Flaminia Bussotti per “il Messaggero”
Potrebbe essere ricordata come una delle campagne più noiose degli ultimi decenni in Germania: noia, sonnifero, sonno sono state le metafore più gettonate per descriverla. Tutte ispirate ad Angela Merkel, la cancelliera anestesista, come le viene rinfacciato, che tiene sedato il Paese e la cui principale preoccupazione è mantenere tranquilli i tedeschi. E invece, da giorni, infuria la guerra dei colori, il toto-coalizioni sulle alleanze dopo il voto.
Su un dato tutti sono d'accordo: a meno di un disastro imprevedibile, la Merkel vincerà e guiderà, per la quarta volta, il prossimo governo federale. Il problema è solo con chi. Potrà scegliersi il partner, le opzioni sono molte. Viceversa, allo sfidante socialdemocratico Martin Schulz solo un miracolo potrebbe consegnare la cancelleria nella quale si ostina a parole a credere.
LE PREVISIONI
I sondaggi però parlano chiaro. L'ultimo Enmid dava la Ccu-Csu al 36%, la Spd al 22%, l'AfD all'11%, la Linke al 10%, la Fdp al 9% e i Verdi all'8%. Dunque il prossimo Bundestag, il 19mo del dopoguerra, sarà più affollato, e diverso dell'attuale. Anziché quattro come ora (Cdu-Csu, Spd, Linke, Verdi), avrebbe sei partiti con il ritorno dei liberali della Fdp, usciti nel 2013 dal Bundestag perché sotto il 5%, e la new entry dell'AfD (Alternative für Deutschland), il partito di estrema destra nazionalista.
Fra i partiti minori è gara alla conquista del terzo posto e a vedersela saranno probabilmente Fdp e AfD. Un ingresso al governo dei liberali, che reclamano il ministero delle finanze, potrebbe significare il congedo di Wolfgang Schäuble che guidava il dicastero da due legislature.
Schäuble, che festeggiava ieri 75 anni, è un monumento, un pezzo di storia tedesca: da 45 anni al Bundestag, ha ricoperto tutti gli incarichi importanti, ha negoziato il trattato dell'Unificazione ed è un grande europeista. Corre di nuovo per un mandato diretto in Baden-Württemberg, che ha già vinto una decina di volte. Gli piacerebbe rimanere alle finanze ma se non fosse possibile per lui sono aperti tutti i ministeri, compresi anche incarichi di vertice in Europa.
GLI SCENARI
Molte le teorie sugli accostamenti cromatici. Il colore della Cdu-Csu della Merkel è il nero, rosso la Spd, giallo i liberali (Fdp), verde i Grünen e rosso la Linke (sinistra). La coalizione più sicura sarebbe la Groko, la grossa coalizione nero-rossa, ovvero una riedizione dell'attuale. Per la Merkel sarebbe il terzo governo di Grosse Koalition dopo il 2009-2013 e 2013-2017. E sarebbe il terzo vicecancelliere con iniziale S che fagociterebbe dopo Frank-Walter Steinmeier, Peer Steinbrück con Martin Schulz.
Nessuno dei due partiti è entusiasta dell'idea di continuare a governare assieme: la Merkel sarebbe più tentata da altre alleanze e la Spd teme un ulteriore emorragia di consensi come alleato junior sotto la Merkel. Nel 2013 ottenne il 25,7% e ora oscilla fra sul 20-23%. Se domenica uscisse bene dalle urne, con un risultato migliore dell'ultima volta, una grande coalizione si avvicinerebbe: i vertici del partito potrebbero convincere la base che dalle urne è uscito un chiaro mandato di governo all'Spd.
Altra opzione è una coalizione nero-giallo-verde fra cristiano democratici, liberali e verdi, detta Giamaica dai colori della bandiera dell'isola. Mettere insieme liberali e verdi sarebbe un po' come mettere insieme il diavolo con l'acqua santa e darebbe molto filo da torcere alla Merkel, ma avrebbe un potenziale innovativo che pare non le dispiacerebbe. Anche un governo solo nero-verde sembra non dispiacere alla cancelliera che già nel 2013 aveva corteggiato i verdi per andare al governo. I dirigenti Grünen invece non se la sentirono di allearsi a livello federale e il testimone passò alla Spd.
L'EFFETTO NOVITÀ
GLI ANTI EURO DI ALTERNATIVE FUER DEUTSCHLAND
Anche una coalizione nero-gialla Unione-Fdp, un classico nel dopoguerra, è un possibile scenario. Fra Cdu-Csu e Fpd le affinità sono molte, ci sarebbero meno frizioni, ma mancherebbe il fattore novità di cui invece forse la Merkel, che si avvierebbe a eguagliare il primato di 16 anni di Helmut Khol, ha bisogno. In teoria, come vagheggiato dal ministro degli esteri Sigmar Gabriel, anche una coalizione semaforo (rosso-giallo-verde) sarebbe possibile ma nei sondaggi non ha una maggioranza.
Tutto sta nei numeri, sarà l'aritmetica delle urne a determinare le alleanze di governo, ma anche ponderazioni politiche. L'ingresso dell'AfD al Bundestag preoccupa, si teme per la democrazia: per questo Spiegel raccomanda vivamente alla Spd di andare all'opposizione per non permettere all'AfD di essere il partito più forte all'opposizione.