"SONO ARRABBIATISSIMO CON TOTI" - LA FURIA DI BERLUSCONI SI ABBATTE SUL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA CHE HA ESCLUSO FORZA ITALIA DALLA GIUNTA E NON RISPONDE AL TELEFONO - TRA I BERLUSCONES C'È CHI SOSPETTA CHE l'EX CONSIGLIERE DEL "BANANA", DOPO CHE LA SUA FORZA POLITICA NON È STATA AMMESSA AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE PER LE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE, SI SIA VENDICATO – LA REPLICA: “ASSOLUTAMENTE FALSO”

-

Condividi questo articolo


Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

 

berlusconi toti berlusconi toti

«Sono arrabbiatissimo con Giovanni Toti. Gli ho telefonato e lasciato più volte messaggi ma non mi risponde più». Nascosto dall' ombra che la nuova emergenza sanitaria ha fatto calare sulla dialettica tra i partiti, c' è uno psicodramma umano e politico che da quarantott' ore sta tenendo col fiato sospeso il centrodestra. Per la verità Matteo Salvini e Giorgia Meloni stanno a guardare, anche se l' eco del grande scontro ha raggiunto anche loro.

 

I protagonisti della contesa sono Silvio Berlusconi e Giovanni Toti. Il primo s' è impegnato fino all' ultimo in un pressing asfissiante nei confronti del governatore perché lasciasse a Forza Italia un posto nella giunta della Liguria; il secondo ha aperto alla possibilità che entrasse l' unico forzista eletto nel consiglio ma, dopo il rifiuto di quest' ultimo, ha chiuso alla possibilità che gli azzurri esprimessero un assessore esterno. E poi ha staccato il telefonino.

 

berlusconi toti berlusconi toti

L' ennesimo sequel del film che da anni vede Berlusconi e Toti da due parti opposte della barricata - iniziato quando l' ex delfino del Cavaliere ha sbattuto la porta e se n' è andato da Forza Italia - comincia qualche giorno addietro.

 

Pressato dai forzisti liguri perché insistesse per avere un assessorato, l' ex premier ha alzato al telefono e chiamato il suo ex pupillo. Toti ha iniziato a fare di conto: «Forza Italia, che correva insieme ad altre due liste, ha preso il 5 per cento. Posso far entrare in giunta il suo unico eletto a patto che, come gli altri assessori, si dimetta e lasci il posto in consiglio regionale».

giovanni toti in tuta con berlusconi giovanni toti in tuta con berlusconi

 

L' unico eletto della lista azzurra, Claudio Muzio, non accetta l' offerta e sceglie di rimanere in consiglio. A quel punto, quando i berlusconiani iniziano a insistere per indicare un assessore esterno, Toti chiude la quadra con i rappresentanti dei partiti di Salvini e Meloni. E Forza Italia rimane fuori, com' è successo anche in Veneto. «Poi è vero - ha spiegato il governatore ai fedelissimi - ho smesso di rispondere alle telefonate di Berlusconi. Ma vi garantisco che da parte mia non c' è alcun elemento di rivalsa. È politica, tutto qua».

 

L' irritazione di Forza Italia nei confronti dell' ex consigliere politico del Cavaliere è alle stelle. Tra i berlusconiani c' è chi sospetta che Toti, dopo che la sua forza politica Cambiamo non è stata ammessa al tavolo delle trattative in vista della prossima tornata di elezioni amministrative, si sia vendicato chiudendo al suo ex partito le porte della giunta regionale. «Assolutamente falso.

 

Da parte mia non c' è alcun intento di vendetta o cose così», ha mandato a dire il governatore agli ambasciatori berlusconiani. La linea telefonica tra Genova e la Costa Azzurra, dove Berlusconi sta trascorrendo questi giorni, continua a rimanere muta. E il nome dell' ex premier sulla scrivania del governatore ligure è ancora lì, nell' elenco delle chiamate che non hanno avuto risposta. Per ora.

toti berlusconi toti berlusconi Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse silvio berlusconi borsalino giovanni toti 3 silvio berlusconi borsalino giovanni toti 3

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…