SE MARINE NON VA DA MATTEO, MATTEO VA DA MARINE – LA LE PEN NON SARÀ AL MEETING SOVRANISTA DI LUNEDÌ A MILANO E SALVINI LA VA A TROVARE A PARIGI: ANCHE PERCHÉ È L’UNICA ALLEATA FORTE CHE HA (PER ORA) IN EUROPA – I DUE ANNUNCIANO UN GRANDE EVENTO A MAGGIO A MILANO: INVITATI ANCHE KACZYNSKI E ORBAN. MA IL POLACCO HA PAURA DEL FILO-PUTINISMO DELLA LEGA E “VIKTATOR” VUOLE RIMANERE NEL PPE PER CONTARE ANCORA QUALCOSA –  VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

SOVRANISTI DI TUTTA EUROPA, DIS-UNITEVI! – MENTRE LA MELONI VOLA A VARSAVIA E CHIUDE L’ACCORDO CON IL PIS DI KACZYNSKI, ORBAN E LA LE PEN SI SFILANO DALL’INCONTRO CONVOCATO DA SALVINI A MILANO – “VIKTATOR” TIENE LA TESTA BASSA PER NON FARSI ESPELLERE DAL PPE. MA I POPOLARI, IN CASO DI DEBACLE SOCIALISTA, SARANNO COSTRETTI A SCARICARE IL PSE, COME AMMETTE PURE BERLUSCONI – A QUEL PUNTO ORBAN POTRÀ FARE IL CAVALLO DI TROIA E SPOSTARE A DESTRA IL BARICENTRO DEL PARTITO POPOLARE...

MATTEO SALVINI CON MARINE LE PEN A PARIGI MATTEO SALVINI CON MARINE LE PEN A PARIGI

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/sovranisti-tutta-europa-dis-unitevi-nbsp-ndash-mentre-meloni-vola-200129.htm

 

 

1 - LE PEN-SALVINI, VERTICE A PARIGI: "È L'INIZIO DI UNA NUOVA EUROPA"

Agostino Corneli per www.ilgiornale.it

 

Marine Le Pen e Matteo Salvini si sono incontrati a Parigi. La leader del Rassemblement National ha commentato il vertice con l'alleato della Lega scrivendo un post su Twitter in cui ha dichiarato: "In piena forma e pronti a vincere le elezioni europee il 26 maggio prossimo con Matteo Salvini".

 

matteo salvini viktor orban 3 matteo salvini viktor orban 3

L'incontro fra il capo della Lega e la leader del Rn (l'ex Front National)è stato molto cordiale. Come descritto non solo dalla leader francese ma anche dalle fonti vicine al ministero dell'Interno italiano. Secondo le fonti del Viminale, il vertice fra i due leader sovranisti è servito soprattutto a porre le basi per l'ultimo periodo della campagna elettorale in vista delle elezioni europee di maggio mettendo nero su bianco i punti principali del programma della piattaforma comune dei sovranisti - la stessa che si incontrerà il prossimo 8 aprile all'Hotel Gallia a Milano - e che sarà non solo sicurezza, ma anche lavoro, famiglia e ambiente.

SALVINI LE PEN-3 SALVINI LE PEN-3

 

Salvini e Le Pen hanno poi ipotizzato una manifestazione comune per la chiusura della campagna elettorale per maggio, con l'idea di "annunciare l’inizio di una nuova Europa". Quell'Europa che, secondo la volontà del fronte sovranista, dovrà essere guidata da un blocco composto da diversi movimenti di tutta Europa, a cominciare dalla Lega, dalla destra francese, ma anche dall'AfD tedesco e dai sovranisti austriaci. Una campagna di allargamento dell'Europa delle Nazioni che, secondo Marine Le Pen, è compito di Salvini, come affermato dalla leader francese in un'intervista al Corriere della Sera.

 

 

giorgia meloni raffaele fitto carlo fidanza a varsavia con jaroslaw kaczynski e la delegazione del pis giorgia meloni raffaele fitto carlo fidanza a varsavia con jaroslaw kaczynski e la delegazione del pis

2 – SALVINI INCONTRA LE PEN: "A MAGGIO A MILANO EVENTO SOVRANISTA PER LE EUROPEE, TUTTI INVITATI"

Angela Mauro per www.huffingtonpost.it

 

Matteo Salvini ci riprova: "A maggio a Milano terremo un evento grande per la nuova Europa, saranno coinvolti dai 15 ai 20 paesi". Dopo l'incontro mattutino con Marine Le Pen a Parigi, a margine dei lavori del G7 dei ministri degli Interni, il leader della Lega è carico e rilancia su questo evento sovranista di campagna elettorale che inizialmente doveva tenersi a febbraio, poi gli stessi leghisti lo immaginavano a marzo a Strasburgo, poi a Roma, infine fissato a Milano per l'8 aprile.

 

SALVINI LE PEN-2 SALVINI LE PEN-2

Ma siccome quello di lunedì prossimo si è ridotto ad una conferenza stampa con i tedeschi dell'Afd, i danesi del Dansk Folkeparti e i finlandesi del Finns Party più lo stesso Salvini, dopo i forfait della Le Pen nonché degli austriaci di Fpo, il vicepremier insiste: evento a maggio. Ma restano incognite su chi davvero ci sarà: le distanze ci sono e sono politiche, pur nella stessa rete sovranista.

 

jaroslaw kaczynski 4 jaroslaw kaczynski 4

In un punto stampa a fine vertice, proprio nella sala del ministero degli Interni francese dove si sono riuniti i rappresentanti dei sette 'grandi', Salvini precisa che l'evento di Milano è "aperto a tutti". Anche "agli spagnoli di Vox", l'ultradestra che qualche mese fa è riuscita a conquistare un ruolo in maggioranza in Andalusia insieme ai Popolari spagnoli e Ciudadanos. E' aperto "ai polacchi di Kaczynski", il leader del Pis che però resta diffidente verso le simpatie putiniane di Salvini. Addirittura l'evento milanese sarà "aperto anche a Orban", azzarda Salvini riferendosi al premier ungherese leader di Fidesz che è appena riuscito a evitare l'espulsione dal Ppe, richiesta dai Popolari dei paesi nordici imbufaliti per le sue derive a destra e – da ultimo – per la campagna del governo di Budapest fatta di manifesti contro Jean Claude Juncker.

 

MERKEL ORBAN MERKEL ORBAN

Salvini aspetta tutti, convinto di poter costruire così la sua rete sovranista allargata a gruppi che attualmente non fanno parte dell'Enf, la formazione che all'Europarlamento comprende sia gli eurodeputati leghisti che quelli del Rassemblement National. I finlandesi che saranno a Milano lunedì, rappresentati da Olli Kotro, sono attualmente nell'Ecr, il gruppo dei Conservatori e riformisti dove si trovano i 19 eletti di Kaczynski e dove alloggeranno i futuri eletti di Giorgia Meloni con Fratelli d'Italia. E anche i danesi, che a Milano saranno rappresentati da Anders Vistisen, sono nell'Ecr. Mentre l'Afd - con il suo unico eurodeputato Jorg Meuthen, presente lunedì a Milano - è nello stesso gruppo del M5s, l'Efdd.

 

SALVINI LE PEN-1 SALVINI LE PEN-1

L'evento di lunedì prossimo insomma serve a Salvini per dire che lui e la sua Lega, quotata oltre il 30 per cento nei sondaggi, fanno da catalizzatore di alleanze per la formazione di un nuovo gruppo europeo, oltre l'Enf e oltre l'Ecr. L'idea è di influenzare così la formazione della nuova maggioranza per la prossima legislatura, esercitando pressione sul Ppe affinché guardi alla sua destra invece che alla sua sinistra (Pse e liberali). Ma tutto questo è ancora in fieri. E forse sta in questo 'in fieri' il motivo dei forfait di Milano e dei continui rinvii dell'evento sovranista, che ancora non conosce data e luogo certi.

 

MATTEO SALVINI E MARINE LE PEN MATTEO SALVINI E MARINE LE PEN

L'incontro di Salvini a Varsavia con Kaczynski a gennaio non è andato bene, sia perché il leader polacco non vede di buon occhio i legami tra la Lega e la Russia di Putin e sia per una storica diffidenza nei confronti dei francesi della Le Pen. Insomma, l'alleanza Kaszynski-Salvini-Le Pen non è ancora una realtà e chissà se lo sarà mai.

 

E anche con Orban - leader "con cui ci sentiamo ogni giorno", assicura Salvini - il rapporto è complicato dall'esigenza del premier ungherese di non uscire dal Ppe, la famiglia europea ancora primo partito nei sondaggi, la 'casa' che gli ha permesso di contare in Europa. Senza il Ppe, il 50 e passa per cento di Fidesz sarebbe rimasto 'confinato' in Ungheria e Orban sarebbe più isolato di quanto non sia adesso, nonostante la condanna del Parlamento europeo per violazioni dello stato di diritto. Tra l'altro, proprio l'esempio di Orban che, con i suoi 12 eletti, da leader di governo nel suo paese, si è posizionato nel Ppe per avere voce in capitolo in Europa, è di monito a Salvini, che di certo non vuole finire confinato tra i sovranisti e rimanere al palo in minoranza in Europa con Le Pen, seppure al governo in Italia.

orban orban

 

Si fa presto a dire evento sovranista. Bisognerà vedere chi ci sarà davvero a Milano a maggio. Ma soprattutto i giochi delle alleanze si faranno dopo il voto, alla luce dei consensi conquistati alle urne e delle convenienze politiche. Salvini ha interesse a sedersi al tavolo che conta in Europa per avere voce in capitolo sulle cariche future, dal presidente del Parlamento a quello della Commissione e soprattutto sulla nomina del commissario che spetta di diritto all'Italia. Il rischio è non solo quello di restare in minoranza senza voce, ma anche di farsi prendere il posto dal M5s che pure ambisce a sedersi al tavolo che conta e sottolinea, ogni volta che può, che sul commissario europeo che spetta all'Italia tratterà il premier Giuseppe Conte e non Salvini.

 

CHRISTOPHE CASTANER E MATTEO SALVINI A PARIGI CHRISTOPHE CASTANER E MATTEO SALVINI A PARIGI

Milano val bene una Le Pen. Ma chissà se dura fino a dopo le europee. Difficile sedersi al tavolo che conta in Europa, dove ci sarà di sicuro il Ppe, ci sarà Kaczynski (che è già ora alleato dei Popolari con tutto l'Ecr) e anche i liberali eletti da Macron, portandosi dietro anche la leader del Rassemblement national, storica avversaria del presidente francese. Salvini dovrà scegliere, evidentemente. E da oggi ha con sé anche la "sintonia" riscontrata al G7 di Parigi proprio con Christophe Castaner, il ministro degli Interni, braccio di destro di Macron, convinto anche lui come il leader leghista che "le ong sono complici dei trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo". Se son rose, fioriranno, sovraniste o meno.

salvini alla festa di castelrotto in trentino alto adige 3 salvini alla festa di castelrotto in trentino alto adige 3 jaroslaw kaczynski jaroslaw kaczynski

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...