RIFONDAZIONE BANANISTA - BERLUSCONI È PRONTO A CREARE UNA LISTA CIVICA NAZIONALE CON ZERO POLITICI E TUTTA ‘SOCIETÀ CIVILE’ (AUGURI), TRASFORMANDO IL PDL IN UNA ‘BAD COMPANY’ CON QUELLI CHE ANCORA HANNO VOTI - PASSA LA LINEA DELLA SANTADECHÉ: “IL PDL È FINITO, MA NON ERA MAI ENTRATO NEL CUORE DELLA GENTE. DOBBIAMO TORNARE A FORZA ITALIA” - SILVIO: “CASINI VOLEVA FARE UN OPA SUL PDL CON UN TERZO DEI VOTI”…

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Fabrizio de Feo per "il Giornale"

La santanchè arriva al tribunale di MilanoLa santanchè arriva al tribunale di Milano

Mentre il segretario del Pdl Angelino Alfano detta l'agenda del partito tra primarie e agenda Monti (con un sostegno limitato all'economia), Silvio Berlusconi tira dritto nella ricerca di una soluzione alternativa al Popolo della libertà. Dall'incontro di ieri con Daniela Santanchè emerge l'ipotesi di una lista senza politici con esponenti dell'Italia che lavora.

Silvio Berlusconi saluta Daniela SantanchèSilvio Berlusconi saluta Daniela Santanchè

Silvio Berlusconi è pronto a rompere gli indugi.Il tempo del¬l'attesa è ormai scaduto, il conto alla rovescia verso il voto sta per iniziare e non è possibile attende¬re oltre. Per questo, all'indomani delle elezioni siciliane fissate per domenica prossima, la riorganiz-zazione del centrodestra divente¬rà operativa.

Una ricucitura della trama de¬gli antichi equilibri appare diffici¬le. Che sia un azzeramento, un «re¬set », uno spacchettamento o una rifondazione, il Pdl nella sua for¬ma originaria è destinato a scom¬parire. D'altra parte Berlusconi or¬mai, anche con i dirigenti con cui ha condiviso larga parte della sua storia politica, non fa più mistero delle sue convinzioni.

DANIELA SANTANCHE SILVIO BERLUSCONIDANIELA SANTANCHE SILVIO BERLUSCONI

L'ultima no¬vità è la volontà di presentare una lista civica priva di personalità po¬litiche. Il ragionamento fatto da Berlusconi è, infatti, che «L'Italia che lavora» - nome ancora non de¬finitivo ¬ha un senso soltanto se sa¬rà capace di incarnare e rappre¬sentare quanto di nuovo sta emer¬gendo dal mondo dell'imprendi¬toria, delle professioni e dai terri¬tori. E per fare questo è necessario ridurre al minimo le candidature dei parlamentari uscenti e stringe¬re le maglie del nuovo progetto. Una indicazione che sta suscitan¬do qualche timore tra deputati e senatori tentati dalla nuova avven¬tura.

Raffaele FittoRaffaele Fitto

Naturalmente non ci sarà alcu¬no strappo traumatico. L'idea è quella di marciare divisi per colpi¬re uniti e recuperare quanti più consensi possibili nel bacino di un elettorato moderato che ha bi¬sogno di percepire una scossa, una ripartenza e un cambio di pas¬so. Sulla definizione di questa stra¬tegia Berlusconi ha ragionato a lungo ieri ad Arcore con Daniela Santanchè. Un faccia a faccia du¬rato un'ora e quaranta dal quale la pasionaria del Pdl è uscita rinfran¬cata.

«Da questo incontro esco raf¬forzata nella mia convinzione che il Pdl è finito. Parliamo di un parti¬to che non è mai entrato nel cuore della gente. Con il presidente ab¬biamo discusso della necessità di tornare a diversificare l'offerta po¬litica» spiega Santanchè.

«Il pro¬getto non può che essere quello di tornare a Forza Italia, creare un soggetto di destra e lanciare la nuova lista civica del presidente con tutta gente che non è mai stata in Parlamento e che voglia fare po¬li¬tica per rendere un servizio al Pa¬ese e non per il proprio tornacon¬to, per un solo mandato». I tempi di questo progetto saranno «ne-cessariamente rapidi» spiega. «Berlusconi l'ho visto bene,deter¬minato, pronto a sacrificarsi. Da lui non c'è stata alcuna retromar¬cia».

NELLO MUSUMECINELLO MUSUMECI

Il presidente del Pdl, a questo punto, dovrà confrontarsi con i di¬rigenti di Via dell'Umiltà. Ieri ha parlato telefonicamente con Raf¬faele Fitto ma i due non sono entra¬ti nel merito delle vicende politi¬che. Berlusconi si è infatti limitato a complimentarsi con il suo ex mi¬ni-stro per la nuova assoluzione do¬po sei anni di amarezze e accuse infondate. Una telefonata molto affettuosa con un riferimento a quel risarcimento morale che nes¬suno potrà mai concedergli.

BERLUSCONI E ALFANOBERLUSCONI E ALFANO

Con altri dirigenti si è concesso, inve¬ce, qualche ulteriore ragionamen¬to politico. E a chi gli faceva notare che gli spiragli per un accordo con Pier Ferdinando Casini non si so¬no ancora chiusi, ha risposto con un sorriso tra l'ironico e il rasse¬gnato: «Il problema è che Casini non vuole un accordo, piuttosto sogna di fare un'Opa sul Pdl aven¬do un terzo dei nostri voti».

ALFANO E CASINIALFANO E CASINI

In ogni caso oggi Berlusconi tornerà a Ro¬ma per incontrare Mario Monti sulla legge di stabilità e si confron¬te¬rà direttamente con Angelino Al¬fano sulle prossime mosse da fa¬re. Tra queste anche una possibile sortita in terra siciliana dove la macchina dell'accoglienza è pronta e dove, fino a venerdì, è possibile organizzare un comizio a sostegno della candidatura di Nello Musumeci. Una mossa da valutare con attenzione perché l'esito del voto nell'isola potrebbe innescare un potente effetto domi¬no. E influenzare in maniera deci¬si¬va la strategia delle alleanze den¬tro il fronte moderato.

 

 

 

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