“SCUSATE SE VI SCIPPO IL VESCOVO” - BERGOGLIO CHIEDE PERDONO ALLA DIOCESI DI CASSANO ALLO JONIO PER AVER NOMINATO IL VESCOVO NUNZIO GALANTINO SEGRETARIO DELLA CEI AD INTERIM

Il Papa avrà mandato su tutte le furie i papisti conservatori scrivendo ai fedeli della diocesi “derubata” del vescovo Galantino - Nella lettera Bergoglio, con un gesto di umiltà, chiede scusa e aiuto ai fedeli: “Vi domando, per favore, di comprendermi e di perdonarmi. Ho bisogno del vostro aiuto”

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Andrea Tornielli per ‘La Stampa'

«Vi domando, per favore, di comprendermi... e di perdonarmi». Sono le parole con cui si conclude l'inedita lettera inviata ieri da Papa Francesco ai sacerdoti e ai fedeli della diocesi calabrese di Cassano allo Jonio, contestualmente all'annuncio della nomina del loro vescovo, Nunzio Galantino, quale nuovo segretario della Cei ad interim.

papa BERGOGLIOpapa BERGOGLIO

La carica di segretario dell'episcopato italiano era vacante da alcune settimane, dopo la nomina di Mariano Crociata a vescovo di Latina. Francesco non ha voluto perdere tempo, e ha designato un suo candidato a capo della macchina organizzativa della Cei. Galantino, pugliese di Cerignola, con un passato negli uffici della Conferenza episcopale italiana, è stato però nominato ad interim e non lascerà la sua diocesi, trascorrendo alcuni giorni della settimana a Roma, per far ritorno in Calabria nei weekend.

Il Papa ha scritto ai fedeli di Cassano allo Jonio per chiedere loro «aiuto». «Per una missione importante nella Chiesa italiana, ho bisogno che monsignor Galantino venga a Roma almeno per un periodo. So quanto voi amate il vostro vescovo - spiega Bergoglio - e so che non vi farà piacere che vi venga tolto, e vi capisco. Per questo ho voluto scrivervi direttamente come chiedendo il permesso. Egli sicuramente preferisce rimanere con voi, perché vi ama tanto. L'affetto è reciproco, e vi confesso che vedere questo amore filiale e paterno del popolo e del vescovo mi commuove e mi fa rendere grazie a Dio».

PAPA BERGOGLIOPAPA BERGOGLIO

«Chiederò a monsignor Galantino che, almeno per un certo tempo, pur stando a Roma, viaggi regolarmente alcuni giorni per continuare ad accompagnarvi nel cammino di fede» ha concluso Francesco, chiedendo come sempre, di pregare per lui.

La nomina ad interim potrebbe essere legata anche alla revisione degli statuti della Cei, che è in corso. Francesco ha promosso una consultazione tra tutti i vescovi italiani chiedendo loro se preferiscono cambiare le modalità di designazione del presidente e del segretario, fino ad oggi di nomina papale, al contrario di quanto avviene in tutti gli altri Paesi, dove invece viene eletto dall'assemblea dei vescovi.

vescovo NunzioGalantinovescovo NunzioGalantino

Nunzio Galantino, classe 1948, è un teologo. Ha insegnato ma ha anche fatto il parroco in uno dei quartieri più degradati di Cerignola e nel 2004 è diventato responsabile del Servizio nazionale per gli Studi Superiori di Teologia della Conferenza episcopale italiana. Incarico che ha lasciato alla fine del 2011, quando Benedetto XVI l'ha nominato vescovo di Cassano allo Jonio. La consacrazione, avvenuta nel febbraio 2012, era stata presieduta dal cardinale Bagnasco, del quale ora Galantino diventa principale collaboratore.

NUNZIO GALANTINO E BAGNASCO don nunzioNUNZIO GALANTINO E BAGNASCO don nunzio

Secondo lo statuto, la presidenza Cei propone dei nomi per la segreteria che vengono votati dai vescovi membri del Consiglio permanente: l'esito della votazione viene portato al Papa che decide liberamente. In questo caso le consultazioni sono avvenute per telefono. Non c'è dubbio che Galantino, estraneo alle cordate, sia una designazione papale. Vive in seminario, perché il palazzo vescovile è troppo grande per una persona sola; non ha autista né segretari, al telefono risponde da sé e non si fa chiamare «Eccellenza» ma soltanto «don Nunzio».

Galantino NunzioGalantino Nunzio

Nel recente messaggio natalizio ha richiamato tutti a riscoprire lo spirito di servizio e l'umiltà, per costruire qualcosa di diverso «da quel presepe impazzito» che la politica è diventata, «con tanti, pupi, vestiti con colori diversi ma quasi tutti impegnati a ritagliarsi piccoli o grandi spazi per sopravvivere a se stessi».

 

 

 

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