E SE NON FOSSERO STATI LORO? IL PROCESSO SULLA “TRATTATIVA STATO-MAFIA” PUO’ INCIAMPARE SU CIURO E RIOLO

Due “talpe” di Cosa Nostra in Procura, il maresciallo della Finanza Giuseppe Ciuro e il maresciallo del Ros Giorgio Riolo, al centro di una polemica al vetriolo - Erano vicinissimi a Ingroia e ai pm e al servizio delle cosche - Le informazioni riservate provenivano da loro o da Mori e Obinu?...

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Felice Cavallaro per il "Corriere della Sera"

Antonio IngroiaAntonio Ingroia

Scatta una spigolosa polemica giornalistico-giudiziaria sugli «informatori mafiosi» della Procura di Palermo ai margini del grande processo in cui la stessa Procura ormai senza Antonio Ingroia mette alla sbarra un pezzo di Stato, quello della «trattativa», con imputati eccellenti come il generale dei carabinieri Mario Mori e il colonnello Mario Obinu.

ANTONIO INGROIA CON IL SIMBOLO DELLA SUA LISTAANTONIO INGROIA CON IL SIMBOLO DELLA SUA LISTA

A due particolari «informatori» di Cosa nostra vicinissimi ai pm, il maresciallo della Guardia di Finanza Giuseppe Ciuro, a lungo ombra di Ingroia, e al maresciallo del Ros Giorgio Riolo, entrambi condannati, fa riferimento Emanuele Macaluso in una lettera pubblicata ieri sul Foglio di Giuliano Ferrara per richiamare una questione già sottolineata da Mori nella sua «memoria» ai giudici.

MARIO MORIMARIO MORI

Perché proprio Ingroia e adesso il pm Antonio Di Matteo con altri sostituti sottoscrissero il 1 settembre del 2004 che «da molti anni» i due «traditori», come poi li definì Piero Grasso, avevano fornito «notizie segrete e rivelazioni sulle indagini dei Ros finalizzate alla cattura dei latitanti Bernardo Provenzano e Matteo Messina Denaro».

ANTONINO DI MATTEO ANTONIO INGROIA GIANCARLO CASELLI ALLA FESTA DEL FATTO A MARINA DI PIETRASANTA jpegANTONINO DI MATTEO ANTONIO INGROIA GIANCARLO CASELLI ALLA FESTA DEL FATTO A MARINA DI PIETRASANTA jpeg

Come dire che se i mafiosi avevano notizie arrivavano dalle sentinelle di stanza negli uffici dei pm «da molti anni». E non da Mori od Obinu sotto processo, come osserva Macaluso, l'ex senatore che fu direttore de l'Unità, molto critico con un articolo di Marco Travaglio scritto contro la ricostruzione di processo e trattativa fatta da un emergente cronista del Foglio, Claudio Cerasa. Polemica che il pm Di Matteo richiamerà a una delle prossime udienze per dire ai giudici come stanno le cose.

BERNARDO PROVENZANOBERNARDO PROVENZANO

Anche per spazzare via quello che con i suoi più stretti collaboratori considera un «equivoco» di Macaluso. Pronti a richiamare alcune date. In sintesi: la contestazione mossa a Mori e Obinu di avere favorito la latitanza di Provenzano riguarda quanto fatto fino al 1996, comunque fino a quando gli stessi rimangono al Ros con ruoli operativi (Obinu lascia nel '97, Mori nel '98).

Boss Matteo Messina Denaro - L unica foto di lui dal vivoBoss Matteo Messina Denaro - L unica foto di lui dal vivo

«Lontani quindi dal 2004», sottolineano. Altre date e altri dati pronti per la contromemoria di Di Matteo: Ciuro fu accusato non di informare Provenzano, ma Michele Aiello, il re della Sanità, e con Riolo, pur processato per 416 bis, sempre per fatti avvenuti dal 2001 al 2003. Ultima chiosa su una prima richiesta di archiviazione avanzata per Mori nel 2006 con Di Matteo che richiama l'approfondimento richiesto dal gip: «E poi trovammo molto più di quanto avevamo..». Un ping pong che continuerà mentre sfileranno centinaia di testimoni.

ciuro giuseppeciuro giuseppe

 

 

 

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