UN PARTITO DI PURI & DURI - IL BANANA REGOLA I CONTI CON L’APPARATO PDL CHE VOLEVA ROTTAMARLO - SCARICATI I “TRADITORI” FRATTINI, QUAGLIARIELLO, SACCONI E CAZZOLA FOLGORATI DA MONTI - VIA ANCHE PISANU, MELONI E CROSETTO. TREMANO GLI EX AN E I MATUSA DI FORZA ITALIA - GLI UNICI SICURI DEL POSTO SONO I SUOI EX MINISTRI - MA PIÙ DELLE LISTE, IL PROBLEMA DI BERLUSCONI È LA SENTENZA NEL PROCESSO RUBY PREVISTA A FEBBRAIO…

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Carmelo Lopapa per "la Repubblica"

DENIS VERDINI SILVIO BERLUSCONIDENIS VERDINI SILVIO BERLUSCONI

«Silvio epurator» è il fantasma che volteggia sui banchi del Pdl di Camera e Senato. Clima da panico, in queste ultime ore di legislatura. «Traditori e vecchi arnesi, li voglio fuori, piazza pulita» è il diktat del Cavaliere all'indirizzo di chi già lavora alla compilazione delle liste. Denis Verdini, in prima battuta, con Altero Matteoli e, stavolta, con lo sguardo vigile di Gianni Letta. Una strategia confermata ormai senza rettifiche successive dallo stesso Berlusconi nelle interviste a raffica rilasciate anche ieri: «Nelle liste del Pdl ci sarà un 80-90 per cento di candidati nuovi» è l'annuncio in radio al mattino che ha fatto calare il buio tra i suoi, a Montecitorio e a Palazzo Madama.

GAETANO QUAGLIARIELLOGAETANO QUAGLIARIELLO

I primi a pagare dazio sono quelli che il Cavaliere chiama senza mezzi termini «traditori». Tutti coloro che nel Pdl si sono lasciati affascinare dalle sirene centriste. Pedine di peso, Frattini e Quagliariello, Sacconi e Cazzola, Roccella e Vignali, tra gli altri cattolici già con le valigie in mano per salpare con "Italia popolare". Operazione stroncata sul nascere però. Perché, per dirla con uno dei più interessati al progetto, «Non sono arrivati in queste ore i segnali che attendevamo da Palazzo Chigi, tanto meno da Casini e Montezemolo».

FRANCO FRATTINIFRANCO FRATTINI

Porte chiuse dal premier Monti e dagli altri big centristi a una lista di "reduci" Pdl, pur ravveduti. Sguardi bassi in Transatlantico, si stanno consumando «drammi» personali e panico da mancata ricandidatura. Alla fine, oltre a Pisanu, il solo Frattini sembra intenzionato ad andare fino in fondo, anche a costo di restare fuori dal Parlamento (Fini e i suoi non dimenticano il suggello dell'allora ministro degli Esteri alle "carte" pescate da Lavitola a Santa Lucia sulla casa di Montecarlo).

GASPARRI LA RUSSAGASPARRI LA RUSSA

«Inevitabile che me ne vada in caso di accordo con la Lega - dice Frattini a Radio Capital - Mi posso ritirare tranquillamente a fare quello che facevo, ovviamente non sono al libro paga di nessuno». Al contrario, altri prendono le distanze dalle indiscrezioni ultime. «Su di me illazioni» dice Quagliariello. Ma tutto è in movimento e mentre La Russa, Meloni e Crosetto confluiscono in "Fratelli d'Italia", gli ex An rimasti nel Pdl, da Gasparri a Matteoli, da Ronchi a Polverini oggi terranno una manifestazione dal titolo «Uniti per il Pdl», non il battesimo di una corrente, precisano, ma una conta lo sarà.

Il fatto è che con i «traditori» resteranno fuori decine di deputati e senatori con più di un paio di legislature alle spalle. I deputati che in questi giorni si sono rivolti al coordinatore Verdini per avere garanzie, sono raggelati sentendosi rispondere: «Mi spiace, in questa tornata non sono certo nemmeno io». Sapore di beffa e aria mesta, molti di loro considerano quello di oggi l'ultimo giorno di «scuola» in Parlamento. Al momento, certi di riconferma, sono «solo gli ex ministri», lasciano trapelare dal quarto piano di via dell'Umiltà.

CROSETTO PRENDE IN BRACCIO GIORGIA MELONI jpegCROSETTO PRENDE IN BRACCIO GIORGIA MELONI jpeg

L'inquilino di Palazzo Grazioli, prima di concedersi una serata conviviale tra battute e auguri nella tradizionale cena natalizia a casa di Gianfranco Rotondi, ha trascorso l'intero pomeriggio a registrare interviste per le tv locali che andranno in replica in questi giorni di festa. Oggi di nuovo in radio, ma Palazzo Grazioli studia già la controffensiva di domenica alla conferenza stampa in cui Monti annuncerebbe la «discesa in campo».

rubyruby

Lo staff di Berlusconi è in contatto con Raiuno per intervenire nello spazio di Giletti a Domenica In. Segnerà l'inizio del bombardamento anti-Prof. Già in corsa, il Cavaliere. Ma furibondo, raccontano, per la richiesta di condanna del pm nel processo Unipol. «La solita giustizia a orologeria, abbiamo appena aperto la campagna elettorale e sono tornati alla carica contro me e Denis» è sbottato in privato alludendo alle recenti grane di Verdini. Ma l'incubo vero si chiama Ruby e a essere segnati in rosso sono gli ultimi giorni di gennaio.

 

 

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