QUOQUE TU, UMBERTO? - IL PARRICIDIO, AD OPERA DI MARONI, DI QUEL CHE RESTA DI BOSSI AVVERRÀ PER LA STORIACCIA DEL DOSSIER COMMISSIONATO DA BELSITO PER SPIARE L’EX MINISTRO DELL’INTERNO - UFFICIALMENTE BOBO VUOLE CAPIRE QUANTO IL SENATÙR SAPESSE, IN REALTÀ È GIÀ INIZIATO IL RIBALTONE - GIRANO I MARONI: “NON MI FERMERÒ FINO A QUANDO GLI EVENTUALI COLPEVOLI NON SARANNO CACCIATI. E PAZIENZA SE DOVESSI SCOPRIRE DI ESSERE STATO TRADITO DA UN AMICO: NON CI SARANNO SCONTI PER NESSUNO”…

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BOSSI UMBERTOBOSSI UMBERTO

Giovanni Cerruti per "la Stampa"

Forse già oggi. Loro due, Bobo e Umberto, da soli. «E adesso dimmi cosa ne sapevi...?». Roberto Maroni, al telefono, dice che non se l'aspettava. Forse non è del tutto così, e a questo punto poco importa.

ROSI MAUROROSI MAURO

E un dossier contro di lui, quand'era ministro dell'Interno. Un dossier pagato con i quattrini della Lega Nord. Un dossier, dice, pieno di facezie, «roba da Qui Quo Qua». L'ha saputo, e l'ha visto, quando l'hanno intervistato i giornalisti di «Panorama». Ma non è nemmeno questo a far dichiarare a Maroni che «adesso comincio la guerra termonucleare». Non lo cita per nome, ancora non ci vorrebbe credere. Sullo sfondo intravede Bossi.

A fine mattina, quando legge le anticipazioni di «Panorama», quell'ombra diventa più netta, i contorni sempre più precisi. Francesco Belsito, il tesoriere, il mandante dello sgangherato dossier, risponde alla domanda: Bossi sapeva? «Gli ho detto che mi sentivo accerchiato e che stavo cercando di capire alcune cose su Maroni. Se mi ha scoraggiato? In realtà non mi ha detto niente». Ecco la frase che fa partire la guerra termonucleare. Bossi che non dice niente vale più di un silenzio/assenso. E' il via libera. Sarebbe la prova, per Maroni, che Bossi non è stato ingannato dal Cerchio Magico. Sapeva. «E se è così me lo deve dire».

All'una ha scritto il messaggio da mettere su Facebook. Vale la pena riportarlo tutto: «Sia chiaro, non mi fermerò fino a quando gli eventuali colpevoli non saranno cacciati. Altrimenti me ne andrò io: non resterò nemmeno un minuto in più se, una volta accertate le responsabilità, non se ne andranno tutti i colpevoli. A tutti i livelli, e pazienza se dovessi scoprire altre amare verità, se cioè dovessi scoprire di essere stato tradito da un amico o da un presunto amico: non ci saranno sconti per nessuno». Amare verità. Amico. Presunto amico. Non c'è bisogno di dietrologia per capire di chi sta parlando. Di Bossi.

FRANCESCO BELSITOFRANCESCO BELSITO RENZO BOSSI - TROTARENZO BOSSI - TROTA

E con Bossi, adesso, vuole chiarire, vuole sentirselo dire in faccia. «Non mi fermerò». «Altrimenti me ne andrò io». La stessa frase dell'ultimo Consiglio Federale leghista, quand'era a Rosi Mauro e allo stesso Bossi: che sembrava voler perde tempo sull'espulsione. «Sapevo che, e da parecchio tempo, sul mio conto gliene raccontavano di ogni colore. Gliel'avevo detto a Varese, alla manifestazione al Teatro Apollonio, Umberto era accanto a me, ha sentito bene, basta con le voci malevole, le calunnie, i complotti. Ma che fosse in corso il dossieraggio no, questo non lo immaginavo e non lo posso proprio accettare».

Ammesso che sia possibile fermare la sua guerra termonucleare, ora Maroni vuole incontrare il vecchio Bossi, silente da quattro giorni. Forse già oggi, in via Bellerio. O comunque al più presto. Perché Bobo ha fretta e la Lega pure. E' uno dei tre coordinatori della Segreteria provvisoria, Maroni. E come può continuare se si scopre che Bossi, ora Presidente della Lega, ha dato il via libera al dossieraggio contro Bobo e non solo, anche per Gianni Fava, Gianluca Pini e Fabio Rainieri? Un incontro che sa di sfida finale. «Non ci saranno sconti per nessuno». E dalle "amare verità", per Bobo, potrebbero arrivare amarissime conclusioni.

ROSI MAURO E BOSSIROSI MAURO E BOSSI MARONI E BOSSIMARONI E BOSSI

Lo sapeva che a Bossi, in questi otto anni di malattia e Cerchio Magico stretto attorno, hanno fatto una testa così. Lo sapeva e, in via Bellerio, le aveva elencate quasi tutte. «Ma chi ti dice che voglio fare un altro partito con l'appoggio di Napolitano? Ma chi ti dice che voglio fare il capogruppo alla Camera per mettere le mani sui soldi della Lega?». Bossi faceva il Bossi: «Ma no, dai, lo so che non è così». Poi, il giorno dopo, alla macchinetta del caffè lo sentivano brontolare le stesse cose: «Maroni vuol spaccare la Lega», «Maroni mi vuol portar via la Lega», «Maroni bisogna buttarlo fuori».

Se non rinuncia con qualche scusa questa sera Bossi riappare ad Alessandria,incontro pubblico in un albergo. L'occasione è la presentazione del candidato sindaco, ma non potrà fingere che sia successo niente, soprattutto se in giornata s'incontra con Maroni. Non potrà fingere che nella Lega vada tutto bene, e la colpa è di quei prezzolati di regime che scrivono cattiverie sui giornali. E nemmeno potrà invocare complotti dei servizi segreti, lui che non ha fermato il complotto di Belsito, e il pasticciato dossier di segreti scopiazzati su Internet. Con il risultato di trovarsi Bobo davanti, loro due da soli. «E adesso dimmi cosa sapevi...».

 

 

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