Massimiliano Panarari per "La Stampa"
Tic toc, tic toc Di solito, il ticchettio dell'orologio indica lo scorrere del tempo, ma se si sostituisce l'ultima consonante con la "k", convertendolo nel nome del social più giovane della fase odierna della digitalizzazione, ne esce la "colonna sonora" di questa brutta e frustrante campagna elettorale. Dove il tempo non pare passare, ci tocca assistere a una raffica di eterni ritorni - in primis, nelle ricette programmatiche dei partiti - e l'incarnazione per antonomasia dell'usato in politica di questo Paese (lasciamo, naturalmente, decidere agli elettori se più "sicuro" o "insicuro") ci stupisce con l'ennesimo annuncio.
Come ha detto intervenendo in collegamento con La Piazza (l'evento politico di Affaritaliani), da oggi Silvio Berlusconi sbarca su TikTok. La dichiarazione è rimasta a un livello generico, quasi sibillino, e quindi soltanto nei prossimi giorni potremo capire come si dispiegherà l'iniziativa del fondatore-presidente di Forza Italia in seno all'applicazione mobile made in China considerata "strutturalmente" come la più refrattaria a un utilizzo in chiave politica.
Un paio di giorni fa a dichiarare l'ingresso in questo social network quintessenzialmente "disimpegnato" - e con cui si sono già cimentati i leader delle destre nostrane Giorgia Meloni e Matteo Salvini - era stato anche Carlo Calenda, presentandosi come incapace di esibirsi in molte delle specialità canterine o danzerine che vanno per la maggiore nei video, e dicendosi invece intenzionato a parlare «di politica, cultura, libri e proposte». Una scommessa da verificare e mettere alla prova, giustappunto. E, a dirla tutta, il dominus di Fi si era già preso una soddisfazione meno di due mesi fa grazie al video di un bacio appassionato con Marta Fascina, filmato da Massimo Boldi e fatto circolare anche su TikTok, con risultati molto lusinghieri in termini di visualizzazioni.
GIUSEPPE CONTE CONTRO LA MELONI SU TIKTOK
Resta, quindi, aperto l'interrogativo sulla reale efficacia elettorale di questo social network, su cui gli studiosi stanno lavorando alacremente e non hanno ancora espresso un giudizio unanime - e, per la verità, prevale un certo scetticismo proprio alla luce delle sue caratteristiche (l'app è costruita per veicolare brevi messaggi visuali e musicali), non precisamente compatibili con il dibattito politico e i principi di fondo del discorso pubblico.
silvio berlusconi bacia marta fascina
Ma questa ulteriore "discesa in campo" di Berlusconi di per sé rappresenta una notizia, e produce un effetto comunicativo nettamente a suo beneficio, facendone discutere come di un "grande comunicatore" nato, sempre pronto a misurarsi con le novità del settore. Insomma, intanto se ne parla, e poi si vedrà Soprattutto alla luce della spiccata volatilità e volubilità dell'opinione pubblica nazionale di questo periodo, oscillante - come raccontano sondaggi e rilevazioni - tra leader agli antipodi, sprofondata - in varie sue fasce sempre più acriticamente - nelle piattaforme digitali (alla faccia dell'"esperienza immersiva") per attingere qualunque tipo di informazione, comprese quelle sugli affari pubblici.
silvio berlusconi nel 1978 ph giuseppe pino
Ecco, pertanto, il "pensiero meraviglioso" di chi circonda il Cav: non si può non essere laddove stanno tanti italiani, specie giovani (e incerti sul voto). D'altronde, si sa, quando arrivò il treno ad alta velocità della postmodernità il berlusconismo se ne fece locomotore, mentre la sinistra era ancora alla fermata dell'autobus. E, in tal modo, edificò la propria egemonia culturale - e sottoculturale - sul Paese.
Che, però, nel frattempo ha perduto, consegnandone lo scettro ad altri leader, più in linea col tempo che avanza (tic toc, tic toc...), tutti - nel bene come nel male - "figli e figliocci" suoi, proiettati ad avvalersi delle tecnologie comunicative che, di volta in volta, emergevano durante lo specifico stadio temporale della loro ascesa e consacrazione. Berlusconi rimane, così, il dominatore indiscutibile (e pure assai discusso) dell'epoca del diluvio commerciale della televisione generalista, un medium alquanto differente da TikTok. E, anche se «volle, sempre volle, fortissimamente volle», non si può essere uomini di tutte le stagioni (comunicative).
SILVIO BERLUSCONI E LICIA RONZULLI carlo calenda su tiktok 1 silvio berlusconi bacia marta fascina silvio berlusconi bacia marta fascina 2 LE PROMESSE ELETTORALI DI SILVIO BERLUSCONI - BY ALTAN