Paola Del Vecchio per il Messaggero
Una folla festante di indipendentisti ha aspettato Carles Puigdemont all'uscita del carcere di Neumünster, al grido di Nostre president!. Nos vemos manana, ci vediamo domani, ha risposto euforico su Twitter l'ex governatore della Catalogna.
Undici giorni dopo l'arresto mentre rientrava da Helsinki in Belgio, Puigdemont tornerà oggi in libertà, dietro pagamento di 75mila euro di cauzione e alleggerito dal fardello dell'accusa di ribellione, per la quale il giudice Pablo Larena del Tribunale Supremo spagnolo aveva sollecitato l'estradizione.
GUARDIOLA PUIGDEMONT E GLI INDIPENDENTISTI CATALANI
Per i giudici togati del tribunale di Schleswig-Holstein, Puigdemont torna libero fino alla decisione definitiva sulla consegna a Madrid, che potrà avvenire solo per l'altro reato di corruzione contestatogli, per la malversazione dei fondi pubblici stornati per il referendum unilaterale del 1º ottobre.
LA MOTIVAZIONE Per la giustizia tedesca, l'imputazione per ribellione è infatti inammissibile in quanto, seppure equiparabile al reato di alto tradimento del codice penale germano, non può applicarsi poiché non sussiste il requisito della violenza. Un affondo all'impianto accusatorio del giudice Llarena, che di quel delitto, punito fino a 30 anni, accusa 15 dirigenti indipendentisti.
Ed è possibile ora che il magistrato ritiri l'euro-ordine di arresto nei confronti di Puigdemont, come aveva fatto a dicembre con il Belgio. Anche il magistrato dell'Audiencia Nacional, Carmen Lamela, che ieri ha rinviato a giudizio il capo dei Mossos d'Esquadra, Josep Lluis Trapero, per sedizione e organizzazione criminale, non vede motivi per l'accusa di ribellioneper i fatti del 20 e 21 settembre a Barcellona e del 1º ottobre.
E a Madrid è tornato in libertà, in attesa della pronuncia sull'estradizione in Svizzera, Hervé Falciani, l'ex informatico della Hsbc condannato per spionaggio informatico, arrestato dalla stessa polizia che lo aveva nascosto in Spagna come testimone per 2 anni. Sarà più difficile che la sua consegna alla giustizia elvetica sia usata come scambio con Marta Rovira e Ana Gabriel, rifugiatesi a Ginevra.