PROPAGANDA ALLA LEGAIOLA – A MONFALCONE (VICINO GORIZIA), DOVE UN TERZO DEI CITTADINI È STRANIERO, LA SINDACA LEGHISTA ANNA MARIA CISINT INIZIA LA CAMPAGNA ELETTORALE CHIUDENDO DUE CENTRI ISLAMICI (APERTI DA 20 ANNI) E ANNUNCIA DI VOLER VIETARE LA PREGHIERE COMUNITARIE E IL VELO PER LE DONNE MUSULMANE, E A RIBELLARSI SONO I PARROCI – CISINT È “ALLIEVA” DELL’EX SINDACO DI TREVISO, GIANCARLO GENTILINI, CHE INCITAVA A “SPARARE AGLI IMMIGRATI COME AI LEPROTTI”

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Estratto dell’articolo di Giampaolo Visetti per "La Repubblica"

 

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Da sindaca leghista nell’ex Stalingrado rossa dell’Italia, ad aspirante Marine Le Pen del Nordest, sorpassando a destra gli stessi vertici del Carroccio in vista del voto europeo. Anna Maria Cisint, storica pasionaria xenofoba con una carriera politica fondata sul rifiuto dell’accoglienza nella città giuliana più multiculturale del Paese, apre a modo suo la personale campagna elettorale.

 

Prima chiude improvvisamente due centri islamici aperti da vent’anni. Poi sui social attacca “Repubblica” e la “stampa di sinistra” perché riporta la notizia. Infine alza i toni annunciando di voler anche vietare, assieme alle preghiere comunitarie, il velo alle donne musulmane che vivono sul suolo comunale.

 

Risultato? Per la prima volta il dormitorio di Fincantieri, esploso a 30mila abitanti e poco meno di 10mila stranieri che parlano 83 lingue, si ribella e dice basta alla propaganda dell’odio e della paura.

 

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«Sabato 23 dicembre – annuncia l’imam Abdel Majid Kinani nel centro Darus Salaam oggi deserto – invitiamo a Monfalcone tutti i rappresentanti spirituali dei centri islamici d’Italia e le persone che difendono la libertà di culto tutelata dalla Costituzione italiana. Sarà una manifestazione nazionale pacifica, dopo che la sindaca Cisint ha chiesto agli altri primi cittadini della nazione di seguire il suo esempio. […] Pretendere solo per noi il rispetto di normative riservate ai grandi luoghi di culto è un modo per armare la burocrazia a fini politici».

 

L’ultimo attacco dell’allieva dell’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, noto per incitare a «sparare agli immigrati come ai leprotti» e per segare le panchine pur di non farvi «posare il sedere agli extracomunitari», minaccia di rivelarsi un boomerang. Contro le ordinanze di stop e al fianco di una comunità islamica «sorpresa, spaventata e arrabbiata», si schierano i parroci cattolici e le associazioni che da decenni operano per la convivenza. […]

 

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L’incubo dello scontro è tale che anche don Flavio Zanetti e don Paolo Zuttion hanno scritto ai fedeli per «invitare alla pacificazione». «La libertà di culto – dicono – è un valore da rispettare. I problemi non si risolvono aizzando gli uni contro gli altri». Il contrario degli attacchi ripetuti da Cisint, che si dichiara «aggredita dai super giornali di sinistra». «Mai detto di voler vietare agli islamici – assicura in un videomessaggio registrato in ufficio – di pregare. Le moschee chiuse avevano autorizzazioni commerciali e direzionali. Devo far rispettare norme urbanistiche e legalità, questione di piano regolatore».

 

Poi il cedimento alla retorica meloniana. «Sono una donna e sono una mamma – dice – in futuro non vorrei vedere in Italia una figlia con il velo, sposa- bambina, o trattata da schiava come le giovani islamiche in età fertile». […]

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