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Selvaggia Lucarelli per il “Fatto Quotidiano”
Non so se ve ne siete accorti ma mentre Matteo Salvini si toglie le giacche e rimette le felpe e poi si ritoglie le felpe e rimette le giacche alla ricerca di una nuova identità, mentre Matteo Renzi a Firenze viene rimbalzato dal papa come un Marino qualunque e per rimediare invita il principe degli Emirati Arabi, sperando che da dietro, vestito di bianco, qualcuno lo scambi per Jorge Bergoglio, mentre Silvio Berlusconi viene fischiato che neanche Schettino a un raduno nautico, c' è un uomo da sempre sbeffeggiato e sottovalutato che sta alzando la testa con fierezza.
Sto parlando di Angelino Alfano, un uomo stanco di subire, incassare, fare da pungiball per colpa di quel passato da delfino, di quella faccia da coniglio nano e quel nome da chihuahua toy. Sono finiti i tempi in cui Alessandra Ghisleri nei sondaggi lo dava sotto Berlusconi, Antonio Razzi e Iva Zanicchi e lo etichettavano come moderato intendendo moderatamente pirla. Fateci caso.
angelino alfano e la moglie
Zitto zitto, da qualche tempo, Alfano ha trovato il famoso quid.
Non so esattamente cosa abbia contribuito alla metamorfosi da delfino ad alligatore, fatto sta che Angelino ha improvvisamente tirato fuori gli attributi. Un tempo, se Salvini gli avesse detto come ha detto a Bologna "Alfano è inutile e cretino", lui avrebbe replicato al massimo: "Salvini esagera, inutile no!".
Ora ascolta le dichiarazioni del leader della Lega da Massimo Giletti e si incazza come una biscia, sfoggiando un linguaggio così folcloristico da sembrare quasi salviniano.
Replica che a Salvini non affiderebbe neppure la delega alle zanzare, gli dà dell'incolto, ribadisce "ma chi lo conosce a questo" e infine, capolavoro dei capolavori, gli scappa un "È solo un quaraquaquà", che non si capisce se sia la versione incolta del quaquaraquà o se Angelino sia così disabituato all'animosità da produrre neologismi.
ALFANO E BOSCHI - nale
E a proposito di neologismi, Angelino conia per il trio più brutto della storia dopo Il Volo, ovvero il trittico Berlusconi-Meloni-Salvini, l' espressione "Cosa nera". E guardate che il potere evocativo dell' espressione "Cosa nera" è dirompente.
Neanche un raffinato linguista, neanche Umberto Eco sarebbe mai stato capace di riassumere i tre in modo così sinistro e suggestivo. Neanche Cloris Brosca e la sua "Luna nera" evocavano così tante sciagure e cose brutte tutte insieme.
UNO SENTE "Cosa nera" e pensa a quella roba lanosa che si in castra nell' ombelico. Pensa ai fluidi che scorrono nella cloaca massima. Pensa a una cosa rimasta incastrata nei denti. A quella cosa nera attorno al sushi che non sai mai se è un'alga, cartavelina o del nastro adesivo.
ALFANO RENZI 1
Al blob che si insinua sotto la porta del bagno mentre tu fischietti sotto la doccia. E infine, ora pensa pure a Berlusconi, alla Meloni e a Salvini tutti insieme contemporaneamente come le steste dell'Idra. E solo grazie al genio malefico di Alfano. Ma non solo. L' uomo che ha trovato il quid già che c' è infierisce sottilmente su Berlusconi: "Sono triste per lui, a 80 anni si fa fischiare dai leghisti!". Traducendo: "80 anni" = vecchio. "Dai leghisti" = solo un coglione si fa fischiare da quei buzzurri. Traducendo: gli ha dato del vecchio rincoglionito.
angelino alfano 2
INFINE, non si lascia sfuggire neanche l' occasione di commentare solennemente il rilascio dei contestatori a Bologna: "Noi li abbiamo arrestati, la magistratura li ha rilasciati, l'opinione pubblica giudicherà", con un inedito tono da oracolo di Delfi, quando fino a qualche mese fa twittava "Abbiamo arrestato l' assassino di Yara" e veniva cazziato pure dal garagista della Procura. Insomma, un uomo nuovo.
SALVINI MELONI BERLUSCONI
Una vita a essere George McFly e ora finalmente è "Ehi tu porco, levale le mani di dosso!". L' avesse trovato un po' prima 'sto coraggio e Berlusconi si sarebbe risparmiato almeno il processo Ruby.
