RIVOL-TOSI E ROTTAMATORI - IL SINDACO DI VERONA FA IL ‘RENZI DI DESTRA’ E SPARA A ZERO: “POTREI CANDIDARMI A PREMIER MA MAI CON BERLUSCONI. PD E PDL SONO STATI OBBEDIENTI CON MONTI PER UN ANNO E ADESSO DICONO CHE HA SBAGLIATO TUTTO” - “LA LEGA HA RINNOVATO INVECE IL PD HA FATTO PRIMARIE FINTE E NEL PDL COMANDA SEMPRE BERLUSCONI. NELL’ULTIMO ANNO DI GOVERNO DI CENTRODESTRA NON ABBIAMO STACCATO LA SPINA SOLO PER IL PATTO TRA BOSSI E IL CAVALIERE”…

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Matteo Pandini per "Libero"

TOSITOSI

Sindaco Flavio Tosi, è sorpreso dal Pdl che dà per finita l'esperienza del governo Monti?
«Per un anno Pd e Pdl hanno sostenuto il governo Monti» risponde il primo cittadino di Verona e leader della Liga Veneta. «Gli hanno fatto fare qualunque cosa. Ci hanno massacrato di tasse. Ora c'è chi cerca di rifarsi una verginità dicendo che Monti ha sbagliato tutto. È poco coerente e i cittadini se ne accorgono. Dai, sono stati obbedienti per un anno...».

LA VERSIONE DI TOSILA VERSIONE DI TOSI

Non solo il Pdl molla Monti. Ha anche annullato le primarie perché il Cavaliere vuole scendere in campo.
«La Lega ha fatto un reale ricambio, quello che non c'è stato neanche nel Pd. Se tornasse davvero Berlusconi non cambierebbe nulla: lui ha avuto successi meritati ed enormi, anche in politica, ma ora rischia di bruciare un patrimonio di lavoro».

Cosa significa? Che era meglio dare spazio ad Alfano oppure organizzare le primarie?
«Le primarie sarebbero state una bella operazione. Ovvio, vanno organizzate bene e non con regole finte come ha fatto il Pd per far vincere Bersani».

Ecco, apriamo una parentesi sul Pd. Lei, definito «il Renzi di centrodestra» anche da Maroni, chi avrebbe votato?
«Per il centrosinistra e per il Paese sarebbe stato meglio un ricambio e quindi avrei scelto Renzi. Ma non essendo un elettore di centrosinistra, ovviamente non sono andato a votare».

FLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONIFLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI

Torniamo a bomba. Si riparla di un possibile riavvicinamento tra Lega e Pdl. Bossi lo dà per fatto in Lombardia e per le Politiche dice che si vedrà. Maroni, invece, è più pessimista e pensa che alla fine gli azzurri non staccheranno la spina.
«Condivido in pieno Maroni. Non solo. Ora la Lega è in crescita, ma nell'ultimo anno avevamo perso voti. Un po' per colpa di quanto successo col cerchio magico. Ma molta colpa è stata anche dell'alleanza con Berlusconi. Nell'ultimo anno di governo di centrodestra non abbiamo staccato la spina, per il patto di lealtà tra Bossi e il Cavaliere. Ma forse era meglio farlo».

FLAVIO TOSI DOPO LA RIELEZIONE A SINDACO DI VERONAFLAVIO TOSI DOPO LA RIELEZIONE A SINDACO DI VERONA

Fatto sta che, dopo Berlusconi, a palazzo Chigi è arrivato Monti.
«Hanno cancellato quanto di buono fatto dal centrodestra. Penso all'introduzione dell'Imu sulla prima casa o al federalismo - quel poco che era stato approvato - smantellato».

Insomma, non trova neanche un buon motivo per riavvicinarsi al Pdl che ha sostenuto i tecnici?
«No. Il governo Monti è stato sostenuto da Pdl e Pd e ora la scelta più coerente è andare da soli, al massimo col sostegno di alcune liste civiche. Tutto si deve basare sul programma: chi ci sta è il benvenuto. Come sta facendo Maroni in Lombardia. Ovvio che è più facile trovare un accordo con un nuovo soggetto».

Be', per le Regionali e le Politiche vi siete accordati con Tremonti che non è proprio una novità.
«Però in Lombardia sostiene Maroni presidente. E quando era ministro aveva effettuato un controllo rigido della spesa pubblica, al di là dei tagli agli enti locali che anch'io avevo contestato. Quelli che sono arrivati dopo di lui hanno dimenticato anche il rigore».

BERLUSCONI TREMONTI BOSSI A MONTECITORIOBERLUSCONI TREMONTI BOSSI A MONTECITORIO

Insomma, Tosi sarà il candidato premier.
«Be', le elezioni nazionali interessano relativamente alla Lega, perché l'importante è restare al governo delle Regioni. Una candidatura avrebbe un valore di rappresentanza e diffonderebbe le idee della Lega. Però la partita chiave sono i Comuni e la Lombardia».

È ottimista per il Pirellone?
«Abbiamo messo in campo la persona più conosciuta e stimata e che ha i requisiti giusti per governare una Regione che non ha concluso la legislatura per quello che è successo» (un assessore arrestato per legami con la 'ndrangheta, ndr)

UMBERTO BOSSI E SILVIO BERLUSCONI NEL NOVANTAQUATTROUMBERTO BOSSI E SILVIO BERLUSCONI NEL NOVANTAQUATTRO

Si candiderà per palazzo Chigi?
«Se me lo chiedono lo faccio. Sarei anche sereno perché, a differenza di altri, farei una campagna elettorale sapendo di non correre per la vittoria. Faremmo una battaglia con una prospettiva chiara: essere di supporto per le Regioni».

A proposito del risultato. E se Maroni perdesse la Lombardia? Non rischierebbe di perdere anche il partito?
«Come dico che difficilmente vedremo un premier leghista, dico che Maroni è largamente favorito».

Facciamo un gioco. Se lei diventasse davvero premier, chi sceglierebbe come ministri?
«No no, sono realista e pragmatico».

UMBERTO BOSSI CON I SUOIUMBERTO BOSSI CON I SUOI

Allora ci dica chi vedrebbe bene come ministro, pescando dal Pdl. Indipendentemente dal premier.
«Alfano ha fatto il ministro ma non ha esercitato il suo ruolo di segretario del Pdl. L'errore di Berlusconi è stato quello di non costruire una classe politica capace di cambiare».

Insomma, il Pdl è tutto da dimenticare perché non è stato in grado di voltare pagina?
«Alfano ha fatto il sottosegretario del Pdl perché il segretario è sempre stato Berlusconi».

Cosa si aspetta dal suo amico Napolitano, ora che il governo Monti vacilla?
«Mi aspetto che mantenga il suo comportamento equilibrato e rispettoso delle regole democratiche. Se questo governo non ha più la fiducia deve prenderne atto».

Non trova quantomeno irrituale l'insistenza del Colle per cambiare la legge elettorale?
«È vero che va al di là delle sue prerogative, ma sul punto ha ragione. In un Paese dove si rischia una forte astensione e l'antipolitica è in crescita, questo sistema non contribuisce a riavvicinare la politica ai cittadini. Piuttosto, non sarebbe lineare se Napolitano continuasse a sostenere la continuità di questo governo».

Dica la verità: la candidatura di Berlusconi è una sciagura.
«Dovrebbe solo prendere atto che nel 2008 aveva vinto con una maggioranza bulgara e che poi ha perso i voti dei suoi».

 

 

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