Carlo Bertini per “la Stampa”
Un abbraccio, lungo, per fotografi e telecamere. Tante frasi al miele dell'allievo al maestro e viceversa, «Romano qui...», «Enrico lì.... », «Romano è il mio maestro», «Come dice Enrico...». E qualche stoccata politica degna di nota.
Da questa corrispondenza di amorosi sensi, andata in scena ieri sera alla galleria Alberto Sordi di Roma, per la presentazione del libro di Romano Prodi, «Strana vita è la mia», si capisce che Enrico Letta ci tiene a far vedere che con il Prof è sempre luna di miele. «Fa ridere solo pensare che ci sia un problema con Enrico», dice Prodi dopo che la sua battuta sul Pd che deve affiancare proposte sociali a quelle sui diritti civili, ha fatto pensare ad una critica.
«Quando l'ho letto, ho sorriso, anche se sono sposato ad una giornalista e amo i giornalisti», scherza il leader dem. «Semplicemente - spiega Prodi - siamo d'accordo che la ripresa deve andare insieme a un grande slancio dell'economia e della solidarietà sociale. Se non lo fa il Pd chi lo deve fare? Ed Enrico è in grado di farlo». E Letta: «Sono pronto a modificare i punti cardinali della bussola, sapendo che la ripartenza sarà fuori dai punti cardinali che conosciamo». Tradotto, oltre a battere sul tasto di ius soli e ddl zan, il segretario dem ha dato mandato al suo vice Beppe Provenzano e ad Antonio Misiani di stilare una proposta del Pd sul fisco da portare a Draghi che sta scrivendo la riforma epocale. Incidente chiuso (si spera) e via così.
Amici ed ex ministri Rimpatriata dei bolognesi tendenza "Il Mulino", in prima fila la moglie Flavia e Sandra Zampa, amici approdati al governo con Prodi, come Giovanni Maria Flick, clima nostalgico, qualche graffio doc. «I 101 (quelli che lo tradirono nell'urna per il Colle nel 2013) oggi hanno pure figli e nipoti...», scherza Prodi per far capire che lui non si illude proprio di poter ambire al Quirinale. Prodi non ha l'età
Ecco, due cose si capiscono da questo duetto Prodi-Letta, moderato da Simona Sala, direttrice dei Gr Rai. La prima è che l'ex presidente Iri, ex commissario Ue, ex premier, non ha alcuna speranza di salire al soglio più alto della politica italiana. «Perché sono divisivo e perché non ho l'età, perché i 101 stanno ancora lì e sono più di prima...». Quindi, quando dice che «non ha senso fare la perizia psichiatrica a Berlusconi» o che Berlusconi ha portato Forza Italia nel Ppe, non intende ingraziarsi gli azzurri che siedono in Parlamento a futura memoria, per farsi eleggere al Colle. Difficile bis di Sergio «Io sono un uomo di parte, sono divisivo perché ho opinioni forti», ricorda. «Ma le vie del Quirinale sono imprevedibili»...gli fa notare l'intervistatrice. «No, nel mio caso sono già previste e quello dei 101 è un argomento aggiuntivo».
La seconda cosa è che Prodi non crede affatto alla novella di un bis già pronto e cucinato di Sergio Mattarella, che piacerebbe tanto a Enrico. Ma davvero pensa che non sia possibile un secondo mandato di Mattarella? «È stato ed è un gran Presidente. Mattarella al Colle, Draghi a Palazzo Chigi e Letta al Pd vuol dire che ai vertici il Paese è messo bene. Ma se leggo quanto ha detto Mattarella sarà difficile un bis. E so che i siciliani silenziosi non cambiano parere».
Letta federatore Ma di una cosa Prodi è sicuro: che il suo pupillo sarà il nuovo «federatore» del centrosinistra. Federatore tra le correnti dem. E con il M5s, «con chi se no? Tu fai il generatore se rompi il gioco di tre-quattro persone e cominci a raccogliere. E questo sta facendo». E l'interessato lo fa perché è convinto che la destra non vincerà le elezioni: «L'Europa è così importante che ha spaccato la Lega», dice Prodi. «Il centrodestra non esiste senza un federatore come lo era Berlusconi. E Salvini e Meloni non lo sono. Stanno cominciando a venire al pettine i nodi del centrodestra». Ergo...
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