laura boldrini a montecitorio fiducia
1. I DEPUTATI PIÙ SANZIONATI DELLA CAMERA
Alberto Di Majo e Carlantonio Solimene per "Il Tempo"
rissa alla camera dei deputati
I deputati 5 Stelle sono saliti sui tetti della Camera. Quelli di Sel hanno tirato il testo della Costituzione ai ministri. Un parlamentare di Fratelli d’Italia, Rampelli, ha raggiunto il centro dell’Aula con un cartello con la scritta «Corrotti». Il leghista Buonanno ha sventolato una spigola verso i banchi della presidenza. Non solo. Ha mostrato un forcone di cartone, si è vestito da commesso, ha agitato un paio di manette davanti al ministro della Giustizia e ha finito un discorso truccandosi di nero visto che, sosteneva, «in questo Paese per ottenere qualcosa bisogna essere un po’ più scuri».
rissa alla camera dei deputati
Ecco la Camera degli indisciplinati. Quelli che in questa legislatura proprio non ce l’hanno fatta a restare calmi durante il dibattito o le votazioni e che sono stati puniti con la «censura con interdizione di partecipare ai lavori parlamentari». In poco più di due anni sono stati assegnati provvedimenti per 1.721 giorni di espulsione dall’Aula. Le sedute peggiori ci sono state l’11, il 12 e il 13 febbraio scorso: sono stati assegnati 657 giorni di punizione.
Ai deputati del MoVimento 5Stelle spetta la palma dei più sanzionati. Del resto i grillini hanno fatto una battaglia «fisica» su molti provvedimenti della maggioranza. Il primato va ad Alessandro Di Battista. Il deputato romano ha avuto 52 giorni di espulsione. Al secondo posto c’è sempre un parlamentare del M5S: Stefano Vignaroli, con 50 giorni.
Al terzo posto dei più «indisciplinati» c’è Paola Carinelli, l’unica donna entrata nella top ten della speciale classifica. Impiegata, eletta con il partito di Grillo in Lombardia, con una laurea in scienze della mediazione linguistica, non è riuscita a «mediare» con i suoi colleghi: ha avuto 47 giorni di espulsione. Seguono tutti 5 Stelle: De Lorenzis (46 giorni), Alberti (45), Mantero (41), De Rosa (37), Cominardi (36), Sorial (36). Chiude i primi dieci il parlamentare Gallinella (36). Per incontrare qualche deputato di altri partiti bisogna scendere parecchie posizioni.
riforme bagarre m5s, aula sospesa
Ma ne vale la pena perché il leghista Gianluca Buonanno (da pochi mesi eurodeputato) ne ha combinate di tutti i colori. Il primo aprile scorso ha portato in Aula una spigola: «Serve al presidente della Camera, che mangia spigole e fa la morale agli altri. Diamo le spigole ai nostri poveri, ai nostri pensionati» diceva. Ovviamente è stato espulso dal presidente che, in quel caso, non era la Boldrini ma Di Maio, e sanzionato con 12 giorni di «interdizione». A Strasburgo ha fatto di peggio. Non gli sono piaciute le dichiarazioni di Federica Mogherini, alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, sulla situazione nella Repubblica Democratica del Congo.
rissa alla camera dei deputati
Ha preso la parola in Parlamento e ha detto: «Cara signora rappresentante Mogherini visti i risultati che ha avuto, non nel Congo, dove mi piacerebbe che lei andasse senza tornare più, ma in Ucraina, lei non conta un emerito cazzo in questa Europa. E l’Europa non conta niente». Poi ha tirato fuori una trombetta da stadio e l’ha suonata in Aula gridando «Svegliatevi». Il presidente Schulz l’ha punito con la perdita dell’indennità di soggiorno per sette giorni. Tra gli altri leghisti sanzionati, ma al Parlamento italiano, Grimoldi (4 giorni), Invernizzi (4) e Allasia (3). Poi ci sono i parlamentari di Sel Airaudo e Farina (12 giorni) e Minnucci del Pd (12), protagonisti di una rissa durante il dibattito sulle riforme.
LO SCHIAFFO DI DAMBRUOSO ALLA GRILLINA
Anche i 5 Stelle sono stati protagonisti di alcuni episodi da ricordare. La deputata Benedetti, biologa, ha morso un assistente parlamentare. Ha avuto 12 giorni di sospensione. Il suo collega De Rosa è stato denunciato da alcune deputate del Pd, a cui si era «gentilmente» rivolto in commissione Giustizia: «Siete qui solo perché sapete fare i pompini». Ha avuto 4 giorni. È stato punito anche uno dei questori, i deputati che dovrebbero mantenere l’ordine in Aula. Dambruoso, colpevole di aver dato uno schiaffone a una deputata dei 5Stelle, è stato sanzionato con 15 giorni di espulsione.
2. PARLA BUONANNO: “IO, IL PIU’ INDISCIPLINATO DI TUTTI, PER AVER SUONATO UNA TROMBA DA STADIO NELL’AULA DI STRASBURGO MI HANNO FATTO OLTRE 2MILA EURO DI MULTA. IN ITALIA NIENTE…”
Carlantonio Solimene per "Il Tempo"
buonanno con la tromba da stadio
Tra i parla di parlamentari indisciplinati e la mente corre al leghista Gianluca Buonanno, vero e proprio «esperto» in materia. «Ho preso più giornate io di Balotelli» rivendica con orgoglio. Sospeso dalla Camera per dodici giorni, dall’Europarlamento per sette, persino da Facebook per un giorno dopo aver utilizzato in un post la parola «zingari», l’esponente del Carroccio non si arrende e prepara altre sorprese.
Buonanno, quanto le sono costate le «intemperanze» in Europa?
«Finora mi hanno "squalificato" per sette giorni perché ho detto in Aula alla Mogherini che non contava un c... e ho suonato una tromba. Mi hanno tagliato 7 giorni di diaria, 2.128 euro in tutto, 304 al giorno».
Per fortuna che in Italia non sono previste ammende...
«No, in Italia, se non sono in calendario votazioni ma solo "discussioni generali", non si perde un euro. Ma il problema è un altro».
buonanno con la spigola alla camera
Quale?
«In Italia, per sospendere un deputato, si allestisce un vero e proprio processo, a volte molto lungo. In pratica, c’è un tavolo dove siedono una quarantina di esponenti dei vari partiti e, a "capotavola", la Boldrini da una parte e l’"imputato" dall’altra. La Presidente legge il capo d’imputazione e poi ci sono 3-4 minuti per giustificarsi. Inoltre, ci sono tanti schermi che mostrano l’accaduto. Una sorta di moviolone. Insomma, anche se avessero voluto punirmi decurtandomi duemila euro dalla diaria, ne avrebbero spesi diecimila in burocrazia. In Europa è più semplice: ti convoca Martin Schulz, si discute dell’accaduto e in tre giorni ti arriva la lettera di sospensione».
Non saranno facili i suoi rapporti con Schulz.
«Assolutamente. Le racconto un altro episodio. Quando Papa Francesco venne a Strasburgo, io preparai una maglietta con la foto del Pontefice e la scritta "Benvenuto Santo Padre". A nessuno degli eurodeputati, però, era concesso di incontrarlo. Ma Io riuscii a intrufolarmi nel corridoio dove Francesco stava passando con Schulz e a strappargli qualche chiacchiera e qualche foto. Schulz era furioso».
Come andò a finire?
«Che quelle foto, scattate dai fotografi ufficiali dell’Europarlamento, furono fatte sparire. Allora mi sono rivolto al Vaticano. Sa quando mi hanno chiesto per quelle 12 foto?»
Quanto?
«Quasi 500 euro. E, non contenti, mi hanno chiesto di pagare i diritti anche per la foto di Francesco che avevo stampato sulla maglietta».
Insomma, le intemperanze costano. Metterà la testa a posto?
«Qui a Strasburgo è un po’ più difficile fare qualcosa di simpatico, è un ambiente sonnolento e in più la traduzione non permette di calcolare i tempi della battuta. Ma qualcosa in mente ce l’ho».
Non ci tenga sulle spine.
«Tra due settimane a Strasburgo viene Ban Ki Moon. Farò qualcosa per ricordargli la situazione dei clandestini in Italia».
Uomo avvisato...