1 - LA CASA BIANCA PROVÒ A COPRIRE TRUMP
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della sera”
La Casa Bianca ha cercato di insabbiare il contenuto della telefonata tra Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
In quella conversazione, il 25 luglio scorso, il leader americano chiedeva «un favore» al suo interlocutore di Kiev: riaprite l' inchiesta per corruzione sulla Burisma, un' azienda di gas nel cui consiglio di amministrazione sedeva Hunter Biden, figlio dell' ex vicepresidente Joe Biden.
È una delle novità contenute nel rapporto di un informatore coperto («un whistleblower») consegnato ieri al Congresso da Joseph Maguire, direttore ad interim della Nsa, la National Security Agency, la struttura che coordina i servizi segreti di Washington.
Lo stesso Maguire è comparso davanti alla Commissione Intelligence della Camera dei Rappresentanti per una lunga audizione. È praticamente il primo atto della procedura di «impeachment», la messa in stato di accusa del presidente, annunciata martedì 24 settembre dalla Speaker della Camera, Nancy Pelosi che ieri ha aggiunto: «I fatti dimostrano che il presidente ha tradito il Paese, ignorando e violando la Costituzione, mettendo a rischio la sicurezza nazionale e l' integrità delle elezioni».
Una manovra durata mesi.
Protagonista assoluto sul campo è Rudy Giuliani, avvocato personale del presidente.
È lui che, già nel gennaio 2019, tiene i contatti con il controverso procuratore generale dell' Ucraina, Yuriy Letsenko. L' ex sindaco di New York è ben introdotto a Kiev fin dai tempi del presidente filo russo Viktor Yanukovich.
Ma la trama di Giuliani si esaurisce a fine agosto, quando Zelensky sostituisce il procuratore Letsenko. A quel punto Trump sblocca gli aiuti militari promessi al governo di Kiev e sospesi, racconta la «talpa», a metà luglio.
Oltre ai fatti, contano le procedure. Ieri democratici e repubblicani della Commissione Intelligence hanno cercato di tirare da una parte e dall' altra le parole di Maguire.
Il direttore della Nsa ha difeso «la talpa», probabilmente un agente della Cia sotto copertura. «Ha fatto il suo dovere in buona fede, ha seguito perfettamente il protocollo». Opposto il giudizio di Trump: «Questi funzionari sono come spie e le spie andrebbero punite per tradimento, come ai vecchi tempi».
la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden
La Casa Bianca aggiunge che le nove pagine della «spia» contengono informazioni di «terza mano». Ma sono in arrivo settimane e mesi complicati per Trump. Alla Camera i democratici sono in larga maggioranza: praticamente tutti d' accordo per rinviare il presidente al giudizio finale del Senato, controllato, però, dai repubblicani.
2 - INCONTRI COL PROCURATORE E PROMESSE DI AIUTI: LE MOSSE DI GIULIANI
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della sera”
«Scrivo per segnalare una preoccupazione urgente», comincia così il rapporto compilato il 12 agosto scorso da un agente della Cia sotto copertura. Nove pagine che descrivono le manovre di Trump, del suo avvocato personale Rudy Giuliani, di alcuni diplomatici per incastrare Joe Biden, l' avversario più quotato nelle presidenziali del 2020. Nel testo si parla, genericamente, anche di «un coinvolgimento» del ministro della Giustizia, William Barr.
L' informatore, il whistleblower , premette di non essere «testimone diretto» dei fatti, ma di aver raccolto le notizie, «negli ultimi quattro mesi» da «più di una mezza dozzina di funzionari del governo». Il momento più drammatico arriva il 25 luglio. «La mattina presto il presidente parla al telefono con l' omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Non so chi abbia chiamato...molti funzionari della Casa Bianca con una diretta conoscenza della telefonata mi informarono sui contenuti».
Viene fuori quello che abbiamo già letto nella trascrizione della telefonata resa pubblica il 25 settembre dall' amministrazione. Trump chiede a Zelensky «il favore» di indagare su Hunter Biden, il figlio dell' ex vicepresidente democratico. «I funzionari che erano presenti nella Situation Room con cui parlai erano profondamente turbati». Gli avvocati della Casa Bianca sono così preoccupati da «disporre» l' archiviazione «in un sistema elettronico separato» anziché tra i file «non classificati», come sarebbe stato normale. In pratica un' operazione di schermatura.
L' agente, intanto, mette a fuoco un contesto più ampio. Giuliani è il più attivo, formalmente un privato cittadino senza alcuna carica ufficiale. È lui che tiene i contatti con il Procuratore generale dell' Ucraina, Yuriy Letsenko. Una figura controversa, già condannata per corruzione nel 2010. Letsenko sostiene che «il vicepresidente Joe Biden nel 2016 esercitò pressioni sull' allora presidente Petro Poroshenko per fermare l' inchiesta giudiziaria sulla Burisma Holding», di cui era consigliere d' amministrazione il figlio Hunter.
Biden, nei giorni scorsi, ha smentito seccamente. Ma l' informatore passa oltre, arriva al 2019: «È stato pubblicamente riportato che Giuliani incontrò almeno due volte Letsenko, prima a New York a fine gennaio e poi a Varsavia a metà febbraio». Numerosi giornali, come il New York Times citato dal whistleblower scrivono che l' avvocato personale di Trump stava facendo pressioni sul governo ucraino «per alimentare indagini giudiziarie che avrebbero aiutato il presidente per la sua rielezione nel 2020».
rudy giuliani in drag seduce trump
E così si arriva al 25 luglio, il momento decisivo. Ma prima succede ancora una cosa sorprendente: «il 18 luglio l' ufficio della gestione di Bilancio informò il Dipartimento di Stato che il presidente aveva dato ordine di sospendere tutti gli aiuti per la sicurezza destinati all' Ucraina». Sono le forniture militari promesse a Kiev. Lo strumento per un possibile scambio, da usare come leva per smuovere Zelensky. Missione fallita, però. Il presidente ucraino a fine agosto sostituisce l' amico di Giuliani, il Procuratore Letsenko.
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