E’ PARTITA L’OPERAZIONE PER ACCOMPAGNARE AI GIARDINETTI NONNO SILVIO - DOPO LE FRASI SU ZELENSKY IL PPE LO SCARICA CON LA SPONDA DI MELONI CHE VUOLE FAVORIRE UN’USCITA DI SCENA SOFT DI BERLUSCONI (OGGI A MILANO È ATTESA LA SENTENZA DI PRIMO GRADO NEL PROCESSO RUBY TER) – COME DAGO-RIVELATO A DONNA GIORGIA FA GOLA IL PARTITO POPOLARE EUROPEO. MA C'È LO SCOGLIO RAPPRESENTATO DAL CAV E DA FORZA ITALIA, IL PARTITO DI RIFERIMENTO DEL PPE IN ITALIA. L’ASSE CON IL PRESIDENTE DELL'EUROPARLAMENTO, METSOLA E GLI ELOGI DEL "NEW YORK TIMES": "MELONI E’ STATA CAPACE DI RIDURRE I DANNI CAUSATI DALLE SCHEGGE VAGANTI DELLA SUA MAGGIORANZA. E ORA L'EUROPA..." – DAGOREPORT

Condividi questo articolo


DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-meloni-rsquo-europa-giorgia-partito-conservatori-342728.htm

 

 

Estratto dell'articolo di Tommaso Ciriaco per la Repubblica

 

SILVIO BERLUSCONI E GIORGIA MELONI NEL 2011 SILVIO BERLUSCONI E GIORGIA MELONI NEL 2011

A spallate verso la porta d’uscita dalla politica. Il giorno dopo le Regionali, l’operazione contro Silvio Berlusconi è partita. Tocca al Ppe aprire le ostilità. L’account ufficiale dei popolari sconfessa l’anziano leader e cancella con poche righe un rapporto quasi trentennale: «Il gruppo del Partito popolare europeo respinge fermamente le dichiarazioni di Berlusconi sull’Ucraina. Non riflettono la nostra linea politica». Non sono parole casuali. Condensano una scomunica a cui ha lavorato sotto traccia anche Fratelli d’Italia, marcando stretto nelle ultime 48 ore il board del popolarismo continentale. E promettendo in cambio un asse di ferro per provare a governare insieme l’Ue nel 2024. Senza l’ombra del Cavaliere.

 

SILVIO BERLUSCONI GIORGIA MELONI - 2008 SILVIO BERLUSCONI GIORGIA MELONI - 2008

La presidente del Consiglio, non è un mistero, vuole chiudere una volta per tutte i conti con l’alleato. Assumere il controllo totale del centrodestra.

 

Farlo nel momento di massima difficoltà del partner, fedele alle regole spietate che governano la politica. E tutto avviene mentre per Berlusconi si avvicina il momento della verità anche sul fronte giudiziario. Oggi a Milano è attesa la sentenza di primo grado nel processo Ruby ter, con il Cavaliere imputato per corruzione. L’accusa è di aver pagato fino a dieci milioni di euro, tra il 2011 e il 2015, per comprare il silenzio su quanto avveniva nelle serate di Arcore. L’accusa ha chiesto sei anni. Se condannato, comunque, non decadrà da senatore (bisogna attendere la pronuncia definitiva).

 

ROBERTA METSOLA GIORGIA MELONI ROBERTA METSOLA GIORGIA MELONI

Le parole contro Volodymyr Zelensky, però, hanno rappresentato per Meloni il punto di non ritorno. Vuole favorire un’uscita di scena soft dell’alleato. Per questo, la premier ha garantito il ritiro della costituzione di parte civile dello Stato proprio nel Ruby ter, ma non accetterà più di ritrovarsi nella scomoda posizione di guidare una maggioranza tenuta in piedi da due leader - Berlusconi e Matteo Salvini - che sono avamposto del putinismo in Occidente. «Silvio - ha detto ieri sera il segretario leghista - ha diritto di esprimere liberamente il suo pensiero ».

 

Basti un particolare clamoroso a dimostrare l’imbarazzo della presidente del Consiglio. Toccata con mano tutta la freddezza del governo ucraino per le parole di Berlusconi e costretta a spingere al massimo sul fronte diplomatico per confermare per il 21 febbraio la visita a Kiev (che ancora, clamorosamente, non è stata ufficializzata nonostante i molteplici annunci), Meloni ha deciso nelle ultime ore di provare a uscire dall’angolo.

meloni berlusconi salvini al quirinale meloni berlusconi salvini al quirinale

 

Stravolgendo l’agenda, ha chiesto ai suoi diplomatici di organizzare una missione lampo che la porterà sabato - al posto di Antonio Tajani - alla conferenza sulla sicurezza di Monaco (a patto che guarisca in tempo dall’influenza). Il summit si concentrerà sulla guerra e ospiterà anche la vicepresidente Usa Kamala Harris e Ursula von der Leyen. Un segnale che la leader intende dare ai partner internazionali per tentare di coprire almeno un po’ la performance del Cavaliere.

 

(...)

 

Una faglia che Fratelli d’Italia ha scelto di sfruttare anche per rinsaldare il progetto di un’intesa tra Conservatori e Ppe, attorno a cui si gioca la sopravvivenza di Meloni in un’Europa a trazione franco-tedesca e poco incline ad assecondarla. Non a caso, mentre arrivava l’affondo dei popolari, il neo eletto co-presidente dei conservatori europei Nicola Procaccini - meloniano di ferro - apriva proprio a questo schema politico: «Abbiamo il progetto di condividere anche con il Ppe una visione dell’Unione».

 

silvio berlusconi matteo salvini giorgia meloni al quirinale silvio berlusconi matteo salvini giorgia meloni al quirinale

Non è detto che Berlusconi resti a guardare. Anche perché continua a spiegare che la sua posizione è pragmatica. «Guardiamo ai fatti - replica a sera - abbiamo sempre sostenuto il popolo ucraino. Spero si possa trovare presto una soluzione diplomatica a una guerra molto pericolosa per tutti noi».

 

IL NYT RITRATTA SU MELONI: "ALTRO CHE PERICOLO PER LA DEMOCRAZIA. LA SUA ORDINARIETÀ METTE IN CRISI L'UE"

Estratto da huffingtonpost.it

"L'Unione si aspettava che Meloni si avvicinasse all'Ungheria o alla Polonia, ma questo non è successo" scrive il giornale. "Di fronte a un tale comportamento l'Ue non sa quale approccio usare verso il premier italiano"

 

berlusconi meloni berlusconi meloni

"La leader di estrema destra che sembrava costituire un pericolo per la democrazia italiana, finora ha governato in modo molto meno ideologico e autoritario del previsto. Mettendo in crisi l'Europa, che ora non sa quali carte giocare con il premier italiano". È questa l'analisi che il New York Times fa del presidente del Consiglio italiano dopo più di 100 giorni dall'inizio del suo mandato. 

 

Ecco perché adesso l'Europa si trova in difficoltà, dice il Nyt. L'Unione si aspettava che Meloni si avvicinasse all'Ungheria o alla Polonia, ma questo non è successo. Di fronte a un tale comportamento da parte di Meloni, l'Ue non sa quale approccio usare verso il premier italiano. "L'inaspettata ordinarietà dei suoi primi giorni ha irritato l'establishment europeo e i suoi critici italiani, suscitando sollievo, ma anche sollevando un dilemma su quanto il tizzone ardente - ora non più così caldo - debba essere accolto o ancora tenuto, con cautela, a debita distanza" sostiene il giornalista Jason Horowitz. 

BERLUSCONI MELONI VIA DELLA SCROFA BERLUSCONI MELONI VIA DELLA SCROFA

 

(...)

 

Il Nyt si complimenta con Meloni, che in questi mesi di governo, grazie alla sua popolarità, è stata in grado di "ridurre al mimimo i danni causati dalle schegge vaganti presenti nella maggioranza". Tra queste il suo partner Silvio Berlusconi, che, scrive il giornale, "in questo fine settimana, dopo le dichiarazioni contro Zelensky, è diventato un vero e proprio apologeta di Putin". Niente sembra scalfire Meloni, che, ricorda il Nyt, ha anche vinto alle elezioni regionali....

 

giorgia meloni roberta metsola 5 giorgia meloni roberta metsola 5 il new york times su giorgia meloni il new york times su giorgia meloni MATTEO MESSINA DENARO MEME BY CARLI MATTEO MESSINA DENARO MEME BY CARLI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...