LA PRIMARIE DEI SOLDI! - NEL PD È SCONTRO TOTALE A COLPI DI FATTURE - BERSANI SCATENA SPOSETTI CONTRO MATTEUCCIO, MA I RENZIANI CONTRATTACCANO: “LA CAMPAGNA DEL SEGRETARIO LA PAGA IL PD!” - INIZIATIVE DI PARTITO DIVENTANO COMIZI PER LE PRIMARIE, DIPENDENTI DEL NAZARENO A LAVORO NEL COMITATO BERSANI - E SPUNTA IL TARIFFARIO PER LA RICANDIDATURA: CHIESTO AI PARLAMENTARI USCENTI UN OBOLO DA 1.000 EURO PER FINANZIARE IL SEGRETARIO - INTANTO LA CGIL SCALDA LE TRUPPE PENSIONATE PER CULATELLO…

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Paolo Bracalini e Laura Cesaretti per "Il Giornale"

Il tetto dei 200mila euro massimi di spesa per candidato? Una favola. Le primarie del Pd costano molto di più, nell'ordine dei milioni di euro. Ma chi sta battendo il record? La gara è tra Bersani e Renzi, ed è una guerra di cifre. Sui loro siti, i candidati rendicontano: circa 23mila euro di spese per Bersani, a fronte di 49mila euro di entrate per un non meglio precisato «bonifico bancario» e 7.500 di sottoscrizioni.

saluti_RENZI E BERSANIsaluti_RENZI E BERSANI

Per Renzi, uscite attorno ai 109mila euro (con tanto di fatture), e una miriade di contributi versati con nome e cognome da cittadini: al 6 novembre erano 121mila, ora superati.
Il Pd in quota segretario accusa il sindaco di aver messo in piedi una macchina faraonica da circa 3 milioni di euro: numeri «garantiti« da un esperto molto di parte (bersaniana), Ugo Sposetti.

BERSANI RENZI BERSANI RENZI

I renziani negano, e contro-accusano il tesoriere Ds di spargere veleni a scopo propagandistico: «Sposetti è uguale all'ispettore Cluseau», lo liquida in una battuta Lino Paganelli, organizzatore della campagna di Renzi. I supporter del sindaco però confermano un sospetto: «La campagna di Bersani la paga anche il Pd, perché si appoggia a strutture e dipendenti del partito», spiegano.

LE SAGOME DI MATTEO RENZI E PIERLUIGI BERSANI PER LE PRIMARIE jpegLE SAGOME DI MATTEO RENZI E PIERLUIGI BERSANI PER LE PRIMARIE jpeg

Formalmente le spese per le primarie di Pierluigi Bersani sono a carico del comitato «TuttixBersani», un soggetto autonomo, anche finanziariamente, dal Pd, che non può schierarsi con uno dei candidati. Di fatto però le cose vanno diversamente. Sabato scorso, in contemporanea con la Leopolda di Renzi, Bersani parlava all'Hotel Palace di Bari, star del convegno «Finalmente Sud».

PIERLUIGI BERSANI E MATTEO RENZIPIERLUIGI BERSANI E MATTEO RENZI

Un faccia a faccia a distanza tra i due candidati, ma la differenza c'è. Mentre la Leopolda non è un evento del Pd, ma di Renzi, che se lo paga da sé (con la sua fondazione Big Bang), l'incontro di Bari era organizzato dal partito. «Quando Bersani gira l'Italia nelle vesti di segretario è il Pd a coprire le spese di trasporto, alberghi eccetera - si fa notare nello staff di Renzi -. Anche se poi fa campagna elettorale per le primarie».

Alle spese sostenute dai candidati andrebbero dunque aggiunte quelle che vengono coperte da altri soggetti, magari imprenditori nel caso di Renzi (che però ha fatto anche massiccio ricorso ai contributi dei cittadini e al marketing, vendendo gadget elettorali sul modello Obama), l'apparato del Pd nel caso di Bersani.

GUGLIELMO EPIFANI SUSANNA CAMUSSOGUGLIELMO EPIFANI SUSANNA CAMUSSO Ugo SposettiUgo Sposetti

I parlamentari, per dire, sono schierati al 90% col segretario (d'altronde è lui che fa le candidature), e a tutti loro è stato chiesto un contributo da Oriano Giovanelli, tesoriere bersaniano. Il versamento medio, dicono nel Pd, è stato di 1.000 euro, che moltiplicato per il numero dei parlamentari pro-Bersani supera in fretta il tetto dei 200mila euro di spesa per le primarie.

«Da questo punto di vista la partita è del tutto impari», sospira Paganelli. Dalla sua, Bersani ha anche la Cgil: ufficialmente non è schierata, ma Camusso, Epifani e Cofferati erano in prima fila all'assemblea Pd di ottobre ad applaudire il segretario, e 16 membri del direttivo nazionale Cgil hanno firmato un appello accorato: «È necessario che il segretario del primo partito guidi la coalizione, altre ipotesi favorirebbero la crisi della politica e l'implosione del sistema», niente di meno.

Sergio Cofferati - Copyright  PizziSergio Cofferati - Copyright Pizzi CLEMENTE MASTELLACLEMENTE MASTELLA

Francesco Boccia (che sta con Bersani) ammette che «se la Cgil sta con lui, non c'è partita». E Clemente Mastella, che partecipò alle primarie di Prodi nel 2005, ricorda ancora le corriere piene di pensionati Spi che venivano portati a votare a ripetizione.
Nel 2009 fu Franceschini, allora segretario ad accusare la «costosissima» campagna del suo sfidante Bersani, che aveva con sé la macchina ex Ds di Sposetti e la regia di Filippo Penati. Lo scontro si concluse poi con un accordo: chi vince fa il segretario, chi perde il capogruppo, e la polemica sui soldi fu chiusa. Oggi la riapre Sposetti.

 

 

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