E LA SMARTPHONE-TAX DI HOLLANDE SCATENA UN PUTIFERIO IN FRANCIA

La proposta di tassare dell’1% tablet, smartphone e qualunque dispositivo connesso a internet per finanziare la produzione culturale francese fa discutere - La “eccezione culturale francese” è solo un ricordo, il dibattito diventa ideologico…

Condividi questo articolo


Stefano Montefiori per "Il Corriere della Sera"

FRANCOIS HOLLANDE E PIERRE LESCURE jpegFRANCOIS HOLLANDE E PIERRE LESCURE jpeg

«L'eccezione culturale francese è morta», disse in una celebre videoconferenza Jean-Marie Messier nel dicembre 2001, mentre lanciava l'appena nato colosso franco-americano Vivendi Universal Entertainment in una velleitaria sfida a AOL-Time-Warner e la News Corp di Rupert Murdoch; pochi mesi dopo, nell'aprile 2002, il visionario «J2M» in sospetto delirio di onnipotenza cacciò dalla società il co-direttore Pierre Lescure.

Che cosa rimane oggi in Francia di quell'avventura che - prima dei paurosi buchi di bilancio - sembrò per qualche tempo liberare il Paese nel mare aperto della concorrenza? Niente, è davvero il caso di dire. L'assalto al mondo dell'entertainement è fallito, Jean-Marie Messier venne travolto dagli scandali finanziari: la sua frase, che sapeva di globalizzazione e moderno anti-protezionismo, non gli ha portato fortuna. E la restaurazione si è messa in marcia in fretta.

PIERRE LESCUREPIERRE LESCURE

L'ex defenestrato Pierre Lescure (che all'epoca si consolò comunque con una buonuscita record di 2,9 milioni di euro) oggi si prende una rivincita completa, soprattutto intellettuale. Dopo nove mesi di lavoro, lunedì il co-fondatore di Canal Plus ha incontrato all'Eliseo il presidente della Repubblica François Hollande per presentargli il suo rapporto, magnificamente intitolato «Atto II dell'eccezione culturale - contributo alle politiche culturali nell'era digitale».

SMARTPHONE INTELSMARTPHONE INTEL

Quasi due chili e mezzo di carta e 80 proposte, tra le quali quella che ha fatto più scalpore: una tassa su tablet e telefonini per finanziare la produzione culturale francese. Perché, è questo il principio mille volte ribadito anche dalla ministra Aurélie Filippetti, «la cultura non è una merce come le altre».

Htc smartphoneHtc smartphone

Gli anglosassoni l'hanno immediatamente ribattezzata «iTax» e stroncata, come prevedibile. «La tassa sui tablet rischia di apparire come un altro assalto al web condotto dal governo francese - ha scritto il Financial Times in un editoriale -. Quest'anno le autorità a Parigi hanno già chiesto alla magistratura di indagare su Skype perché non ha la licenza di operatore telefonico. Google e Twitter sono stati bersagli in passato. (...) Con la sua profusione di artisti pronti a essere conosciuti in tutto il mondo, la Francia dovrebbe essere il miglior amico del web, non il suo peggior nemico».

tablet-surfacetablet-surface

Il dibattito è diventato subito, come si vede, ideologico. Alimentato dalle prese di posizione di François Hollande, che mentre si discute di una possibile area di libero scambio tra Stati Uniti e Unione Europea ha di nuovo premesso che la cultura dovrà restarne fuori, rinnovando così la politica inaugurata dalla Francia nei primi anni Novanta quando durante i negoziati commerciali dell'Uruguay Round Parigi pretese che i prodotti culturali non venissero inseriti nelle trattative.

L'idea di Lescure fa discutere perché incrocia due temi diversi: l'eterna voglia francese di proteggere i propri libri, canzoni, film e videogiochi con le leggi dello Stato, e la necessità - universale - di trovare un nuovo modello di business per l'industria culturale.

hollandehollande TABLET ANDROIDTABLET ANDROID

In concreto, il rapporto Lescure propone di instaurare una tassa su qualsiasi apparecchi connesso a Internet (computer, smartphone, tablet, televisori, console per videogiochi) in modo da alimentare un conto speciale che servirà a finanziare «azioni di sostegno alla transizione digitale». Un tasso moderato, all'incirca dell'1 per cento: 6,79 euro per un iPhone 5 che ne costa 679 non sono una gran cosa, in effetti.

FRANCOIS HOLLANDEFRANCOIS HOLLANDE

La «iTax» affonda le sue radici nella storia della Francia e nel potere del ministero della Cultura sin dai tempi di André Malraux (1959), e in una molto più contemporanea constatazione: i contenuti culturali perdono valore economico. La tassa sulla «copia privata», in vigore da anni anche in Italia per cd, chiavette Usb e hard disk, è superata: alla gente non interessa più possedere i file, vuole consumare musica e film in streaming.

FRANCOIS HOLLANDEFRANCOIS HOLLANDE

Le canzoni non hanno più valore, mentre gli strumenti che permettono di ascoltarle (dal primo iPod agli smartphone) sempre di più. Pochi sono disposti a pagare 9 euro per comprare un album digitale, molti sono pronti a spenderne centinaia per il telefonino. La ricchezza economica sta lì, ed è quella che va tassata. Il fatto che libri, musica e film vengano prodotti in Francia mentre i tablet e gli smartphone (Apple, Amazon, Google etc.) no, naturalmente, è solo un dettaglio.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…