PIÙ DELLE FRASI OMOFOBE E RAZZISTE, LE PARTI PREOCCUPANTI DEL LIBRO DEL GENERALE ROBERTO VANNACCI SONO QUELLE SULLA RUSSIA – IN “IL MONDO AL CONTRARIO” IL MILITARE ITALIANO, APPENA NOMINATO CAPO DI STATO MAGGIORE DEL COMANDO DELLE FORZE OPERATIVE, USA PIÙ VOLTE PAROLE AL MIELE PER PARLARE DEL PAESE DI PUTIN: “IN RUSSIA C’È LAVORO E VI SI VIVE ANCHE ABBASTANZA BENE”; “L’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA NON ESISTE. SE NON RISPETTI LE LEGGI E LA CULTURA LOCALE FINISCI IN CARCERE"  "A MOSCA INCONTRAVO DONNE CHE NON AVEVANO IL TIMORE DI ESSERE MOLESTATE..."

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Estratto dal libro “Il Mondo al Contrario” di Roberto Vannacci

 

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[…] Il termine improcrastinabile è solo nei neuroni malandati dei forsennati dell’ambiente che, guarda caso, vengono finanziati per condurre le loro plateali e dannose manifestazioni dai magnati d’oltre oceano. Le proteste sono sostenute dal Climate Emergency Fund, con sede nella ricchissima ed esclusiva Beverly Hills, in California. L’organizzazione elargisce mazzette di bigliettoni per mobilitare gli attivisti soprattutto nel Vecchio Continente e nel civilizzato “Occidente”, perché in Cina, Russia e India tali espedienti non funzionano. […]

vannacci vannacci

 

In Russia c’è lavoro, e ce n’è anche tanto. Rispetto a molti posti del mondo, vi si vive anche abbastanza bene. A Mosca quasi tutti i tassisti sono Kirghisi, Uzbechi o Tagichi come quasi tutti gli operai che manutengono le strade, che sgomberano le città dalla neve nel lungo inverno e che lavorano nelle costruzioni e nell’agricoltura. Nei grandi cantieri che ho visitato a Murmansk, dove la nostra SAIPEM era solidamente presente, la maggioranza dei lavoratori era dai tratti somatici mongoli.

 

roberto vannacci a diario del giorno. roberto vannacci a diario del giorno.

Ma in Russia, nonostante l’incredibile estensione del territorio e l’impossibilità di gestirne e controllarne le frontiere, l’immigrazione clandestina non esiste o è un fenomeno relegato alle popolazioni nomadi delle steppe asiatiche. Il clandestino in Russia non lo vai a fare perché sai che non avrai vita facile. Nel 2019 i lavoratori stranieri immigrati temporaneamente in Russia erano 12 milioni su una popolazione di 145 (quasi il 10 %). Nel 2020 sono scesi a 6 milioni a causa della pandemia.

 

roberto vannacci a soldati ditalia 4 roberto vannacci a soldati ditalia 4

Per immigrare in Russia le candidature dei potenziali lavoratori sono vagliate nel paese di origine e, a chi viene accettato, è garantito il contratto di lavoro ed il contratto per la casa prima ancora dell’ingresso nella terra degli Zar. Se poi non rispetti le leggi e la cultura locale, oltre a finire in carcere per gli eventuali reati commessi, vieni rispedito al mittente senza troppi complimenti e senza la possibilità di poter ritornare per innumerevoli anni. Certo che è più facile e conveniente venire in Europa. In Italia se rubi, molesti il prossimo o non paghi il biglietto del treno mica ti rimandano a casa! […]

 

roberto vannacci a soldati ditalia 2 roberto vannacci a soldati ditalia 2

Per non parlare della Russia, ed in particolare di Mosca, dove incontravo, ben dopo l’imbrunire nei grandissimi e bellissimi parchi cittadini, donne sole e mamme con bambini che assaporavano il fresco delle sere estive senza il benché minimo timore di essere molestate da qualcuno. “Ma là c’è una dittatura” – tuona qualcuno – come se una delle caratteristiche delle democrazie fosse quella di autorizzare ladri, stupratori e criminali a esercitare liberamente le loro attività.

 

il mondo al contrario roberto vannacci il mondo al contrario roberto vannacci

E il problema è anche questo. Se la democrazia non riesce a dare risposte concrete soprattutto nei confronti della delinquenza comune e di quei reati, come i furti, che toccano più di ogni altro il cittadino allora l’elettorato si volgerà verso sistemi diversi, verso forme di governo più efficaci nei confronti dei malviventi.

 

Basta guardarsi intorno per capire la fisionomia di queste leadership: in base all’indice di criminalità i paesi più virtuosi al mondo sono il Qatar e gli Emirati Arabi in buona compagnia con molti altri stati le cui forme di governo non possono annoverarsi tra le democrazie più virtuose. Parlando di grandi paesi, Cina e Russia hanno un indice di criminalità notevolmente inferiore ai grandi paesi europei, agli Stati Uniti e al Canada. […]

 

I social media hanno iniziato questa tirannica tendenza con Facebook, ormai attivissimo nella sospensione dei profili scomodi, e Twitter, che banna Trump: nientepopodimeno che il presidente degli Stati Uniti d’America. Ma in ogni settore la metodologia è applicata con certosina precisione: la correttezza ideologica viene sorvegliata continuamente e laddove si intravede un seppur minimo margine di violazione si interviene con censure e con liste di proscrizione che individuano, per esempio, i putiniani da mettere a tacere, i negazionisti del modello green da schernire, gli antisistema contrari all’immigrazione incontrollata da bollare come omofobi e razzisti, i difensori della famiglia tradizionale da trattare come retrogradi e i ministri a cui impedire la presentazione di un’opera al salone del libro. […]

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