Marco Antonellis per Italia Oggi
sergio mattarella parla con dario franceschini e nicola zingaretti
Si scrive «patto con l' opposizione» si legge Quirinale: per molti dem è questo il vero motivo che ha spinto Dario Franceschini a lanciare un patto per le riforme con gli oppositori del Conte 2.
Dario Franceschini come al solito «sa fiutare il vento meglio di chiunque altro», spiegano dal Nazareno: ha rinsaldato il rapporto col segretario del partito Nicola Zingaretti che negli ultimi tempi si era «raffreddato» da qualche differenza di vedute di troppo ed ora il ministro della Cultura lancia urbi et orbi un grande patto con l' opposizione per il post voto con vista sul Quirinale:
«Se al referendum vincerà il Sì, come penso, sarebbe intelligente per maggioranza e opposizione prendere quel voto come una spinta a fare le riforme costituzionali necessarie. So già che adesso riceverò molti no, ma credo ci saranno ripensamenti dopo il 21 settembre», ha detto il capo delegazione Pd al governo.
dario franceschini e michela di biase
Ma i soliti ben informati giurano che in realtà tutto sia funzionale alla corsa per il Quirinale: per salire sul Colle serviranno anche i voti dell' opposizione o comunque la non belligeranza di Berlusconi e gli altri. Dopo aver blandito l' opposizione è stata la volta dei 5 Stelle (con il Parlamento attuale senza i loro voti il Quirinale è utopia per chiunque): «Ho visto nel Movimento un cambiamento profondo su temi importanti, è cresciuta in loro una cultura di governo. Nostro obiettivo deve essere costruire un campo di forze in grado di sconfiggere le destre: è un tema difficile ma ineludibile», evidenzia Franceschini.
Elogi anche per Giuseppe Conte, meglio non scontentare nessuno: «Il premier ha dimostrato capacità fuori dal comune: non è semplice trovarsi di colpo alla guida del Paese in una situazione complicata senza aver mai fatto prima politica o esperienza amministrativa».
Insomma, Dario Franceschini con la lungimiranza che tutti gli riconoscono comincia a scaldare i motori.
giuseppe conte dario franceschini
Certo la corsa per il Colle non sarà affatto facile. Tanto più che il Partito democratico è pieno di candidati o aspiranti tali: da Walter Veltroni a Paolo Gentiloni passando per David Sassoli, Enrico Letta e Romano Prodi.
Per questo sotto sotto sono in molti a sperare che, presto o tardi, Mario Draghi possa scendere in campo per Palazzo Chigi: sarebbe un modo molto elegante per togliere di mezzo il rivale più pericoloso per la corsa al Colle.
luigi di maio dario franceschini
Intanto ci si continua a chiedere cosa succederà al governo dopo il 21 settembre. Chiaramente tutto dipenderà da come andranno le regionali. Ma l' idea che circola riservatamente tra i partiti della maggioranza è che solo perdendo la Toscana (quindi col 5 a 1) il Governo potrebbe avere ripercussioni.
michela de biase dario franceschini foto di bacco (2)
L' ipotesi più accreditata è che ci sarà un 4 a 2 per il centrodestra (ai Dem Campania e Toscana) oppure un 3 a 3, con la vittoria di Emiliano in Puglia. Col 4 a 2 in governo ballerà un po' ma tutto dovrebbe rimanere stabile e molte delle responsabilità cadranno sui 5 Stelle che non si sono assunti la responsabilità di fare un accordo col Pd, nonostante ci governi il Paese da oltre un anno. Il 3 a 3 sarebbe una vittoria del Pd di Zingaretti e dimostrerebbe che, alla fine, anche senza l' ok di Di Maio e company, il voto grillino si trasferisce automaticamente sul Pd. Una vera debacle per i 5Stelle, che in questo caso molto probabilmente si accartoccerebbero sempre più in un dibattito sul futuro del Movimento.
STATI GENERALI FRANCESCHINI paolo baratta dario franceschini 1 giuseppe conte luigi di maio dario franceschini dario franceschini con la mascherina 1 dario franceschini con la mascherina 2 dario franceschini michela de biase (2) foto di bacco dario franceschini franceschini franceschini nicola zingaretti dario franceschini paolo gentiloni dario franceschini franceschini di biase