PRIMARIE PER SECONDE FILE: RIUSCIRA’ LA CAZZUTA SANTADECHE’ A SBRANARE PALLEMOSCE ALFANO? - MA I POSSIBILI CANDIDATI SONO ANCHE CROSETTO, LA GELMINI, FORMINCHIONI, ALEDANNO - SE MUSUMECI PERDERÀ IN SICILIA, PER ANGELINO JOLIE SARÀ UN PROBLEMA SALVARE IL SALVABILE NELL’ARMATA BRANCALEONE DEL PDL…

Condividi questo articolo


Amedeo La Mattina per "La Stampa"

santanche e alfano - copyright Pizzisantanche e alfano - copyright Pizzi

Ora primarie entro dicembre, in parallelo al Pd. Una gara forse virtuosa tra due partiti che in questi anni si sono combattuti fino all'ultimo sangue e che comunque consente al Pdl, come osserva Renato Schifani, di uscire dall'avvitamento. A questa soluzione che potrebbe consentire di aprire la strada dell'unione dei moderati, ha lavorato molto il presidente del Senato, a fianco del segretario Angelino Alfano. Il quale adesso ha ricevuto da Berlusconi la bicicletta e deve dimostrare di saper pedalare forte e in salita. Dovrà mettere in campo la sua candidatura non per la premiership ma per ridare al Pdl una chance.

daniela santanchèdaniela santanchè

La chance di trasformare il suo partito in un protagonista dello schieramento che fronteggerà la sinistra alle politiche del 2013. Protagonista non in una ridotta isolata del centrodestra berlusconiano, ma attore insieme alla lista per l'Italia di Casini e Fini, ai soggetti politici di area cattolica o che nasceranno nell'orbita di Luca Cordero di Montezemolo. E' proprio su questo obiettivo e linea politica, che passa per l'agenda Monti e un profondo rinnovamento del Pdl, che si baserà la candidatura di Alfano che vedrà contro altri competitori agguerriti.

Sicuramente a sfidarlo ci sarà Daniela Santanchè, la più delusa del cambio di passo repentino del Cavaliere che fino a lunedì continuava a immaginare lo spacchettamento della sua creatura politica e il ritorno a Forza Italia. Una inversione a U talmente repentina, suggerita da sondaggi non proprio brillanti, da ingenerare tanti sospetti del tipo «vedremo cosa saprà fare Angelino».

DANIELA SANTANCHEDANIELA SANTANCHE

La Santanchè ovviamente farà la campagna delle primarie tutta giocata sulla critica all'Europa e alla politica economica di Monti. Molta destra e poco centro. Non sarà certo favorevole ad alleanze con i «democristiani dell'Udc». Non sarebbe tenero con Monti nemmeno Guido Crosetto, un altro potenziale candidato alle primarie (ci sta pensando seriamente) ma con una venatura nordista e fortemente liberale. Anche Mariastella Gelmini potrebbe essere della partita contro Alfano. Ma l'ex ministro dell'Istruzione è più prudente: vuole prima capire bene cosa farà Alfano; se rimarrà prigioniero dei vecchi giochi di partito, degli ex An oppure saprà incidere un profondo rinnovamento.

ANGELINO ALFANOANGELINO ALFANO

Ora l'ex ministro della Giustizia non ha più alibi perché Berlusconi gli ha dato una grande opportunità: se non saprà sfruttarla non è escluso che il Cavaliere torni a guardarsi attorno, non per candidarsi ma per mettere il suo peso economico e mediatico su un nuovo soggetto politico o un imprenditore. Intanto partirà la grande sfida nella quale ci dovrebbe essere il sindaco di Roma Gianni Alemanno a rappresentare un'altra area politico-culturale-geografica della destra. Esclusa invece la candidatura della Meloni, che potrebbe affiancare Alfano in un ticket insieme al grosso degli ex An.

PRIMO PIANO DI MARIA STELLA GELMINIPRIMO PIANO DI MARIA STELLA GELMINI

Sono tanti ad essere tentati dalle primarie per una visibilità nazionale, come l'ex governatore veneto Galan, o da un rilancio politico, come il governatore uscente della Lombardia Formigoni. Voci, ambizioni come quelle dei formattatori che potrebbero mettere in pista il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo. Lui dice di voler continuare ad amministrare la sua città, ma sicuramente è contrario alla candidatura della Santanché: «Mi viene voglia di mettere tutto il mio impegno per dare un'altra rappresentanza al centrodestra perché, con tutto il rispetto che ho per la Santanché - spiega - io penso a un centrodestra molto diverso».

roberto formigoniroberto formigoni

Comunque siamo ancora ai blocchi partenza, presto per dire chi veramente si candiderà. Tra l'altro non è escluso che alla fine non si facciano primarie solo di partito. L'obiettivo di Alfano è fare una gara prima dentro il partito e poi aprire una competizione di coalizione, di tutto il fronte che vorrà contrapporsi alla sinistra di Bersani, Vendola e Nencini. Come al solito molto dipende da quale nuova legge elettorale verrà fuori o se si andrà a votare ancora col vecchio Porcellum. Così come molto dipenderà dall'esito delle elezioni siciliane. Se il candidato alla presidenza Nello Musumeci, sostenuto dal Pdl, dovesse perdere, anche le primarie per Alfano comincerebbero in salita.

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO