E LA SIRIA FINÌ IN BARZELLETTA - LA RUSSIA BOMBARDA I RIBELLI ANTI-ASSAD ADDESTRATI DAGLI USA, CHE VALUTANO SE MANDARE L'AVIAZIONE A DIFENDERLI. E IN TUTTO QUESTO, NESSUNO ATTACCA L'ISIS!

Dopo mesi di una campagna anti-Isis ridicola, in cui le forze occidentali non hanno affatto indebolito lo Stato Islamico, arrivano i caccia russi e il loro primo obbiettivo sono gli inconsistenti 'ribelli' anti-Assad. E ora la Siria, come l'Ucraina, diventa l'ennesimo campo di battaglia di una guerra tiepida tra America e Russia...

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OBAMA E PUTIN OBAMA E PUTIN

1.SIRIA: RAID RUSSI, PENTAGONO VALUTA PROTEZIONE RIBELLI

(ANSA-AP) - Il Pentagono sta "valutando" se gli Stati Uniti debbano usare la forza militare per proteggere i ribelli anti-Assad da essi addestrati in Siria se questi vengono bersagliati dai raid della Russia. Lo si apprende da fonti ufficiali dello stesso dipartimento della difesa, anche se finora il ministro, Ash Carter, ha rifiutato di parlarne.

 

OBAMA E PUTIN OBAMA E PUTIN

Secondo le fonti, che hanno chiesto di restare anonime, se ne discute all'interno dei vertici militari e fra i dirigenti politici del Pentagono, dove si valutano i pro e i contro e i rischi connessi a un'eventuale uso della forza in risposta agli attacchi russi. C'è anche il timore che fra Russia e Stati Uniti si inneschi una pericolosa escalation di contatti armati.

 

Del resto nei mesi scorsi dirigenti americani hanno reso noto che i ribelli addestrati in America - che al momento si calcola siano un'ottantina operativi in territorio siriano, soprattutto nel nord - avrebbero ricevuto appoggio dalle forze aeree nel caso di attacchi da parte delle truppe di Assad o dell'Isis. Washington nella videoconferenza con Mosca della notte ha insistito perché i raid russi si concentrino solo ed esclusivamente sull'Isis e non sui ribelli opposti al regime di Bashar al Assad, fra i quali ci sono quelli addestrati dagli Usa.

 

BOMBARDAMENTI RUSSI IN SIRIA BOMBARDAMENTI RUSSI IN SIRIA

E il Segretario di Stato, John Kerry, ha ribadito da parte sua: "La cosa importante è che la Russia non indirizzi le sue azioni contro altri che non sia l'Isis. Questo è chiaro e lo abbiamo fatto presente in maniera chiara".

 

2.SIRIA: CAPO COMMISSIONE DUMA, RAID RUSSI DURERANNO 3-4 MESI

 (ANSA) - I raid aerei russi in Siria dovrebbero durare tre-quattro mesi: lo ha anticipato Alexei Pushkov, presidente della Commissione Esteri della Duma, la camera bassa del Parlamento russo. C'è sempre il rischio di rimanere impantanati, ma a Mosca si parla di tre-quattro mesi di operazioni", ha detto in una intervista dalla tv francese Europe 1, rilanciata dai media russi. "Credo che l'aspetto importante sia l'intensità, se le operazioni vengono condotte in modo più efficace sarà possibile vedere risultati", ha aggiunto.

LA SIRIA TRA ISIS REGIME E RIBELLI LA SIRIA TRA ISIS REGIME E RIBELLI

 

 

3.SIRIA, NUOVI RAID AEREI RUSSI. GLI USA: “COLPITI RIBELLI ADDESTRATI DALLA CIA”

Nicola Lombardozzi per “la Repubblica

 

Al secondo giorno di guerra il bollettino dei raid aerei russi sulla Siria diventa già routine per dare spazio alle trattative sempre più convulse su un allargamento della coalizione contro l’esercito del Califfato. Mentre il ministero della Difesa riferiva dell’ondata di attacchi eseguiti dall’aviazione all’alba di ieri nella zona di Al Latamina nei pressi di Hama, nessuno si curava di smentire le voci insistenti di migliaia di soldati iraniani già a Damasco da giorni e pronti a sferrare un’offensiva di terra insieme a quello che resta dell’esercito di Assad.

PUTIN ASSAD PUTIN ASSAD

 

Il tutto sotto la provvidenziale copertura dei caccia bombardieri russi. Gli iraniani che affiancano le milizie sciite di Hezbollah, sarebbero una delle novità più significative del coinvolgimento diretto di Mosca nella guerra civile siriana. Il coordinamento di questa offensiva in cui «gli iraniani agiranno dal basso e i russi dall’alto», sarà gestito da Bagdad, nella sede del quartier generale della fresca alleanza allestita negli ultimi mesi dalla diplomazia russa con Iran, Iraq e Siria.

ASSAD How syrian electronic army hacked Outbrain ASSAD How syrian electronic army hacked Outbrain

Anche l’Iraq, che intanto manda frecciate polemiche sui «finora fallimentari» tentativi americani di fermare l’avanzata dell’Is, sta fa- cendo la sua parte con una forte partecipazione della sua intelligence e dei suoi vertici militari alle azioni dell’aviazione di Mosca. Ma potrebbe, forse, fare di più.

 

obama assad obama assad

Al ministero degli Esteri russo ieri si affermava infatti che «un’eventuale richiesta di intervento contro il terrorismo da parte di Bagdad sarebbe esaminata con grande attenzione». È la stessa formula con cui mercoledì, rispondendo a una richiesta siriana, Putin ha dato via libera «in piena legittimità» ai suoi cacciabombardieri Sukhoj 24 e 25. Sarebbe un’escalation militare, per ora inattesa, con un accrescimento del ruolo russo nell’area che non piacerebbe certo a Washington. Il ministro degli Esteri Lavrov ha smentito «azioni in programma sul territorio iracheno», precisando: «Non siamo stati invitati». Intanto la possibilità teorica resta e fa parte del gioco di polemiche, scambi di accuse e velate minacce in corso con gli Stati Uniti alla ricerca di un compromesso che per il momento sembra lontano.

 

John McCain John McCain

Dagli Usa si continua ad affermare che gli attacchi russi non stanno mirando ai terroristi dell’Is ma a guerriglieri delle formazioni anti Assad che dovrebbero invece far parte del futuro processo di pace. Per il senatore McCain i russi avrebbero addirittura colpito centri di guerriglia addestrata e formata dalla Cia. Mosca smentisce e rilancia accusando gli Usa di agire in Siria su «basi legali imperfette ». Il nodo resta la permanenza di Assad al potere. Nella bozza di risoluzione all’Onu per un’operazione mondiale di polizia contro l’Is, Mosca continua a inserire Assad tra i punti di forza. Jorgji Mirskij, storico orientalista moscovita di fama internazionale ne è sicuro: «I raid, a prescindere da chi sia stato colpito, sembrano orientati a rafforzare le difese di Damasco e del suo Presidente».

 

 

 

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