SOGNO O SONDAGGIO? IL PREMIERATO PIACE A UN ITALIANO SU DUE. UNA QUOTA CHE IN CASO DI REFERENDUM, NON E’ TALE DA GARANTIRE UN RISULTATO CERTO. RESTA ALTA LA FIDUCIA NEL CAPO DELLO STATO: 67%, BEN SUPERIORE RISPETTO ALLA PREMIER MELONI. MA A OTTOBRE IL 57% DEGLI ITALIANI SI ERA DICHIARATO FAVOREVOLE ALL’ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA - IL SONDAGGIO DI "LA POLIS"-UNIVERSITÀ DI URBINO, IN COLLABORAZIONE CON “DEMOS”

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Ilvo Diamanti per “la Repubblica” - Estratti

 

SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI

Sono tempi strani per la politica. A livello internazionale e nazionale. Non solo perché incombe la minaccia di guerre, vicine e lontane dai nostri confini. Ma perché si fanno strada progetti e proposte di cui non sono chiare le implicazioni e, prima ancora, il significato. In questo periodo, in particolare, si sente parlare di “premierato”, un termine che richiama, soprattutto, l’allargamento dei poteri del “premier”.

 

Il “primo”. Per questo motivo, evoca l’elezione diretta del capo del governo. Una procedura (e un rito) che garantisce legittimazione in ambito territoriale.

 

EVITA DE' NOALTRI - VIGNETTA BY MACONDO EVITA DE' NOALTRI - VIGNETTA BY MACONDO

Come già si osserva nelle Regioni e nei Comuni. Dove, comunque, l’elezione segue regole e limiti diversi. Nei Comuni, ad esempio, in base al numero di abitanti. Il “premierato”, quindi, richiama, in qualche misura, il “presidenzialismo”. Anche se, a livello internazionale, i casi di riferimento sono pochi.

Nel recente passato: Israele.

 

Dove, però è stato abolito nel 2002. Mentre, se si considera il ruolo istituzionale, il caso più vicino è il “cancellierato”, che vige in Germania. Dove, però, il capo del governo non è eletto direttamente dai cittadini. In Italia, comunque, secondo il sondaggio di LaPolis-Università di Urbino, in collaborazione con Demos (per il Rapporto “Gli Italiani e lo Stato”, di prossima pubblicazione), la maggioranza assoluta dei cittadini appare orientata verso l’elezione diretta del capo del governo. Si tratta di una quota elevata: 55%. Sostanzialmente stabile negli ultimi mesi. Dunque, molto ampia, ma non “dominante”. In caso di referendum, non tale da garantire un risultato certo.

 

sergio mattarella giorgia meloni alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa sergio mattarella giorgia meloni alla riunione del Consiglio Supremo di Difesa

Come ci rammenta il caso precedente, relativo al referendum per il superamento del “bicameralismo paritario”. La consultazione si svolse nel 2016. Per iniziativa di Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. Al tempo, rispettivamente, premier e ministra alle riforme istituzionali. L’approvazione popolare, all’inizio dell’anno, appariva scontata. Vista la larga maggioranza di consensi prevista dai sondaggi. All’inizio dell’anno superiore al 60%.

Ma il risultato fu molto diverso. Anzi: opposto. Visto che, in dicembre, si recarono alle urne oltre i due terzi degli elettori e quasi il 60% votò No. Naturalmente gli orientamenti in merito al “premierato” appaiono molto diversi, se si valutano le preferenze di partito. Il massimo grado di consensi si rileva fra chi vota Centrodestra.

 

giorgia meloni ignazio la russa sergio mattarella parata 2 giugno giorgia meloni ignazio la russa sergio mattarella parata 2 giugno

Soprattutto a Destra. In particolare, per i FdI: 79%, quindi per la Lega (76%). E, in misura più ridotta, per Forza Italia: 62%. Tuttavia, è largamente favorevole a votare “direttamente” per il premier anche la base del M5S.

 

Che, tuttavia, è sorto “fuori” dai tradizionali schieramenti. Intorno al “premier di un (non) partito”: Beppe Grillo. Mentre, all’opposto, meno di un terzo tra gli elettori del Pd sostiene il premierato. È difficile non ricondurre questi orientamenti a una “visione presidenzialista”, che va oltre la figura del presidente del Consiglio. D’altra parte, un precedente sondaggio di Demos, condotto lo scorso mese di ottobre, aveva dimostrato come il 57% del campione fosse favorevole all’elezione diretta del presidente della Repubblica. La stessa percentuale osservata nel caso del presidente del Consiglio. La fiducia nel presidente Mattarella, d’altronde, risulta molto elevata: 67%. Ben superiore rispetto alla premier Giorgia Meloni.

giorgia meloni ignazio la russa e sergio mattarella all altare della patria 25 aprile 2023 giorgia meloni ignazio la russa e sergio mattarella all altare della patria 25 aprile 2023

 

Almeno, da quanto emerge nel sondaggio condotto e pubblicato lo scorso settembre. Peraltro, nella ricerca di LaPolis- Università di Urbino, il sostegno all’elezione diretta del Premier cresce fra chi ha meno fiducia verso il presidente della Repubblica. E viceversa. Perché, evidentemente, per chi si sente lontano dalle posizioni politiche del governo e del suo capo, il capo dello Stato agisce da garante. Contrappeso. Contropotere. Questi orientamenti riflettono una domanda di personalizzazione, crescente ed evidente, da molti anni, in ambito politico. 

 

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sergio mattarella giorgia meloni centenario aeronautica militare sergio mattarella giorgia meloni centenario aeronautica militare

 

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