SILVIO, NON CI LASCIARE! VALERIO ONIDA DICE NO ALL’INELEGGIBILITA’

Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, boccia i girotondini: “Nell'applicazione dell'attuale legge mi sembra difficile poter dichiarare ineleggibile Berlusconi” - “Il Parlamento non dovrebbe mai legiferare a favore o contro interessi personali…”

Condividi questo articolo


Roberto Scafuri per "Il Giornale"

Valerio OnidaValerio Onida

Questa proprio non ci voleva. A ventiquattr'ore dalla manifestazione di massa indetta nella piazza Santi Apostoli cara all'Ulivo prodiano, a un passo dal traguardo come Dorando Pietri nelle Olimpiadi di Londra del 1908, a un capello dal traguardo considerevole di 250mila firme (alcune altisonanti) raccolte.

Il problema sarà dirlo con dovuta cautela a Paolo Flores d'Arcais, animatore del comitato che negli ultimi due decenni ha provato in tutti i modi a far capire al popolo come Silvio Berlusconi fosse ineleggibile, a norma della legge del 1957 che inibisce il Parlamento a titolari di concessioni pubbliche.

Silvio BerlusconiSilvio Berlusconi

Attorno a questo importante risultato, fallito per un pelo nel '94 e nel '96, e così distante dalle ultime raccomandazioni di Napolitano («Garantire al Cavaliere la partecipazione politica»), si era coagulata nelle scorse settimane l'unico concreto punto di contatto tra il Movimento di Grillo e il partito di Bersani. Punto di contatto plasticamente identificato nel capogruppo dei senatori Pd, Luigi Zanda, unico del gruppo dirigente ad aver sottoscritto l'appello anti Cav e pronto, immaginiamo, a prendere parte alla manifestazione di domani «per la difesa della Costituzione e l'ineleggibilità di Berlusconi». I fatti, però, congiurano contro titolo e obbiettivo. O si sta alla Costituzione, e con uno dei massimi suoi interpreti, il professor Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, o con l'idea di ghigliottinare lo scranno del Cav in forza di legge.

Silvio Berlusconi - copyright PizziSilvio Berlusconi - copyright Pizzi

Onida, persona onesta fino al midollo, tanto da essere diventato negli ultimi giorni candidato-ombra a tutto in quanto cattolico, piddino e anti-casta, l'ha spiegato con la pazienza e la dovizia del giurista agli storici microfoni di Radio Popolare. Primo punto: «Nell'applicazione dell'attuale legge mi sembra difficile poter dichiarare ineleggibile Berlusconi».

paolo flores arcaispaolo flores arcais

Secondo - non di poco peso per chi aveva fatto del girotondismo la malattia infantile dell'antiberlusconismo, in nome delle leggi ad personam: «Il Parlamento non dovrebbe mai legiferare a favore o contro interessi personali. Abbiamo una lunga storia di leggi ad personam, abbiamo una situazione giudiziaria con elementi anche critici, ma immaginare che il Parlamento e il governo si muovano per favorire o per non favorire soluzioni giudiziarie di una singola persona, mi sembrerebbe una brutta degenerazione». Terzo - elemento di solito noto a chiunque abbia fatto almeno qualche esame introduttivo al diritto (superandolo) - ne bis in idem.

ZANDA LUIGIZANDA LUIGI

«Fino ad ora la legge non è stata ritenuta applicabile nei confronti di Berlusconi, visto che non è più il rappresentante legale dell'azienda di cui è proprietario». Il precedente, in un ordinamento giuridico, ha un suo peso. Dulcis in fundo: cambiare si può, perché no? «Si può pensare a una norma, in futuro, che prenda in considerazione le posizioni dominanti sul mercato della comunicazione. Ma questo, sarà per il futuro».

Beppe GrilloBeppe Grillo

Onida dixit. Ovvero, tanto per rendere onore all'onestà, un giurista che arrivò terzo alle primarie comunali milanesi del Pd nel 2010, che tutti indicano nome assai gradito ai ragazzi grillini (ma sapranno chi sia, questo Carneade del diritto che non mastica web, anche se ha un blog, e da cattolico non risulta abbia mai pronunciato neppure un timido «vaffa»). Addirittura, nella maionnaise impazzita giornalistico-politica degli ultimi giorni, era diventato su alcuni quotidiani e siti online il presidente del Consiglio in pectore. «Esercizio di fantasia, farneticazioni», ci ha scherzato lui in radio. Dilettanti allo sbaraglio. Anzi, allo sbadiglio.

BERSANI luigiBERSANI luigi

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO