Alberto Giannoni per “Il Giornale”
Renzi indietro tutta. Il presidente del Consiglio ingrana la retromarcia e sembra voler disinnescare il pericolo Comunali.
Forse sono i sondaggi sempre più incerti, forse i passi falsi del suo candidato sindaco Beppe Sala, di sicuro il leader del Pd ha messo da parte la consueta spavalderia, per adottare una linea talmente cauta da apparire quasi neutrale.
Certo, l'appoggio aperto per l'ex commissario Expo c'è e non può essere altrimenti, ma è talmente prudente da apparire una difesa d'ufficio. «Giuseppe Sala ha tutte le condizioni per poter fare il sindaco a Milano - ha detto ieri il premier ospite a Radio 105 - se la gioca con Parisi, è una bella sfida, i milanesi decideranno».
Non si può dire che Renzi non sia abile: conosce i meccanismi della politica, tranelli compresi. Sa bene che mettere la faccia su un appuntamento amministrativo è un'arma a doppio taglio, che può essere esiziale per un leader politico. Esporsi su una tornata elettorale come questa, concepita come il primo turno di un trittico che prevede il referendum costituzionale e poi le politiche è rischioso anche per lui.
La storia dei suoi rapporti con Sala, poi, è del tutto particolare. L'investitura è arrivata in un momento felice per entrambi. Renzi campava ancora sulla «luna di miele» del voto europeo. Sala, da parte sua, godeva della popolarità legata ad Expo. Un sostegno vero e proprio però non è mai arrivato.
E in seguito il premier ha dato l'impressione di usare strumentalmente il voto di Milano. (Se va bene vinciamo insieme, insomma; se perde, perde Sala). Oggi Sala e Renzi sono entrambi in difficoltà. Impensabile che emerga una presa di distanza ma la convinzione per una battaglia fianco a fianco non c'è più. Renzi si aggrappa all'eredità di Expo:
«Io sono grato a Sala - ha detto anche ieri - perché è tra quelli che ha salvato l'Expo». «Che l'Expo sia stato concepito in un modo discutibile - ha aggiunto - io non posso rispondere per il prima. Ma da quando ci abbiamo messo le mani Expo è stato un trionfo», ha rimarcato. Ma la freddezza non poteva passare inosservata: «Sala ha tutte le condizioni per poter fare il sindaco ma non sono mica il mago Otelma».
Bando alle certezze, dunque. L'esito del voto è affidato alle capacità divinatorie. Il messaggio è chiaro, ma Sala minimizza: «Non c'è nessuna freddezza, anzi. La prossima settimana sarà a Milano e faremo un evento insieme, quindi io sono molto tranquillo» ha detto in serata il candidato a chi gli chiedeva conto di questo gelo calato con il presidente del Consiglio.
L'ultima volta, a Milano, Renzi si è fatto vedere in un circolo Acli a Lambrate, fra i militanti. Stavolta, ha assicurato, Matteo Renzi «sarà a Milano e faremo un evento insieme a Giuliano Pisapia», ma «non sono ancora noti i dettagli». L'idea è di fare un incontro a tre con il sindaco Pisapia. Un incrocio di rapporti politici irrisolti.