Da Circo Massimo - Radio Capital
Per l'ex Ilva "siamo al braccio di ferro". Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, intervistato da Massimo Giannini e Oscar Giannino a Circo Massimo, su Radio Capital, non usa mezzi termini: "Il governo ha le idee fin troppo chiare. Mittal ha posto sul tavolo un ricatto occupazionale inaccettabile, che il governo ha già respinto", attacca Boccia, che alla società franco-indiana dice "rispetti le leggi della Repubblica e si assuma le proprie responsabilità. Se un'azienda media italiana avesse fatto quello che ha fatto Mittal, i proprietari sarebbero già stati portati via alle sei del mattino da qualche giorno... ".
Qual è il piano B? "L'alternativa è scolpita nelle leggi dello Stato: c'è l'amministrazione straordinaria, che ha già salvato una volta Ilva dal crack Riva, con il prestito ponte e con l'obiettivo di riportare entro uno-due anni, come previsto dalla legge, l'azienda sul mercato. Se fosse necessario, lo rifaremmo un'altra volta senza alcun problema". Poi, decisa l'amministrazione straordinaria, "si deciderà se ci sono altre aziende dello Stato che possono entrare nella cordata. Io", continua Boccia, "penso che abbia assolutamente fondamento la possibilità che entrino altre aziende, tra cui Cdp, ma è un tema che si porranno i commissari".
La polemica quotidiana all'interno del governo riguarda lo ius soli, rilanciato dal segretario del Pd Zingaretti e rimbalzato dal capo politico del M5S Di Maio, che si è detto "sconcertato": "Quella proposta ieri", ha spiegato il ministro dem, "era un'agenda di un partito politico presente in tutta Italia e orgoglioso di esserlo. Dentro quella proposta c'è la lotta al consumo del suolo, lo ius soli, la riduzione tasse sul lavoro. Ci confronteremo in Parlamento. Di Maio non si sconcerti e pensi a lavorare quotidianamente per il Paese, cosa che stiamo facendo e stiamo facendo bene".