RENZI, PRENDI ESEMPIO - IL LEADER LABURISTA ED MILIBAND VUOLE CHE I RICCHI STRANIERI RESIDENTI A LONDRA PAGHINO LE TASSE ANCHE PER I GUADAGNI GENERATI FUORI DAL TERRITORIO BRITANNICO - TRA QUESTI ANCHE MOLTI ITALIANI

Una norma vecchia che ha attirato molti ricchi a stabilirsi a Londra per sfuggire in maniera legale al fisco del proprio paese - La legge si applica a 116 mila stranieri, molti dei quali si fanno pagare gli stipendi milionari o tengono i propri patrimoni in un paradiso fiscale legale, pagando le tasse solo sulla quota che importano in Gran Bretagna…

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Caterina Soffici per il “Fatto Quotidiano”

 

ed miliband col panino ed miliband col panino

Il leader del partito laburista Ed Miliband ha detto qualcosa molto di sinistra. Che se vincerà le elezioni il 7 maggio, i ricchi stranieri residenti in Gran Bretagna dovranno pagare le tasse come tutti gli altri inglesi. Cioè rottamerà il sistema per cui i cosiddetti “non-doms” (“non domiciled residents”) non pagano le tasse sui guadagni generati fuori dal territorio Uk.

 

Una norma vecchia che ha attirato molti grandi ricchi a stabilirsi nella capitale britannica per sfuggire in maniera totalmente legale al fisco del proprio paese. La legge si applica a 116 mila stranieri, molti dei quali hanno scelto Londra come loro sede proprio per questo motivo: non pagano le tasse nel paese d’origine, si fanno pagare gli stipendi milionari o tengono i propri patrimoni in un paradiso fiscale legale (Isola of Man, Jersey o altri luoghi similari) dove non sono tassati.

Ed Miliband Ed Miliband

 

Quindi pagano le tasse solo sulla quota che importano in Gran Bretagna. Si parla di grosse somme e di grossi capitali, perché per poter godere dello status di “residente non domiciliato” si deve pagare una quota fissa, che può variare della 30 mila fino alle 90 mila sterline (quindi quasi 120 mila euro). La lista di chi beneficia del privilegio fiscale non è mai stata resa pubblica, ma si sa che ci sono anche un buon numero di cittadini italiani residenti a Londra.

 

DAVID CAMERON ED MILIBAND CELEBRANO LA REGINA ELISABETTA DAVID CAMERON ED MILIBAND CELEBRANO LA REGINA ELISABETTA

Dopo aver annunciato una mansions tax, cioè una nuova tassa sulle case dal valore di più di 2 milioni di sterline (2,6 milioni di euro), ecco un’altra stangata annunciata dal Labour contro i ricchi. Il business a Londra vota conservatore e la settimana scorsa sul Daily Telegraph è apparsa una lettera firmata da 103 uomini d’affari e amministratori delegati a sostegno di Cameron, nella quale si legge che “un cambiamento è una minaccia per il lavoro e spaventa gli investimenti. Sarebbe un messaggio negatori che mette a rischio la ripresa”.

 

L’ultimo annuncio di Miliband ha già suscitato grandi polemiche e non piace a tutti neanche nel partito laburista. L’avvocato d’affari ed esperto fiscalista Jolyon Maugham, supporter del Labour, ha stimato che abolendo il sistema dei “non-doms”, nelle casse dell’erario britannico entrerebbe oltre un miliardo di sterline l’anno (1 miliardo e 300milioni in più).

 

Ma ha anche messo sull’avviso del rischio che questi soldi non si vedano mai, perché i capitali e i business possono prendere il volo per altri lidi più vantaggiosi in un minuto. Non ci vuole niente per le grandi aziende o le grandi famiglie a spostare il proprio quartier generale a Singapore, Hong Kong o la Svizzera, dove gli farebbero di sicuro ponti (fiscali) d’oro. Senza contare l’indotto: il fiume di denaro speso dai grandi ricchi è fonte di ricchezza per la capitale: mercato immobiliare, ristorazione, servizi, scuole, negozi di lusso.

 

modelle a londra modelle a londra

Tutti ne beneficiano e secondo la stampa conservatrice il denaro generato dai grandi ricchi “elusori” è più di quello che rimarrebbe in tasse. I conservatori per alleviare le sofferenze delle casse statali hanno già varato una riforma di stampo ultra-liberista: da lunedì ogni lavoratore con 55 anni di età può ritirare tutto il montante dei contributi previdenziali annui da lui versati nella propria carriera.

 

tech city a londra tech city a londra

In base alla nuova normativa, un quarto del montante sarà tax free, mentre i restanti tre quarti saranno sottoposti a tassazione ordinaria. Una rivoluzione copernicana, che però non tutti in Gran Bretagna vedono di buon occhio. Perchè chi ritira tutti i propri contributi, non avrà più diritto a una pensione pubblica. Il gover o confida nella misura come uno strumento importante per attivare la spesa delle famiglie, con l’auspicio che sia indirizzata soprattutto agli investimenti e dia un ulteriore impulso alla crescita economica.

city-londra city-londra

 

Tuttavia, i critici della riforma Cameron sostengono che i lavoratori che riceveranno tutti i propri contributi correranno seriamente il rischio di trovarsi completamente spiantati in età avanzata. Non tutti spenderanno i loro contributi pensionistici per investimenti con cui mantenersi durante la vecchiaia, soprattutto nel settore immobiliare, ma in tanti li useranno semplicemente per pagarsi una fuoriserie o una vacanza di lusso; comunque, non per trovarsi meglio da vecchi.

 

 

LONDRA IMPIEGATI DELLA CITY LONDRA IMPIEGATI DELLA CITY

 

 

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