LO SBIRRO PICCHIA E IL CONTRIBUENTE PAGA - PRIMO RISARCIMENTO (15MILA EURO) PER IL PESTAGGIO DELLA SCUOLA DIAZ AL G8 DI GENOVA

Un manifestante tedesco del G8 del 2001 ottiene in sede civile 15.500 euro di risarcimento (ne aveva chiesto 200mila) - Fu pestato, ricoverato e dimesso con una invalidità del 3% - Si preannunciano almeno altre 92 cause: avvocati di tutto il mondo pronti alla battaglia…

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Alessandra Pieracci per "La Stampa"

ITALIA DELLE FRODI G DI GENOVA E LA SCUOLA DIAZITALIA DELLE FRODI G DI GENOVA E LA SCUOLA DIAZ

Picchiato nella notte dei manganelli alla scuola Diaz durante il G8 nel luglio 2001, ricoverato e poi dimesso con prognosi di 25 giorni e un'invalidità del 3%, accusato falsamente e rimasto indagato sino al 2004: tutto questo vale 15.500 euro.

Ne aveva chiesti 200 mila, il giudice della Seconda sezione civile del Tribunale di Genova ha tagliato drasticamente la cifra. E' la prima sentenza di risarcimento per la «macelleria messicana» della Diaz e le violenze nella caserma di Bolzaneto. Alle parti civili che avevano subìto il pestaggio nella scuola era stata riconosciuta una provvisionale diversa a seconda dei danni, ma uguale per tutti e pari a 5 mila euro (per la calunnia e il falso subìti), in attesa di un risarcimento complessivo da definirsi in sede civile.

Dormivano alla Diaz 93 persone, la maggioranza stranieri. Si preannunciano quindi altre 92 cause, cui si aggiungeranno le altre dei 154 rinchiusi nella caserma trasformata in un centro di detenzione. I questi giorni ne sono state depositate una decina (richieste tra i 200 mila e i 250 mila euro), dopo che sono state rese note le motivazioni della sentenza con cui la Cassazione ha confermato le condanne d'appello nei confronti dei funzionari di polizia, colpevoli di aver falsificato i verbali di arresto e di sequestro per tentare di coprire i pestaggi.

scontri scuola diazscontri scuola diaz

Tutte le cause saranno affidate alla seconda sezione. I tempi per la sentenza sono di circa un anno e mezzo. Al momento, l'unico ad aver ottenuto un risarcimento congruo è stato il giornalista inglese Mark Covell: fu picchiato ed ebbe lesioni molto gravi. Ha ottenuto 350 mila euro e non si è costituito parte civile in Cassazione.

La sentenza di ieri, pronunciata dal giudice monocratico Paolo Gibelli, riguarda un manifestante tedesco che non si è mai costituito parte civile nei processi penali. Gli sono stati riconosciuti 4.161 euro di danno biologico triplicate per il danno morale (le vessazioni e gli insulti subiti durante il pestaggio e all'ospedale).

Oltre a questi circa 12 mila euro, calcolati con i parametri della legge Balduzzi e non quelli più alti della «Tabella di Milano», il Tribunale ha aggiunto 3500 euro per l'ingiusta detenzione, i falsi e le calunnie da parte della polizia. «In pratica - commenta uno dei legali che hanno seguito il processo Diaz - ha riconosciuto una cifra più alta la sentenza penale con la provvisionale di 5 mila euro».

scontri scuola diazscontri scuola diaz

Avvocati di tutto il mondo sono ora pronti alla battaglia legale: tra i primi, quelli dei manifestanti che arrivavano dalla Nuova Zelanda, dalla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti. Al momento è un italiano, però, ad aver chiesto un risarcimento per danno da tortura, reato non previsto nel codice italiano.

Il suo legale si rifà all'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo: «Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti». «Implica un attentato alla dignità umana - scrive l'avvocato - l'uso della forza fisica inflitta in maniera del tutto sproporzionata dagli agenti di polizia nel corso di manifestazioni di protesta, quando le circostanze del caso non evidenziano un'assoluta necessità d'intervenire allo scopo di proteggere l'incolumità fisica propria o di altre persone coinvolte».

Scuola DiazScuola Diaz

E se il Tribunale di Milano ha disposto un risarcimento da un milione per Bobo Vieri intercettato illegalmente, «i fatti della Diaz paiono decisamente configurare ipotesi ben più pesanti di un caso, se pur protratto negli anni, di intercettazioni illecite». Alcuni avvocati hanno depositato, a dimostrazione delle botte e delle violenze subìte dai loro assistiti, il dvd del film «Black block» del genovese Carlo Bachschmidt, attivista del Supporto Legale, il gruppo che catalogò migliaia di immagini e video della notte del 21 luglio 2001.

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