RUTELLI UNCHAINED – NON SI CANDIDA E MINACCIA DI “ESERCITARE LA MIA PIENA LIBERTÀ” - NON CAPISCE DOVE VA A PARARE L’ALLEANZA DEL PD CON VENDOLA E PREFERISCE UN “SABBATICO” - “ANZICHÉ UN NUOVO FILM, VEDREMO I TITOLI DI CODA DEI FILM GIÀ VISTI” - “PENSO CHE LA COSA MIGLIORE SIA UN ASSE MONTI-BERSANI, MA BISOGNEREBBE DIRLO CHIARAMENTE AGLI ELETTORI”...

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Paolo Conti per "Corriere della Sera"

Francesco RutelliFrancesco Rutelli

Dunque, Francesco Rutelli non si candida alle elezioni. Qual è il vero perché di questa scelta?
«Dopo il 2008, alla caduta del governo Prodi, mi sono impegnato a concorrere a un polo liberale e riformatore, e a non partecipare più a coalizioni condizionate dalla sinistra massimalista. Alleanza per l'Italia, Api, ha deciso di non presentare proprie liste, ma di partecipare a questo progetto: un'alleanza di centro-sinistra, ma "di nuovo conio". Purtroppo, non c'è. Anziché un nuovo film, vedremo i titoli di coda dei film già visti. Una sinistra che non riesce a fare a meno di posizioni del passato. Conservatori che si uniscono a leghisti e populisti anti-europei. E il polo di Monti che ha avuto poco tempo per diventare una forza davvero unitaria».

NICHI VENDOLA E PIERLUIGI BERSANINICHI VENDOLA E PIERLUIGI BERSANI

Bruno Tabacci ha detto: «Rutelli non c'è perché era perplesso sul progetto del Centro democratico». Perplesso perché?
«Quella lista, e mi dispiace, ha due limiti insuperabili: una base di consenso insufficiente ad equilibrare una coalizione troppo a sinistra. Non poche persone che la formano sono perbene. Ma una parte ha appoggiato il governo Monti fortemente, e una parte lo ha combattuto aspramente: la contraddizione è eccessiva».

Lei ha scritto su Twitter: «Elezioni: come sempre, e a maggior ragione stavolta, eserciterò la mia piena libertà» Che vuol dire?
«Che Api continuerà il proprio impegno. Il 25 gennaio riuniamo il Consiglio nazionale e ci pronunciamo sulle liste in campo. L'anno prossimo parteciperemo alle Europee, e continueremo a essere presenti nei territori e nelle amministrazioni locali. Io continuo a occuparmi del futuro della mia città, Roma».

SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI

Qual è l'alleanza che la convincerebbe?
«Un'alleanza tra Polo di centro e Pd. Il dramma è che nessuno può dirlo agli elettori, e se Pd e Monti si parlano, debbono farlo di nascosto. Perché Vendola lo impedisce a Bersani, e i montiani non hanno la possibilità di dire prima quello che faranno dopo il voto. Questo finirà per rafforzare il ritorno di Berlusconi, e rilanciare il voto di protesta. A sinistra, insomma, Sel vuol mandare i "ricchi all'inferno" e si cercano accordi con la lista Ingroia. Dall'altra parte, non aveva torto Passera a chiedere una scelta coraggiosa, e un vero e proprio nuovo soggetto politico».

BRUNO TABACCI jpegBRUNO TABACCI jpeg

Lei dunque giudica bene un asse Monti-Bersani...
«Penso sarebbe la cosa migliore. Ma bisogna dirlo prima, e chiaramente, agli elettori. Se non ci fosse una maggioranza in Parlamento, come potrebbero accordarsi dopo essersi combattuti?».

Ormai «da fuori», cosa pensa dei tempi di questa campagna elettorale?
«Finora, la cosa più impressionante è che ciascuno rinfaccia le colpe all'altro: su tasse, disoccupazione, debito, mancato sviluppo, tutto è inchiodato al passato. Presenterò tra due settimane a tutte le forze riformiste in campo una proposta di legislatura, una strategia per creare molti posti di lavoro e nuove attività produttive con la green economy. Ci sta lavorando un team di tecnici e giovani economisti.

Bersani MontiBersani Monti

A questo punto, Rutelli, qual è il suo futuro?
«Sono stato fuori dal Parlamento altre volte nella mia vita: è un "sabbatico" che può far bene, e certo non significa minore impegno politico. Ho alcuni compiti internazionali, oltre alla presidenza del Partito democratico europeo, e alcuni progetti pronti in Italia, sui temi che mi stanno a cuore da sempre. E sto preparando qualcosa, di personale e non politico, che sorprenderà molti. Ma non ne parlerò prima delle elezioni...».

 

 

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