Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano”
Con i crismi di Repubblica, da poco trasformato in organo quotidiano del renzismo, ieri è stata ufficializzata la candidatura di Marco Carrai alla guida del Nucleo per la sicurezza cibernetica. Istituito da Mario Monti nel 2013 sotto la responsabilità del consigliere militare della presidenza del consiglio, l' Nsc dovrebbe tenere i rapporti in materia di sicurezza online con Onu, Nato e Unione europea, acquisendo informazioni per prevenire gli attacchi hacker alle infrastrutture strategiche.
Perché un ente con compiti così delicati e con poteri così estesi debba essere messo nelle mani di Marco Carrai, ossia di un privato cittadino che ha il solo titolo di essere amico di vecchia data del presidente del Consiglio oltre che intestatario del contratto d' affitto dell' alloggio in cui Renzi aveva posto la residenza, non è dato sapere. Nonostante non si conoscano i motivi della scelta, la candidatura però preoccupa per diverse ragioni.
Tanto per cominciare, l' Nsc non solo deve coordinare i diversi uffici che si occupano di cyber sicurezza, ma ha la missione di prevenire attacchi in Rete, evitando operazioni di spionaggio industriale e militare, colpendo il traffico di droga e quello di armi. Per farlo l' Nsc deve «mantenere attiva 24 ore su 24 e sette giorni su sette un' unità di allertamento e risposta».
In breve potrà fare quello che gli pare per 365 giorni l' anno, passando al setaccio tutto ciò che in rete venga ritenuto sospetto. Dunque, con la scusa dell' attacco hacker, l' amico di Renzi potrebbe mettere le mani su vicende riservate, controllando, se le riterrà potenzialmente «pericolose», anche le comunicazioni. Tutto ciò senza essere un magistrato, un funzionario di Palazzo Chigi o un uomo delle forze di sicurezza, bensì un piccolo imprenditore che ha soci sia israeliani che americani.
agnese landini renzi nozze carrai
Beh, naturalmente il nuovo consulente di Palazzo Chigi è pronto a spogliarsi dei legami societari che lo legano ad ambienti internazionali, ma come è facile immaginare risulta difficile liberarsi da relazioni piuttosto consolidate. Dunque, alla testa della speciale divisione anti hacker ci troveremo un signore che non fa parte della struttura pubblica ma è un privato cittadino, il quale dovrà individuare sulla Rete anche gli attacchi terroristi, riportando non al consigliere militare di Palazzo Chigi, ma direttamente al premier. In pratica, le comunicazioni saranno potenzialmente in mano sua.
Se poi a tutto ciò si aggiunge che la nomina di Carrai è parte di una riforma che mira a terremotare in poco tempo tutti i vertici delle forze dell' ordine, sostituendo gli attuali capi con persone di fiducia vicine al presidente del Consiglio, c' è di che allarmarsi. Secondo Repubblica, alla nomina di Carrai seguirebbe quella del nuovo capo della polizia, con la sostituzione dell' attuale - Alessandro Pansa - per raggiunti limiti di età.
Via il numero uno del Viminale, toccherebbe a quello della Guardia di Finanza, anche in questo caso per il compimento di 65 anni. Quindi toccherà al capo dell' Aisi, il servizio di sicurezza interno, essere pensionato e via via seguiranno i capi di stato maggiore di Aeronautica e Marina Militare. In breve, pochi mesi, e Renzi si troverebbe con uomini suoi alla guida di Forze armate e forze di sicurezza, con Carrai, il fedelissimo imprenditore da lui già nominato presidente di Firenze parcheggi e dell' aeroporto di Peretola, a vigilare su di tutto.
Troppo potere nelle mani di un uomo solo? È proprio quello che spaventa. Perché non solo il capo del governo avrà nelle sue mani oltre alla presidenza del Consiglio anche il Pd, ma con la nuova legge elettorale controllerà direttamente il Parlamento, potendo poi nominare senza troppi intralci il capo dello Stato.
Avendo poi deciso di sottrarre al ministero dell' Economia sia il controllo sulla Ragioneria generale, sia le principali società partecipate pubbliche, Rai compresa, di fatto il premier ha il pieno controllo sul Paese: sui conti pubblici, sui servizi segreti, sulla polizia e sulle Forze armate e - con la imposizione di Carrai alla guida dell' Nsc - anche sulle vite degli altri.
Ovvero su tutto ciò che conta, senza pesi o contrappesi. Se non siamo al Grande Fratello Renzi poco ci manca. Di sicuro siamo ad un passo dal concedere al premier anche le chiavi di casa nostra, così non avrà neanche l' incomodo di infilarsi senza essere invitato.