1 - LE TENSIONI AL SUD DOPO IL VIA LIBERA ALL’AUTONOMIA (ANCHE ALL’INTERNO DI FDI)
Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”
antonio tajani matteo salvini giorgia meloni
Mercoledì mattina si è chiusa con l’approvazione della legge che istituisce l’Autonomia differenziata, provvedimento bandiera della Lega, una turbolenta settimana parlamentare. Lo scontro politico invece rimane accesissimo e promette strascichi.
Tra maggioranza e opposizione, naturalmente, ma anche all’interno dello stesso centrodestra. In sofferenza sono — apertamente, pur con relativi distinguo — gli amministratori e gli eletti di Forza Italia al Sud: duramente critico il governatore calabrese Occhiuto, alcuni deputati hanno disertato il voto, rivendicandolo, mentre il presidente siciliano, Schifani, si smarca. Ma è dentro FdI che serpeggerebbe un malessere ancora non emerso.
BANDIERE DELLE REGIONI ALLA CAMERA DOPO L APPROVAZIONE DELL AUTONOMIA DIFFERENZIATA
I dirigenti buttano acqua sul fuoco: «I nostri conoscono la legge che hanno approvato e quindi sanno quanto è falsa la storia che spacchi il Paese. È tutta propaganda». Tuttavia a preoccupare i meridionali meloniani e quanti hanno curriculum più breve nel partito, sono gli effetti politici e mediatici del provvedimento: «Se passa la tesi che con l’Autonomia arriveranno meno soldi al Sud, rischiamo di pagare cara la legge della Lega».
Dall’altra parte il provvedimento compatta ulteriormente le opposizioni, già ritrovatesi unite contro il premierato. […] I capigruppo del M5S Stefano Patuanelli e Francesco Silvestri fanno anche un’altra mossa: scrivono al presidente della Repubblica chiedendogli di «valutare l’opportunità di esercitare la sua prerogativa costituzionale», di «non promulgare la legge» e rinviarla alle Camere.
luca zaia matteo salvini massimiliano fedriga attilio fontana
[…] Un giudizio critico sulla legge italiana è contenuto in un documento reso pubblico, fin da prima che arrivasse all’approvazione definitiva, da Bruxelles: «La devoluzione di ulteriori competenze alle Regioni italiane comporta rischi per coesione e finanze pubbliche» si legge nel Country report della Commissione, dedicato all’Italia. «L’Europa non ha sempre ragione», replica la Lega. […]
Ma la spaccatura più evidente è proprio territoriale: se i presidenti di Veneto e Lombardia sono pronti ad avviare il negoziato col governo per l’Autonomia, cinque Regioni, in maggioranza del Sud (la Campania in prima fila), preparano il ricorso alla Consulta.
2 - FRONDA ANTI-AUTONOMIA IN FI SCRICCHIOLA LA LEGA AL SUD
Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”
matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani
«L'autonomia differenziata? Non sono né favorevole né contrario», dice Roberto Vannacci. E questa uscita del generale sospeso, campione di preferenze per il Carroccio al Centro-Sud, racconta bene quali siano gli umori dell'elettorato leghista non tradizionale, cioè quello sotto la linea del Po, invaghito dal salvinismo nazionale, non dalla versione doc nordista.
«Avrei votato quella legge? Non voglio fare ipotesi. Le ipotesi saltano al primo colpo di cannone, come diceva Clausewitz», risponde il neo-eurodeputato della Lega, parlando con Repubblica. Gelido, insomma, sulla legge-bandiera iper patrocinata dai colleghi lumbard e veneti.
roberto vannacci matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma
Non è solo Forza Italia, quindi, a tribolare, dopo gli attacchi all'autonomia del governatore della Calabria e vicesegretario, Roberto Occhiuto. Per i due junior partner di Meloni al governo, Antonio Tajani e Matteo Salvini, sono giornate da pompieri, per evitare che focolai sparsi per lo Stivale diventino falò di consensi.
[…] Dentro FdI, Meloni è riuscita a imporre il diktat: niente strappi, tutti a difesa della norma. Linea ribadita ieri dal ministro siciliano Nello Musumeci, anche se ruvidamente: «La legge non pregiudica l'unità d'Italia, il Sud deve smettere di continuare a piangere».
Persino l'ala Rampelli, la più romana e dunque la meno entusiasta, pare allineata, anche se ora rivendica: «Subito la riforma per i poteri di Roma Capitale». Per dare l'idea di un bilanciamento. La fronda che non ti aspetti spunta invece nella Lega, che oggi con Salvini e Zaia festeggerà l'autonomia a Montecchio Maggiore, nel Vicentino.
GIANMAURO DELLOLIO DEL M5S - PROTESTA CONTRO IL DDL AUTONOMIA
Con le Europee, il vicepremier è riuscito a tenere a galla il progetto di Lega nazionale. Ma ora a un pezzo della classe dirigente del Sud si attorciglia lo stomaco. Sbuffi di malumore forti dalla Calabria. Qui il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, re delle preferenze alle Europee (22mila voti, il triplo di Vannacci in zona, per dire) ha definito l'autonomia «un pasticciaccio».
Chiamando «servi sciocchi» i deputati del suo partito che hanno sventolato la bandiera calabrese a Montecitorio. E ammettendo che potrebbe uscire dalla Lega, visto che FI lo corteggia: «Possibile che mi caccino, ma non è il primo dei miei problemi».
roberto occhiuto congresso forza italia
Altri 4 consiglieri (sui 6 della Lega in Calabria) sono sulla stessa posizione. Il Carroccio sparirebbe nella Regione del Centro-Sud dove alle Europee si è piazzato meglio, tolto il Molise: 9,19%. È dovuto intervenire ieri Claudio Durigon, luogotenente di Salvini nel Meridione, per sedare le bizze. Riuscendo a far firmare un comunicato di tregua al gruppo. Ma anche in Abruzzo c'è fibrillazione. «In quel tessuto produttivo che si era avvicinato a Salvini», racconta il fondatore della Lega regionale, l'ex deputato Giuseppe Bellachioma, uscito un anno fa.
Pure FI si lecca le ferite. «Abbiamo fatto di tutto per migliorare la legge ma restano, nonostante questo, perplessità che si sia raggiunto un assetto di assoluta garanzia per il Sud», ammette la deputata campana Annarita Patriarca. Ieri Tajani ha telefonato ad Occhiuto, che per ora non farà ricorso alla Consulta, né aderirà ai comitati pro-referendum.
matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani 2
[…] Il presidente siciliano Renato Schifani si è sganciato dal fronte del Sud, prendendosela col collega: «Tutta questa preoccupazione di Occhiuto non la condivido». C'entrano anche le guerre di posizionamento, le antipatie: Schifani avrebbe voluto essere vicesegretario di FI, invece è stato nominato in un ruolo laterale, presidente del Consiglio nazionale. Ma la frattura è anche politica. Fra gli azzurri c'è chi ipotizza una contromossa, per placare la fronda calabrese: portare il reggino Francesco Cannizzaro al Mef, come sottosegretario con delega ai "Lep". Il cuore dell'autonomia. In questo schema, Flavio Tosi, deputato, dovrebbe rinunciare al seggio a Bruxelles per lasciarlo alla sottosegretaria attuale, Sandra Savino. […]
via libera alla camera al ddl autonomia salvini e il generale vannacci al comizio di chiusura della campagna elettorale per le europee LA DECIMA COSA BELLA - IL GIORNALONE - LA STAMPA PROTESTA DELLE OPPOSIZIONI CONTRO IL DDL AUTONOMIA