DAGONOTA
Come previsto, è il vice di Panetta, Daniele Franco, a sostituirlo nella carica di direttore generale di Bankitalia. Franco, già Ragioniere dello Stato all’epoca di Padoan e Tria, ha davanti l’arduo compito di affrontare gli effetti del crac della Pop di Bari. Per la prima volta, infatti, una parte del PD comincia ad avere dubbi sulla Vigilanza di Palazzo Koch. Il commissariamento dell’istituto di Jacobini e De Bustis è arrivato da Visco con un ritardo inammissibile, quando i buoi si erano già dileguati. (Al recente scambio quirinalizio di auguri natalizi il governatore ha trovato una accoglienza fredda).
Sarà il Mediocredito centrale (Mcc) guidato da Bernardo Mattarella (nipote di) e controllato da Invitalia (100% del ministero dell’Economia) il perno del salvataggio della Banca Popolare di Bari deciso dal governo, con un finanziamento fino a 900 milioni. Il Mediocredito centrale diventerà così primo azionista della Popolare di Bari ma al salvataggio parteciperò anche il Fondo Interbancario di Tutela dei depositi (FITD) ed eventualmente altri investitori.
DANIELE FRANCO, NUOVO DIRETTORE GENERALE
E’ Daniele Franco, bellunese, 66 anni, il nuovo direttore generale di Bankitalia. Entrato in Via Nazionale nel 1979, ha guidato il Servizio studi, e tra il 2013 e il 2019 è stato Ragioniere generale dello Stato. Dal maggio di quest’anno è rientrato in Banca d’Italia con l’incarico di vice direttore. Sostituisce Fabio Panetta, 60 anni, che entra nel Comitato esecutivo della Bce e ha appena avuto il disco verde da parte del Consiglio europeo. Il posto rimasto libero tra i cinque membri del Direttorio, l’organo che guida l’istituto centrale, è stato occupato da Piero Cipollone, 15 anni al Servizio studi, e un anno trascorso accanto a Giuseppe Conte, come consigliere economico, carica che ha lasciato nel settembre scorso.
vincenzo de bustis ai tempi in cui era dg di mps 1
Nonostante le polemiche degli ultimi giorni, soprattutto di marca grillina, nei confronti di Via Nazionale per la vicenda della Popolare di Bari, il pacchetto di nomine è passato apparentemente senza intralci: il Consiglio superiore della Banca d’Italia ha proceduto alle nomine che ora, come recita una nota di Via Nazionale, "devono essere approvate con decreto del Presidente della Repubblica, promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze, sentito il Consiglio dei ministri" .
Dunque ora la parola è al governo. Anche se, con il cambio di maggioranza, non dovrebbe riproporsi il braccio di ferro del febbraio scorso quando, in occasione della nomina del vicedirettore Luigi Signorini da parte del Consiglio Superiore, l’esecutivo bloccò la designazione che poi fu approvata due mesi dopo insieme a quelle di Daniele Franco, Alessandra Perrazzelli e dello stesso Panetta.