PIÙ FIGLI, MENO MAIALI? LA CINA RITIRA L’OBBLIGO DEL FIGLIO UNICO PER LE COPPIE CITTADINE: POTRANNO AVERNE DUE. MA NON CI SARÀ UN BABY BOOM

La legge del 1979 imponeva di “fare meno figli e allevare più maiali”, e finalmente è stata modificata: si potranno avere due figli - La ragione? Troppi maschi (le femmine vengono abortite), troppi vecchi, poca forza lavoro - Ma in città la vita ormai costa troppo, e pochi riescono a mantenere più di un pargolo…

Condividi questo articolo


Guido Santevecchi per il "Corriere della Sera"

«Fate meno figli e allevate più maiali»: gli striscioni con le scritte in caratteri rossi sono ancora attaccati ai muri. Le autorità di centinaia di città e paesoni nelle lontane province dell'immensa Cina non li hanno tolti. E probabilmente non li staccheranno nemmeno oggi che è stata varata la riforma per allentare la «legge del figlio unico». Laggiù il contrordine di Pechino deve ancora arrivare e ci vorrà tempo, come al solito, perché le disposizioni emanate dal centro vengano applicate dalla sterminata burocrazia dell'impero.

LA POLITICA DEL FIGLIO UNICO IN CINALA POLITICA DEL FIGLIO UNICO IN CINAXI JINPING MENTRE PIANTA UN ALBERO A PECHINO jpegXI JINPING MENTRE PIANTA UN ALBERO A PECHINO jpeg

Ma ieri il Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo, il Parlamento di Pechino, ha messo il timbro che ratifica la decisione presa a novembre dal Plenum del Partito comunista: la modifica della legge di pianificazione familiare del 1979 per permettere a molti genitori di avere un secondo figlio. Negli anni Settanta le coppie cinesi avevano in media quattro figli e il peso di quelle bocche da sfamare rischiava di bloccare la grande rincorsa che in tre decenni ha portato la Cina a diventare la seconda economia del pianeta.

Così, alle famiglie delle aree urbane fu vietato di avere più di un figlio. Nelle campagne se ne potevano avere due, se il primo era una bambina; e altre eccezioni venivano ammesse per le minoranze etniche e le coppie formate da genitori che erano entrambi figli unici. Ora anche le famiglie di città in cui almeno uno dei due genitori non abbia fratelli o sorelle potranno mettere al mondo un secondo bimbo.

LA POLITICA DEL FIGLIO UNICO IN CINALA POLITICA DEL FIGLIO UNICO IN CINA

Il sistema del 1979 ha obbligato circa un terzo dei cittadini cinesi a rinunciare ad avere più di un figlio. A chi lo violava veniva inflitta una «tassa di mantenimento sociale», termine burocratico che significava una multa molto elevata la cui entità era stabilita arbitrariamente da funzionari locali.

In realtà, il partito aveva cominciato ad «incoraggiare» le famiglie a fare meno figli ed allevare più maiali già dal 1970. Il ministero della Salute ha pubblicato questi dati: in quarant'anni i medici statali hanno praticato 336 milioni di aborti e sterilizzato 196 milioni di uomini e donne, oltre ad avere impiantato 403 milioni di spirali intrauterine.

Molti di questi aborti e sterilizzazioni sono stati forzati. Un metodo odioso e odiato che ancora oggi genera storie atroci. A dicembre un contadino del Guangdong ha ricevuto la visita dei funzionari della pianificazione: avevano saputo che nella sua casa c'era un neonato illegale e per mettere a posto la pratica esigevano una multa di 60 mila yuan, circa 7 mila euro. Il contadino non li aveva, allora il capo del villaggio, segretario del Partito comunista locale, ha pensato bene di fargli sequestrare il raccolto.

LA POLITICA DEL FIGLIO UNICO IN CINALA POLITICA DEL FIGLIO UNICO IN CINA

L'agricoltore è andato dal funzionario per spiegargli che senza il raccolto non avrebbe avuto di che sfamare la famiglia: nessuno sconto, la legge è legge, è stata la risposta. L'uomo, disperato, ha bevuto veleno per topi ed è morto. Le autorità hanno promesso di dare dei soldi alla vedova per aiutarla a tirare avanti. Sono storie di ordinaria ferocia burocratica che negli ultimi mesi hanno cominciato a trovare spazio sui giornali cinesi. Segno che i tempi erano maturi per la riforma.

Ma non sono i motivi etici ad aver portato all'allentamento della legge. Con il figlio unico, il numero dei cinesi si è stabilizzato a quota 1,3 miliardi circa, però la popolazione sta invecchiando: nel 2050 oltre un quarto dei cittadini della Repubblica Popolare avranno più di 65 anni e lo Stato non sarà in grado di sostenerli.

LA POLITICA DEL FIGLIO UNICO IN CINALA POLITICA DEL FIGLIO UNICO IN CINA

E già oggi, a un ritmo di contrazione dei cittadini valutato in 3,4 milioni in meno all'anno, si cominciano a registrare carenze di forza lavoro nelle fabbriche. Moltissime coppie, a causa della preferenza per il figlio maschio, hanno fatto ricorso ad aborti selettivi e questa tragedia nella tragedia ha creato uno squilibrio di genere: 122 maschi su 100 femmine. Significa che almeno 24 milioni di uomini cinesi non potranno trovare moglie per mancanza di ragazze.

Quanti figli in più avrà la Cina? I demografi di Pechino non si aspettano un baby boom: le coppie di città, già alle prese con un costo della vita alto, spese per l'educazione del figlio unico crescenti e prezzi delle case in continuo rialzo, sono spaventate dall'idea di avere un secondo bambino. Secondo i sondaggi, su 15-20 milioni di famiglie interessate dalla riforma, meno di un quarto ne approfitteranno: la Cina potrebbe avere un milione di figli in più all'anno.

LA POLITICA DEL FIGLIO UNICO IN CINALA POLITICA DEL FIGLIO UNICO IN CINA

Il Parlamento ieri ha precisato che l'allentamento della legge non è retroattivo: chi «ha sbagliato» in passato dovrà pagare le multe. Tra questi reprobi c'è Zhang Yimou, il regista famoso per «Lanterne rosse» e «Sorgo rosso». Uomo dai molti amori e, secondo i gossip, sette bambini, il maestro sessantaduenne.

Lui ha corretto, ammettendo solo tre figli, ma ormai la macchina della burocrazia si è messa in moto e anche l'opinione pubblica chiede che paghi, paragonando il suo caso a quello tragico del contadino che si è suicidato per la multa. E due avvocati hanno chiesto a un tribunale di punire Zhang Yimou per «danno sociale»: pensano che 120 milioni di euro sarebbero la cifra adeguata al suo status sociale. Il degno finale per un bruttissimo film di (mal)costume.

CINA POLITICA DEL FIGLIO UNICOCINA POLITICA DEL FIGLIO UNICO

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…