Per Donald Trump non solo il cambiamento climatico è una "invenzione dei cinesi" ma adesso è più semplicemente da considerare come un termosifone. Come se si potesse alzare e abbassare la temperatura del nostro Pianeta sfruttando appunto ciò che The Donald ha sempre negato: il riscaldamento globale.
Giovedì, durante l'ondata di gelo che ha investito gli Stati Uniti portando diversi stati a temperature bassissime, Trump ha twittato affermando che "la costa est degli Stati Uniti è investita da un'ondata di gelo e per la vigilia di Capodanno sono attese temperature polari. Potremmo usare un po' di quel buon vecchio Riscaldamento Globale che il nostro Paese, e non altri, stanno pagando trillioni di dollari per proteggerci. Coprirsi bene!"
Subito è scattata l'alzata di scudi dei democratici di Camera e Senato contro il tweet presidenziale. Ad aprire il fuoco delle critiche è stata la senatrice Elizabeth Warren ricordando che gli Stati Uniti, in qualità di uno dei principali inquinatori del Pianeta, ha "l'obbligo morale" di combattere i cambiamenti climatici. Warren ha quindi ribadito la sua fede della scienza che il presidente, come tanti conservatori americani, mostra invece di continuare a mettere in discussione.
"E' imbarazzante, è chiaro che i fatti non interessano, ma c'è un nuovo rapporto sul clima della sua amministrazione che afferma che i cambiamenti climatici sono provocati da fattori umani", è stata la replica, sempre via Twitter, sarcastica del senatore Sheldon Whitehouse che, insieme a Kamala Harris, esorta città e Stati ad agire di fronte all'inazione dell'amministrazione guidata dal tycoon.
Altri democratici della California, come Harris, si sono scagliati contro il tweet "che sembra quello di un bambino che odia l'ora di scienze", ha scritto Kathleen Rice. "La meteorologia non è la stessa cosa del clima, un presidente dovrebbe essere in grado di capirlo, non è difficile", le ha fatto eco Pramila Jayapal. Fino all'affondo politico: "O Donald Trump non capisce la scienza che spiega i cambiamenti climatici, o sta intenzionalmente ingannando il popolo americano", twitta il deputato Ted Lieu.
E' l'ennesima volta che il presidente Usa deride il cambiamento climatico e i suoi effetti nonostante 13 agenzie federali, in un loro rapporto poi approvato dalla stessa Casa Bianca, abbiano messo nero su bianco come il riscaldamento "sia dovuto all'uomo" e a quali rischi il pianeta vada incontro. Nonostante l'impegno internazionale degli accordi di Parigi sul clima, dal quale gli States hanno annunciato di voler uscire, nonostante le invettive di Macron e altri capi di Stato contro il negazionismo di Trump (arrivate anche da Obama "dovrebbe pensare prima di twittare"), il numero uno della Casa Bianca continua la sua battaglia contro il riconoscimento del global warming, supportato dal capo dell'Agenzia per la Protezione Ambientale Scott Pruitt e dal Segretario dell'interno Ryan Zinke che hanno lavorato per smantellare gli impegni sul clima e quelli economici in tema di ambiente voluti dalla amministrazione Obama.
Ma Trump, come ricorda il New York Times, con quest'ultimo tweet è andato oltre, confondendo (deliberatamente?) le nozioni di clima e quelle relative al meteo, creando dunque un pasticcio "scientifico". Il presidente ha infatti usato le previsioni di un clima freddo da record per negare ancora una volta quei cambiamenti climatici già tagliati dalle priorità della sicurezza nazionale: con il suo tweet The Donald mette sullo stesso piano ciò che intendiamo per "clima" e "condizioni del tempo" facendo "un grossolano errore" scrivono diversi giornali Usa.
Come ribadiscono anche diverse agenzie governative, tra cui Nasa e Noaa, per clima si intende un comportamento atmosferico per un lungo periodo di tempo (si parla di decenni o oltre) mentre quello che indichiamo generalmente come "tempo" è relativo al momento e può variare di ora in ora. Osservare forti nevicate o freddi da record (mai così a New York dagli anni Sessanta) e invocare una "grossa dose di riscaldamento globale" come antidoto al freddo è una castroneria, riporta in sostanza il Nyt.
Ma Trump, che in un anno di presidenza ha twittato più di 2.300 volte, non si è limitato solo a irridere il riscaldamento globale ma ha anche parlato di cifre, citando "tre trillioni di dollari (ovvero 3000 miliardi)" che sarebbero stati usati o indicati per proteggere la terra dal cambiamento climatico ma di cui, ricordano i media Usa, "c'è inesattezza. Se fa riferimento agli accordi di Parigi (da cui si è poi defilato, ndr) gli Stati Uniti avevano impegnato 3 miliardi di dollari e non trilioni di dollari".
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