«Stiamo chiudendo su tutto». Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà interpellato dai cronisti al suo ingresso alla riunione di maggioranza in Senato prima dell'avvio dei lavori della Commissione Bilancio sulla Manovra aggiornata alle 18. «Stiamo ancora discutendo e confrontando le stime» dicono fonti di maggioranza,
interpellate sul vertice di maggioranza in corso a Palazzo Chigi sulla manovra. L'intesa, spiegano, è quasi chiusa ma sono in corso «verifiche tecniche» e ancora non c'è il via libera finale: in questi minuti si stanno
valutando le diverse ipotesi per la scelta definitiva.
Renzi: non vorrei votare ma se siamo costretti...
Pd e Italia viva però sono partiti su posizioni distanti. E la tensione è cresciuta fino ai limiti della rottura. Durante una pausa del vertice, il leader di Iv, Matteo Renzi, a Tgcom24 ha infatti detto: «Sugar tax e plastic tax sono una follia. Mettono a rischio posti di lavoro». E ha aggiunto: «Ieri ho detto che c'è il 50% di possibilità di andare avanti e il 50% di andare a votare. Io non vorrei andare a votare, ma se ci costringono lo faremo». Di rimando il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando: «Non credo che plastic e sugar tax saranno eliminate». E ancora, sempre rivolto a Renzi: «Siamo tutti pronti al voto, quello che dobbiamo chiederci è se è utile al Paese. Abbassiamo i toni e facciamo lavorare l'ingegno».
Lo scontro Pd-Iv sulla destinazione delle risorse
LUIGI DI MAIO ROBERTO GUALTIERI
Il responsabile dell’Economia Roberto Gualtieri ha messo sul tavolo 400 milioni, che arrivano da una stretta fiscale sui giochi. Iv chiede che quelle risorse vengano destinate a cancellare la Plastic e la Sugar tax. I Dem premono affinché vengano spostate sull’alleggerimento del costo del lavoro, tramite un taglio del cuneo fiscale, che si aggiungerebbe a quello già previsto nel Ddl. M5S chiedono invece che vengano destinate ai Vigili del fuoco. La quadra non si trova, e l’intesa stenta ad arrivare. Il braccio di ferro sulle risorse è stato durissimo. La tensione è alta: il centrodestra, con la Lega in prima fila, minaccia di votare la proposta di Iv sulla soppressione delle micro tasse. Al Senato i numeri della maggioranza sono risicati.
Conte: abbassare le tasse in modo significativo
«Abbassare le tasse in modo significativo è quel che conta»- è, a quanto si apprende, la linea indicata dal premier Giuseppe Conte durante l’incontro di questa mattina. «Un ulteriore sforzo va fatto in questa direzione», ha aggiunto il capo del Governo.
I Dem: Iv difende le multinazionali bibite al posto dei lavoratori
Italia Viva accusa altre forze di non voler togliere le micro tasse. «Plastic tax e Sugar tax determineranno un disastro occupazionale. Ora al lavoro per trovare un accordo che dica no a microbalzelli e sì al lavoro», ha scritto su Twitter il ministro dell’Agricoltura e capo delegazione di Iv al governo, Teresa Bellanova. Italia Viva - ribattono fonti del Pd - « ai lavoratori italiani preferiscono le multinazionali delle bibite gassate, come la Coca Cola. Non vuole diminuire le tasse sul lavoro ma pensa solo a togliere la Sugar Tax, per favorire società per azioni che non hanno sede neanche in Italia».
matteo renzi teresa bellanova 1
Intanto a Montecitorio il presidente della commissione Bilancio Claudio Borghi (Lega), sospettando che la maggioranza voglia di fatto chiudere la partita sulla manovra al Senato con un maxi-emendamento blindato, ha chiesto al presidente della Camera Roberto Fico di far rispettare le prerogative del parlamento sulla sessione di bilancio.
Slitta la riunione della Commissione bilancio del Senato
Il Senato è in stand by. In attesa che si delinei in maniera completa l'accordo di maggioranza che sarebbe stato raggiunto a Palazzo Chigi su plastic e sugar tax, la commissione Bilancio del Senato si è aggiornata. Sarà un Ufficio di presidenza convocato alle 18,30 a decidere la 'tabella di marcia' per le votazioni sul Ddl di Bilancio con la manovra, mentre si avvicina la scadenza di lunedì prevista per l'approdo nell'Aula di Palazzo Madama.
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A quanto riferito da fonti parlamentari, sul tavolo dei capigruppo ci sarà anche la decisione sul provare a “blindare” qui il testo con tutte le modifiche o mantenere l'idea di lasciare spazio alla Camera per introdurre ulteriori modifiche con una terza lettura in Senato. Naturalmente questo dipende da quando e quanto rapidamente ripartiranno le votazioni in Senato sul Ddl di Bilancio. Sull'avvio o meno del voto già stasera, uno dei relatori, Dario Stefano (Pd), riferisce che «ora lo decideremo insieme agli altri gruppi, Come relatore posso affermare che siamo pronti a votare, dipenderà però da quello che vogliono fare i gruppi perché sono loro poi che determinano le indicazioni
La fumata nera dell’ultimo vertice
Il primo tempo della partita, il vertice di maggioranza che si è tenuto nella serata di giovedì 5 dicembre, si è concluso con un nulla di fatto. Ancora liti - si parla di urla si sentivano anche anche fuori dalla stanza - , un infinito braccio di ferro. Il tutto nel giorno in cui la Camera ha votato la fiducia al decreto fiscale con 310 sì: l’aula si appresta a dare il via in prima lettura al provvedimento collegato alla manovra.
Di Maio, cadere Governo? Non lo avremmo fatto partire
Alla domanda se M5S, dopo le parole del leader di Italia Viva, intende dare una spallata al Governo, il leader politico pentastellato Luigi Di Maio, e ministro degli Affari esteri in un intervento a Radio Capital ha sottolineato: «Altrimenti non lo facevamo partire». Quanto poi al rapporto con il Pd, Di Maio ha spiegato: «Sono dieci anni che il Pd prova a dire dobbiamo fare un’alleanza, io penso che abbiamo costruito il governo per tagliare i parlamentari, evitare l’aumento dell’Iva, abbiamo un programma da costruire insieme, ma restiamo forze politiche di poli diversi».