Estratto dell’articolo di Francesco Bei per "La Repubblica"
LOTTA CONTINUA TRA GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO - MEME BY EDOARDO BARALDI
Cancellato alle 16.24 del pomeriggio. A las cinco de la tarde, scriveva Garcia Lorca in memoria dell’amico torero Ignazio Sanchez Mejias, incornato nell’arena. E alle 16.24, nel palazzone dell’Eur, un anonimo notaio incravattato, collegato da remoto, incorna a morte il Fondatore, l’Elevato, l’Unico: Beppe Grillo. Si chiude così, con una slide e una percentuale letta con voce nasale, un’era della storia politica italiana: il 63,24% degli iscritti al movimento Cinquestelle ha votato per «l’eliminazione del ruolo del garante». […]
Grillo naturalmente lo sapeva, se lo aspettava. Si può dire che tutto l’evento Nova sia stato costruito sul presupposto di questo parricidio. Luigi XVI, prima che la ghigliottina gli staccasse la testa, fu magnanimo con i suoi assassini rivoluzionari: «Perdono i miei nemici e spero che il mio sangue sia utile ai francesi». Grillo se la cava modificando il suo stato su WhatsApp: «Da francescani a gesuiti».
Un messaggio per una volta chiaro per dire che i suoi fedeli si sono venduti l’anima, hanno rinnegato il San Francesco delle origini, quello scelto come nume tutelare di un movimento fatto nascere il 4 ottobre. Senza contare che uno dei più famosi ex allievi dei gesuiti è quel Mario Draghi che Grillo assicurò essere “un vero grillino”. E così il cortocircuito è totale.
Tutto qua? Nemmeno un video? Nemmeno un post di insulti contro Conte, come fatto in passato quando disse che l’avvocato era «un azzeccagarbugli», «inadatto», «mago di Oz», «parla poco e non si capisce», «non ha né visione politica, né capacità manageriali», «non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione», «specialista in penultimatum», «faccia meno espressiva di un avatar», «ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo», «cartonato», e via andare.
BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO
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