1. SONDAGGIO IPSOS CON SORPRESA: INGROIA PUO’ FAR PERDERE PALAZZO CHIGI A BERSANI - 2. TRA LE REGIONI IN BILICO AL SENATO, LOMBARDIA, SICILIA E VENETO, C’E’ LA CAMPANIA - 3. QUI GLI “ARANCIONI” DI DE MAGISTRIS E INGROIA SONO ALL’11% E TOLGONO VOTI A PD-SEL - 4. BERSANI SUL FILO: SE IL PATONZA VINCE AL SENATO IN DUE REGIONI ADDIO MAGGIORANZA - 5. SE QUESTO ACCADESSE I SEGGI DEL "PARTITO DI MONTI" DIVENTEREBBERO DECISIVI AL SENATO PER FARE IL GOVERNO SULLA BASE DI UNA ALLEANZA CON IL CENTROSINISTRA - 6. IN ALTRE PAROLE MONTI DEVE "TIFARE" BERLUSCONI. È UNO DEI PARADOSSI DELLA POLITICA ITALIANA DI OGGI. SARÀ BERLUSCONI A SPIANARE LA STRADA DEL GOVERNO AL PROFESSORE? -

Condividi questo articolo


Roberto D'Alimonte per Il Sole 24 Ore

bersani e montibersani e monti

È al Senato che si giocherà la partita decisiva per il governo del Paese. Tanto più ora che si ha la certezza che Pdl e Lega si presenteranno uniti nelle regioni del Nord. È quanto emerge chiaramente dai cinque sondaggi regionali eseguiti dalla Ipsos per Il Sole-24 Ore. Lo si sapeva, ma senza dati sulle intenzioni di voto nelle regioni chiave era solo una ipotesi di lavoro che faceva parte di uno schema per la analisi delle prossime elezioni: vittoria del centrosinistra alla Camera, incertezza al Senato.

ROBERTO DALIMONTEROBERTO DALIMONTE

In Lombardia, Campania e Sicilia l'esito del voto è assolutamente imprevedibile con una sostanziale parità tra la coalizione Pd-Sel e quella guidata da Berlusconi. In Piemonte e Lazio invece il vantaggio dello schieramento di centrosinistra è netto. Manca in questa analisi il Veneto. Tuttavia, visto il risultato della Lombardia e l'accordo Pdl-Lega, anche questa regione può essere aggiunta alla categoria di quelle contendibili.

pier luigi bersanipier luigi bersani

Con tutte queste regioni in bilico l'esito della competizione al Senato è del tutto incerto. Il centrosinistra avrà la maggioranza relativa dei seggi ma il raggiungimento della maggioranza assoluta non è affatto scontato. Basterebbe la perdita del premio in Lombardia e in Veneto per mancare l'obiettivo anche vincendo in tutte le altre regioni, compresa la Campania. Lo stesso accadrebbe sia nel caso in cui il centrodestra vincesse in Campania e in Lombardia sia nel caso in cui vincesse in Lombardia e Sicilia. A maggior ragione se a queste regioni si aggiungesse anche il Veneto.

In tutti questi casi si creerebbe di nuovo una situazione simile a quella del 2006 quando l'Unione di Prodi ottenne al Senato solo un seggio in più della Casa delle libertà di Berlusconi. Anzi peggio, perché il vincente della Camera potrebbe non avere neppure una maggioranza risicata al Senato.

monti casinimonti casini

La Campania è la vera sorpresa di questo sondaggio. Di Lombardia e Sicilia si sapeva. Ma la Campania sembrava una regione sicura per il centrosinistra. Poi però è arrivata sulla scena la formazione arancione sponsorizzata dal sindaco di Napoli De Magistris e guidata da Ingroia e le cose sembrano cambiate. La stima Ipsos delle intenzioni di voto per gli "arancioni" è all'11,2 per cento.

Un ottimo risultato che consentirebbe di ottenere seggi anche al Senato, visto che in questa arena la soglia è dell'8 per cento. Si deve alla forza di questa lista la debolezza relativa della coalizione di Bersani. Il suo 30,5% non la mette al riparo dalla concorrenza del centrodestra che qui, a differenza per esempio del Lazio, dimostra di raccogliere una quota significativa di consensi, pari al 28,5 per cento.

SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI

Nella lotteria del Senato la Campania pesa molto. Dopo la Lombardia è quella che pesa di più con 29 seggi totali di cui 16 vanno al vincente e 13 ai perdenti che qui saranno relativamente tanti visto il numero di liste in grado di superare la soglia di sbarramento. Così la sinistra massimalista potrebbe favorire a Napoli la vittoria di Berlusconi e impedire al centrosinistra di governare da solo a Roma.

Anche nel 2006 si andò vicino ad un esito simile in Campania. Il partito marxista-leninista si presentò contro l'Unione. Prodi vinse, ma per soli 25.000 voti. Chissà se nel 2013 il voto utile darà una mano a Bersani? A beneficiare della incertezza che regna nelle regioni-chiave potrebbe essere proprio Monti. Da quello che emerge da questi dati l'attuale premier non ha né la possibilità di vincere alla Camera né quella di vincere in alcuna regione al Senato.

In queste condizioni, per poter pesare nella formazione del prossimo governo deve sperare che Berlusconi vinca in alcune delle regioni in bilico. Se questo accadesse i seggi del "partito di Monti" diventerebbero decisivi al Senato per fare il governo sulla base di una alleanza con la coalizione di centrosinistra. In altre parole Monti deve "tifare" Berlusconi. È uno dei paradossi della politica italiana di oggi. Sarà Berlusconi a spianare la strada del governo al professore? I dati di questo sondaggio dicono che la cosa è possibile. Dipende da quello che succederà in Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia.

LUIGI DE MAGISTRISLUIGI DE MAGISTRIS

Quello che invece è impossibile è che Berlusconi possa diventare determinante al Senato. Può solo impedire a Bersani e Vendola di governare da soli. In questo contesto la sua funzione preterintenzionale è quella di favorire la formazione di un governo sinistra-centro. Solo se la coalizione-lista di Monti al Senato scendesse dovunque sotto l'8% dei voti lo scenario cambierebbe.

E questo il Cavaliere lo sa. Ed è per questo che considera Monti e il terzopolismo come i suoi avversari più insidiosi. La polemica sui "centrino" e sui "leaderini", nonché la sua riscoperta dei vantaggi del bipolarismo, sono funzionali al suo tentativo di ridimensionare la sfida del premier in modo da prenderne il posto come attore determinante al Senato.

Antonio IngroiaAntonio Ingroia

Da questi dati sembra una sfida impossibile. Monti non "sfonda" ma la sua percentuale di consensi supera dovunque l'8%. Le intenzioni di voto alla sua lista vanno dal 14,2% della Campania al 16,8% del Piemonte. Ma il suo bacino elettorale è anche più ampio e si aggira intorno al 25% dei voti.

Tutto è ancora molto fluido ma è difficile immaginare che questo consenso possa evaporare nel corso della campagna elettorale. Monti potrà non diventare il secondo polo del sistema politico, ma anche come terzo polo potrebbe giocare un ruolo molto rilevante in queste elezioni e dopo.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO