PRIMI ASSAGGI DEI SAGGI: TAGLIO AI DEPUTATI E RIFORMA ELETTORALE CON SÌ ALLE PREFERENZE…

I “facilitatori” Onida, Violante, Quagliariello e Mauro hanno trovato l’accordo di Pulcinella che fa da antipasto al governissimo: tornare al Mattarellum ritoccato con premio di maggioranza - Taglio dei deputati da 630 a 470, Senato delle Regioni e più poteri al governo…

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Silvio Buzzanca e Alberto D'argenio per "la Repubblica"

QuagliarielloQuagliariello


Ultimi due giorni di lavoro per i saggi di Giorgio Napolitano. Oggi nuove riunioni a Palazzo Sant'Andrea per le due commissioni, domani incontro in plenaria per chiudere i testi. Venerdì i dieci saggi chiamati ad indicare le riforme in campo istituzionale ed economico per facilitare la nascita del governo consegneranno il loro lavoro al Capo dello Stato.

I saggi da NapolitanoI saggi da Napolitano

Anche se i sei "economici" lavorano a riforme di rilievo come liberalizzazioni e rimodulazione del Welfare e del fisco, gli occhi della politica sono puntati sui quattro "facilitatori" istituzionali: Onida, Violante (Pd), Quagliariello (Pdl) e Mauro (Sc). Che hanno trovato un accordo sulla revisione dei regolamenti parlamentari e sul taglio dei costi della politica.

Sul resto, legge elettorale e forma di governo, due saggi su quattro parlano di «intesa raggiunta», mentre gli altri due dicono di avere ancora qualche riserva. Il nodo resta la legge elettorale. Dal Pd e dal Pdl parlano di accordo fatto. Ma, raccontano fonti parlamentari, ci sarebbero riserve da parte del presidente emerito della Consulta, Onida, e del montiano Mauro, anche se i diretti interessati non confermano.

Onida Mauro Quagliarello ViolanteOnida Mauro Quagliarello Violante

Punto fermo è che i quattro saggi non presenteranno un articolato di legge ma si fermeranno ad una enunciazione di principi. Il primo, sul quale concordano tutti, è che «il Porcellum va cambiato».

VALERIO ONIDAVALERIO ONIDA

Poi ci saranno il «principio di governabilità » e «il principio di libera scelta del cittadino». Il primo significa la conferma del premio di maggioranza anche se non è ancora stato deciso se ne verranno tracciati nuovi criteri o se ci sarà un numero secco. Il secondo può voler dire o preferenze, o liste corte o primarie per legge. Le riserve di Mauro e Onida si concentrerebbero sul fatto che limitandosi all'enunciazione di questi pilastri - racconta una fonte vicina ai lavori - «si andrebbe da una revisione del Mattarellum a una del Porcellum confermando l'attuale bipolarismo».

giorgio napolitanogiorgio napolitano

Ieri Bersani ha sottolineato che «il buon senso ci porterebbe a tornare al Mattarellum», il vecchio sistema elettorale. Anche Grillo aveva espresso un simile auspicio il che significa che Pd e Cinquestelle potrebbero farlo insieme a Sel, che ha già depositato alla Camera una proposta di legge che va in questa direzione. E del tema discutono anche i saggi, che al momento non hanno ancora deciso se richiamare nelle loro conclusioni il Mattarellum.

Accordo sul taglio dei costi della politica: ulteriore sforbiciata del 30% dei rimborsi elettorali per i partiti (arriverebbero a un totale di circa 120 milioni per legislatura). Che non prenderanno più i soldi a pioggia ma solo con le pezze giustificative ricevendo solo quanto veramente speso all'interno del nuovo plafond. Dimezzamento dei parlamentari: si cambiano i criteri di rappresentatitività alla Camera (un deputato ogni 120mila elettori). I deputati passerebbero così da 630 a 470.

In più il Senato verrebbe sostituito dalla Camera delle Regioni i cui membri saranno indicati dai consigli regionali che li pagheranno con l'attuale stipendio. Con il taglio di 315 senatori a carico dello Stato i parlamentari passerebbero dunque da 945 a 470. Accordo anche sulla riforma dei regolamenti parlamentari: più poteri per governo e maggioranza con tempi certi per l'approvazione delle leggi bilanciati da uno Statuto dell'opposizione. Sulla forma di governo Quagliariello vuole il semipresidenzialismo caro a Berlusconi mentre gli altri tre saggi spingono per un rafforzamento dei poteri del premier.

 

 

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