SOGNO O SON-DAGGIO? “MOLTI ELETTORI VOTANO PER GRILLO, NON PER DI MAIO”, GLI ESPERTI SUONANO L' ALLARME PER I CINQUE STELLE – MANNEHEIMER: "I CONSENSI POTREBBERO CALARE TRA I 3 E i 5 PUNTI" - GHISLERI: “LA PERSONA CHE ALLE ELEZIONI DEL 2013 RACCOLSE TUTTI QUEI VOTI SI CHIAMA BEPPE GRILLO…”

-

Condividi questo articolo


BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO

Angelo Amante per il Giornale

 

La bandiera è stata ammainata, e adesso toccherà alle urne stabilire quanto l' antico vessillo pesasse sulla determinazione delle truppe a Cinque stelle. Varando il nuovo blog, Beppe Grillo ha separato il suo destino virtuale da quello della sua creatura. Se il vecchio leader confermasse il suo disimpegno, «e a questo aggiungessimo i dubbi della base sulla linea Di Maio, ci potrebbe essere una diminuzione dei consensi. È difficile stabilire di quanto, direi dai tre ai cinque punti percentuali», calcola il sondaggista Renato Mannheimer.

 

Il cambio di guida politica è un passaggio tutt' altro che formale. Significa mettere da parte l' anima «movimentista», incarnata dal fondatore, per indossare l' abito «istituzionale» voluto da Luigi Di Maio. Con il rischio che la base ne esca disorientata: «Il cuore pulsante dei 5 stelle è più emotivo che razionale», spiega Antonio Noto, numero uno di «Noto sondaggi».

Ghisleri Ghisleri

 

Che aggiunge: «Se Grillo davvero si allontanerà, e non ne sono convinto, l' impatto sarà significativo. Molti elettori, ancora oggi, votano per Grillo, non per il nuovo capo del partito». Che il passo indietro dell' ex comico sia in realtà un' uscita di scena momentanea è una convinzione diffusa. Dice ancora Mannheimer: «Bisognerà vedere come si comporterà Grillo. Sarebbe anche capace di smentire tutto».

GRILLO DI MAIO CASALEGGIO GRILLO DI MAIO CASALEGGIO

 

Euromedia Research attribuisce ai pentastellati una quota tra il 26 e il 27 per cento. Secondo la direttrice, Alessandra Ghisleri, per valutare il peso del fondatore sulla vita del Movimento, è bene dare uno sguardo al passato: «La persona che alle elezioni del 2013 raccolse tutti quei voti si chiama Beppe Grillo». L' elettorato potrebbe allora sentire la mancanza della storica guida, specie i più affezionati alla promessa di cambiare tutto. «Grillo voleva creare un movimento per dare vita a una società nuova. Se si esce da questo binario, è ipotizzabile che l' M5s debba ricostruire», spiega Ghisleri. È dunque possibile «che qualche rivoluzionario possa abbandonare il partito».

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA

 

Già, ma per andare dove? «Bisognerà vedere se vorranno rientrare nel percorso politico dei partiti precedenti, e sembra difficile, oppure trovare delle nuove competenze». È improbabile che eventuali sostenitori in «fuga» dai 5 Stelle possano smarrirsi nel sottobosco dell' astensionismo. Secondo Antonio Noto, si tratta di «elettori ormai liberi da ideologie. Possono decidere di votare una forza di destra oppure di sinistra in un mercato completamente aperto. Ma per chi ha scelto un partito è inconsueto rifugiarsi nell' astensione».

 

MANNHEIMER MANNHEIMER

Per il presidente di Tecnè, Carlo Buttaroni, l' effetto disgregante sulla base potrebbe verificarsi soltanto se Grillo rinnegasse la sua creatura in modo esplicito. In questo caso, il messaggio «avrebbe una forza tale da provocare uno scossone. Ma oggi rimane un legame indissolubile». I 5 Stelle sono «un partito basket», spiega Buttaroni, un contenitore «dove ciascuno ripone una delusione e cerca riscatto. L' effetto leader è inferiore rispetto a quello che si verifica in altre forze politiche».

GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA GRILLO E DI MAIO GRILLO E DI MAIO GRILLO - DI BATTISTA - DI MAIO GRILLO - DI BATTISTA - DI MAIO GRILLO DI MAIO E DI BATTISTA A GIULIANOVA GRILLO DI MAIO E DI BATTISTA A GIULIANOVA GRILLO DI MAIO GRILLO DI MAIO

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - LA DUCETTA HA UN GRILLO PER LA TESTA! – IL COSTANTE TRACOLLO DELLA LEGA, I CUI VOTI NON SI TRAVASANO IN FRATELLI D'ITALIA, POTREBBE INDEBOLIRE LA COALIZIONE DI GOVERNO FINO A CORRERE IL RISCHIO DI PERDERE PALAZZO CHIGI - COSI' L’ULTIMA SPERANZA PER LA DUCETTA È BEPPE-MAO: SE L'EX COMICO GENOVESE AZZERA CONTE E DISTRUGGE CIÒ CHE RESTA DEL M5S, L'OPPOSIZIONE DIVENTERRÀ IRRILEVANTE - SENZA M5S, IL PD DI SCHLEIN E AVS DI BONELLI&FRATOIANNI SONO DESTINATI A BUSCARLE (NEL 2025 SI VOTERA' PER LE REGIONALI IN VENETO, PUGLIA, CAMPANIA, TOSCANA, MARCHE E VALLE D'AOSTA) - SALVINI HA LE SPALLE AL MURO: HA IMPOSTO LUI IL NOME DI TESEI IN UMBRIA E HA PERSO. NEL 2025, DOPO IL SUO NO AL TERZO MANDATO PER ZAIA, LA MELONI GLI SFILERA' IL VENETO. A QUEL PUNTO, ZAIA LO ACCOMPAGNERA' AI GIARDINETTI?

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...