sciopero dei tassisti a roma
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Dagovski,
Macron dichiara guerra a Putin. Poi lo invita in Normandia.
Penserà di arrestarlo all’arrivo.
Aigor
Lettera 2
Caro Dago, dopo l'estradizione del nostro connazionale dagli Usa dove ha scontato
24 anni di carcere proclamandosi innocente, a sinistra protestano: "Troppo Forti!". Resta inteso che se il colpaccio fosse riuscito ad Enrico Letta, col cavolo che si presentava da solo ad accoglierlo all'aeroporto: avrebbe portato con sé l'intero Governo.
Raphael Colonna
Lettera 3
GIORGIA MELONI CHICO FORTI MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Caro Dago, odierno sciopero dei taxi un flop! Nessuno ha notato la differenza tra gli altri giorni...
FB
Lettera 4
Caro Dago ,
dei ladri si sono introdotti nella casa romana di salvini , puntando alla cassaforte. Cosa avrebbero trovato? Alcuni cestini di ciliege, 2 magliette di Putin , la bozza top secret per la prossima edizione del vincisalvini , un foglio con la descrizione dettagliata del significato del termine " infrastrutture " , assortimento santini e rosari benedetti e il suo libretto di lavoro ( nuovo senza timbri o annotazioni ) . Che bottino !!!
Marco ( alluvionato ) di Gessate ( P.s. le mie battute potrebbero risultare annacquate )
Lettera 5
MANIFESTO ELETTORALE DI MATTEO SALVINI - MEME
Caro Dago
non è stato Giuseppe Conte a portare 200 miliardi di euro del Pnrr nelle casse dello Stato. Ma è stato Conte a farne uscire 150 miliardi col folle bonus del 110%.
Saluti, Usbergo
Lettera 6
Caro Dago, come mai Conte e i grillini non parlano mai delle due mirabolanti misure da loro volute? Il reddito di cittadinanza, "che ha sconfitto la povertà" (Di Maio dixit), e soprattutto il Superbonus, che ha permesso a tutti di di "ristrutturare casa gratis" (Conte dixit).
conte merkel
Forse perché si sono resi conto che gli obiettivi sono stati clamorosamente mancati, in compenso hanno disastrato i conti dello Stato per i prossimi dieci anni. Meglio allora parlare confusamente di pace e altre supercazzole varie....
FB
Lettera 7
Caro Dago, tutti a criticare la Meloni, per l'accoglienza a Chico Forti, che si è sempre dichiarato innocente e per un processo che definire, con molti punti oscuri, mi sembra un eufemismo. Nessuno però ricorda che Diliberto, accolse con un mazzo di rose, la terrorista Baraldini e lì non ci furono tutte queste critiche.
Solita storia, di due pesi e due misure.
Saluti.
Cips.
sciopero dei tassisti a roma
Lettera 8
Caro Dago,
qualche giorno fa era stata sollevata da ambienti dell’opposizione o molto vicini all’opposizione PD una polemica sui presunti attacchi alla libertà di stampa ed alla libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero che sarebbero venuti dal governo.
Poi, nel contempo, assistiamo al divieto del confronto in TV fra Meloni e Schlein quale effetto di una legge liberticida, quella sulla par condicio, fatta a suo tempo proprio da governi a guida PDS-PD che viola palesemente l’art. 21 della Costituzione là dove dice che “ Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”In pratica, sembra che la legge sulla par condicio abbia abolito il primo comma dell’art. 21 della Costituzione e che non esista più il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero con ogni mezzo.
DUELLO TV - IL GIORNALONE - LA STAMPA
È proprio vero il detto evangelico secondo il quale è più facile vedere la pagliuzza nell’occhio di un vicino che una trave nel proprio.Anche in questo caso, come in altri casi, il rispetto della Costituzione è un optional che può essere tranquillamente ignorato senza che i cittadini abbiano strumenti a disposizione per chiedere e pretendere che la Costituzione sia rispettata.
Pietro Volpi
Lettera 9
Caro Dago: censura o autocensura? Cosa è peggio? So solo che, mentre la prima genera martiri, la seconda genera ipocriti: quelli cioè che ululano contro la repressione della libertà di stampa del regime della Ducetta, ma poi si ammutoliscono davanti alla condanna ad otto mesi di carcere per diffamazione ad un giornalista del Giornale.
Forse perché della curva opposta. Già perché, ormai in Italia - caso unico forse al mondo - la partita della politica non si gioca più tra partiti, ma tra curve mediatiche opposte: ovvero dalla partitocrazia alla mediacrazia!
Antonio Pochesci
