RENZI-CALENDA, CRONACA DI UN DIVORZIO ANNUNCIATO – “CARLO E’ PAZZO. HA SBAGLIATO IL DOSAGGIO DELLE PILLOLINE”; “MATTEO SI CREDE IL MARCHESE DEL GRILLO” - NELLE FRASI DEI DUE IL GIOCO DEL CERINO PER ATTRIBUIRE ALL’ALTRO LA RESPONSABILITÀ DELLA ROTTURA - LA FINE DEL TERZO POLO A CAUSA DEI LITIGI TRA I DUE LEADER FARÀ RIFLETTERE ANCHE GLI IMPRENDITORI CHE HANNO DONATO 4 MILIONI INVANO (A PARTIRE DAL PATRON DI PRADA MAURIZIO BERTELLI, ZEGNA, I LORO PIANA, I MERLONI E...)

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Estratto dell'articolo di Roberto Gressi per il "Corriere della Sera”

meme sul divorzio tra renzi e calenda meme sul divorzio tra renzi e calenda

 

Matrimoni per amore, matrimoni per forza, se ne sono visti d’ogni tipo, di gente d’ogni sorta, soprattutto in politica. Ma Carlo e Matteo non avevano bisogno della minaccia dei «bravi», lo sapevano già da soli che questo matrimonio, quello del partito unico tra Azione e Italia viva, non s’avesse da fare, né domani né mai. C’era solo da recitare il gioco del cerino, per dire davanti agli elettori: «È colpa tua. No la colpa è tua». E quella che segue ne è la sceneggiatura, scritta a quattro mani.

Renzi , retroscena: Calenda è pazzo, ha sbagliato il dosaggio delle pilloline.

Calenda : le volgarità di Renzi nascondono nervosismo esagerato.

Renzi , nota di rettifica: mai dato del pazzo a Carlo, le mie parole sono quelle della Enews.

 

italia morta meme di emiliano carli sul divorzio tra renzi e calenda italia morta meme di emiliano carli sul divorzio tra renzi e calenda

(...)

Calenda , tra scena e retroscena: Matteo pensa di essere il marchese del Grillo, ma oramai la pazienza è finita.

Renzi , con nota di Italia viva: Carlo, sul fatto che non vogliamo scioglierci stai mentendo.

Calenda : è inutile girarci intorno, niente partito unico perché Renzi non vuole. Renzi : se Calenda ha cambiato idea ne prendiamo atto. Calenda : qui si fa un partito, non il fan club di un leader. Matteo ha tolto le deleghe decisionali a quelli del suo partito che partecipano alle riunioni congiunte. Renzi in Senato: vota a favore di un emendamento di Calenda. Calenda in Senato: con Renzi nessun incontro, lui parla solo con Clinton e Obama. Renzi : fatto di tutto per portare avanti il progetto, ma Calenda aveva già deciso. Calenda : niente cavolate, Renzi indisponibile. Renzi : quello di Calenda è un clamoroso autogol. 

 

(...)In precedenza Elena Bonetti aveva tentato in extremis una saggia sintesi politica: «L’amore non è bello se non è litigarello». Ascoltatela, resistete, non ci abbandonate. Ci manchereste.

 

meme sul divorzio tra renzi e calenda meme sul divorzio tra renzi e calenda

 

 

“UN’ALTRA PROMESSA TRADITA”

Estratti dell'articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

 

La fine del Terzo Polo a causa dei litigi tra i due leader farà riflettere chi in questo progetto ci ha creduto. Anzi, di più, ci ha messo un bel po’ di soldi puntando sul cavallo moderato ma dai troppi fantini. Dei circa quattro milioni di euro raccolti negli ultimi anni da Azione e Italia Viva, una buona fetta arriva da donazioni fatte dal gotha del mondo imprenditoriale e finanziario italiano. Un mondo che dieci anni fa aveva creduto in Scelta civica di Mario Monti e adesso aveva scommesso sul Terzo Polo. Salvo ritrovarsi Calenda e Renzi a litigare perfino sulla gestione dei finanziamenti: cioè sui loro soldi, in sintesi.

 

Un elenco molto lungo e composto solo da nomi di prestigio ha puntato sulla nascita del polo moderato. A partire dal patron di Prada Maurizio Bertelli, che negli ultimi due anni ha versato ad Azione 100 mila euro.

 

Ma nel campo della moda non è stato il solo: la famiglia Zegna, dell’omonimo marchio di abbigliamento, ha finanziato il nascendo Terzo Polo per un totale di 60 mila euro. Un’altra famiglia nel campo della moda made Italy ci aveva comunque scommesso, i Loro Piana con Pier Luigi che da solo ha versato 130 mila euro attraverso tranche arrivate fino allo scorso marzo. Anche Gianfelice Rocca, il patron del gruppo Techint e dell’Humanitas, uno dei dieci uomini più ricchi del Paese, ha versato 100 mila euro fino alla fine dello scorso anno per lanciare il progetto di Calenda (e Renzi).

 

carlo calenda contro renzi 1 carlo calenda contro renzi 1

Certo staranno assistendo con un certo imbarazzo alle liti e agli stracci che volano, con frasi profonde del tipo «è pazzo», «è un mitomane», anche i vertici del mondo confindustriale che pensavano che i due “innovatori” della politica avrebbero fatto strada: a partire da Alberto Bombassei, già deputato con Scelta Civica, che da solo ha finanziato con 100 mila euro i terzopolisti, insieme all’ex presidente di Confindustria Antonio D’Amato, ad Alessandro Banzato già presidente di Federacciai e a Giovanni Arvedi, che guida un colosso nel mondo dell’imprenditoria siderurgica. E, ancora, una scommessa l’avevano fatta anche Luca Garavoglia, presidente del gruppo Campari, i Merloni della Ariston e i petrolieri Brachetti Peretti.

 

(...)

Di sicuro in questo gruppo di delusi ci saranno anche il finanziere Davide Serra e l’imprenditore Lupo Rattazzi: entrambi non hanno lesinato aiuti doppi e costanti sia a Renzi sia a Calenda in vista del Terzo Polo. Il partito unico è morto ma anche il futuro in solitaria di Azione e Italia viva è a dir poco incerto. Con buona pace di chi ci ha creduto e ne ha finanziato il percorso.

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