERIALESSANDRA GHISLERI

Il super falco Augusto Minzolini lo scrive perfino in un tweet («Il suo interventismo continuo rende la richiesta di impeachment di Grillo sempre più convincente»). Il pensiero del capo non è distante, se anche la responsabile comunicazione Deborah Bergamini bolla come un «grave errore politico derubricare a semplice vicenda giudiziaria» la questione Berlusconi.

Insomma ormai non è solo Daniela Santanché ad alzare i toni («Discorso omertoso») ma anche figure moderate come la Gelmini o la Bernini vanno giù duro. Il fatto è che un Berlusconi ormai concentratissimo sul partito considera il Quirinale l'ostacolo più alto per raggiungere l'obiettivo del voto anticipato.

napolitano renzinapolitano renzi

Ora che l'apertura della campagna elettorale è in cima ai pensieri, con quei sondaggi che premiano il rilancio di Forza Italia. Euromedia research della fidata Alessandra Ghisleri nell'ultimo rilevamento di ieri dava al partito il 21,4 e al centrodestra composito il 33,4, contro il 32 del centrosinistra.

Ma con un Pd in mano a Renzi che sarebbe passato in un mese dal 26 al 28. Il Cavaliere ritiene che a premiare sia proprio il partito di lotta e non più di governo. L'input è chiaro, non lasciare campo a Grillo. Ecco perché il Mattinale, redatto sotto la regia di Brunetta e destinato a fare da megafono ai diktat, ieri si è schierato in modo ancor più marcato dalla parte dei forconi: «Tocca a forza Italia difendere questa gente che è la nostra gente, offrire una casa politica e strumenti di sana protesta e proposta».

Romani Brunetta La LoggiaRomani Brunetta La Loggia CICCHITTO BRUNETTA ROMANICICCHITTO BRUNETTA ROMANI

Berlusconi anche oggi si terrà distante da Roma e da un partito in cui la delusione per le mancate nomine è il sentimento preponderante. Una puntata è prevista solo domani per il brindisi di auguri e poi via, ritorno ad Arcore. Gli avvocati gli hanno spiegato che il Tribunale di Milano boccerà la sua richiesta di poter partecipare giovedì al vertice Ppe di Bruxelles. Pessimo segnale in vista della campagna per le europee che l'ex premier si prepara a cavalcare fin dalle prossime ore.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO