Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”
L'unica cosa certa è che si terranno, a villa Doria Pamphili, e che Giuseppe Conte ci arriverà con un documento scritto di sintesi delle varie proposte, a cominciare dal dossier del gruppo di Vittorio Colao, esaminate nelle ultime settimane. Una sintesi che avrà tre capisaldi: il dossier semplificazione (al centro del prossimo dl), il rilancio delle infrastrutture e l'estensione dell'Alta Velocità, incentivi per gli investimenti.
GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINO
Il margine di incertezza infatti, oltre a coinvolgere il format, si è ora spostato sulla durata degli Stati generali dell'economia voluti dal capo del governo: per Palazzo Chigi basterebbero tre giorni, giovedì, venerdì e sabato prossimi, e poi un'ultima tappa per tirare le fila, per il Pd invece ci vuole «una vera e propria fase di ascolto» che duri «almeno due o tre settimane», e che serva davvero per far arrivare al governo le migliori proposte delle imprese, delle categorie produttive, dei sindacati, delle forze di opposizione. Non è una differenza da poco: è di metodo e di sostanza.
giuseppe conte dario franceschini
In ogni caso incrocerà il Piano nazionale delle riforme che Roma dovrà inviare entro giugno a Bruxelles e soprattutto sarà un lavoro che costituirà il primo embrione di quel Revory plan che il nostro governo dovrà portare in autunno alla Commissione europea, se vorrà presentarsi con le carte in regola per accedere alle centinaia di miliardi, fra prestiti e sovvenzioni, che il progetto della Ue mette a disposizione dell'Italia nei prossimi anni. Oggi il Pd terrà la sua direzione generale e già da questa potrebbero arrivare ulteriori indicazioni sui contenuti e le procedure degli Stati Generali.
Poi, oggi o al massimo domani, Conte dovrebbe riunire la maggioranza, attraverso i capidelegazione e definire un programma condiviso da tutti: chi convocare, con quale formato, in quante sezioni e argomenti dividere l'iniziativa e tutti gli altri dettagli che al momento sembrano sospesi in un ritardo organizzativo che finora ha partorito l'idea ma non ancora i contenuti della stessa. «Arriveremo con le nostre proposte», ha promesso Confindustria, dopo le incomprensioni e le frizioni dei giorni scorsi fra Conte e Bonomi.
nicola zingaretti giuseppe conte
Di sicuro si tratterà di una grande assemblea che radunerà «tutte le forze produttive e le energie migliori» del Paese, secondo Conte. Ci saranno anche personalità eccellenti, o «menti brillanti» come le ha definite il premier: da Renzo Piano, ad altre archistar come Massimiliano Fuksas, sino a Stefano Boeri e Oscar Farinetti, fondatore di Eataly. Insomma i prossimi giorni serviranno anche per trovare una sintesi sul format fra Chigi e Pd. «Non c'è nessuna contrapposizione con il premier Conte - assicura il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Andrea Martella -. Noi riteniamo questo un appuntamento molto importante, e concreto, da inserire in un processo che serve per avviare la ricostruzione». Negli stessi giorni si terrà quel Consiglio europeo che dovrebbe confermare, o meno, la proposta di Recovery Fund e altri strumenti articolata dalla Commissione. Potrebbe non bastare, con un accordo fra i 27 che verrebbe rinviato a luglio.
l'ennesima conferenza stampa di conte by osho GIUSEPPE CONTE IL GRANDE DITTATORE