Gian Antonio Orighi per "la Stampa"

CORINNA ZU SAYN WITTGENSTEIN E A DESTRA IL RE JUAN CARLOS

Da amica «affettuosa» del re Juan Carlos (come lei stessa si definisce), ad agente speciale della Spagna. La tedesca Corinne Larson, dal 2000 principessa grazie alle sue seconde nozze con il principe Casimir zu Sayn-Wittgenstein (da cui è separata dal 2005), legata al sovrano spagnolo, ha rivendicato il suo ruolo di 007 in affari di Stato riservati come top manager, dal 2005, di Apollonia Associates, «società di consulenze globali».

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La ragione? Difendersi dalle accuse di complicità con Iñaki Urdangarin, il genero del monarca che si è intascato 20 milioni di euro pubblici e privati attraverso la Ong no profit Nóos. Ma le sue esternazioni si stanno rivelando un boomerang. Larson, 48 splendide primavere, poliglotta, con nel medagliere sentimentale anche una liaison con Muck Flick, uno dei proprietari della Mercedes, è venuta alla ribalta nell'aprile scorso, in occasione della costosa battuta di caccia all'elefante di Juan Carlos, 75 anni, in Botswana, dove si è rotto un'anca (un incidente che provocò un terremoto in una Spagna massacrata dalla crisi economica).

C'era anche lei nella comitiva, mentre la regina Sofia, coetanea del sovrano, era in vacanza in Grecia. Gli spagnoli seppero della love story e Corinne sparì dalla circolazione, pur dichiarando nello scorso settembre al «NewYork Times» che aveva un ruolo «strategico del governo spagnolo» attraverso la sua impresa.

JUAN CARLOS E L ELEFANTE UCCISO IN BOTSWANA

Larson riappare il 16 febbraio, quando un ex socio di Urdangarin, Torres, consegna al gip che sta indagando sullo scandalo che investe la monarchia (nel Cda di Nóos figura la Infanta Cristina, secondogenita di Juan Carlos e moglie di Iñaki, che è pure socia al 50 per cento con il consorte di Aizoon, società dove sono finiti i fondi sottratti secondo l'accusa) una serie di email fra Urdangarin e la Larson.

In questo modo si viene a sapere che Corinne ha partecipato al Valencia Summit del 2004, la madre di tutte le ruberie (1,2 milioni di euro), che Iñaki le ha inviato gli estremi del suo conto corrente bancario, che il re ha cercato (e trovato) uno sponsor per il convegno del genero, vale a dire il francese Bernard Arnault, proprietario di Louis Vuitton.

Inaki urdangarin

arnault bernard

La stampa ipotizza che il gip convocherà Corinne come testimone. E allora lei gioca d'anticipo e concede due interviste bomba a «El Mundo». Anche se si guarda bene dal dire che la sua Apollonia Associates, di cui è l'unica azionista, non esiste più. È stata sciolta, come risulta nel registro della City inglese, nell'aprile del 2012 con attivi totali pari a zero e debiti per 325 mila euro. Però la Larson si copre le spalle avvertendo che «tutti i documenti di lavoro sono conservati dai suoi avvocati».

Corinne rivela che ha cercato un lavoro al genero del re, su richiesta del suo «amico», in una fondazione benefica, la Laureus. Urdangarin però ha rifiutato, perché avrebbe incassato «solo» 250 mila euro annui.
Ma la parte che fa più rumore è un'altra. «Non ho mai incassato un cent dai contribuenti spagnoli. Ho lavorato gratis per il governo e a pagamento per imprese del governo che volevano espandersi all'estero - assicura Corinne -. Un lavoro che è sempre stato confidenziale, top secret, per il bene della Spagna». La Larson, fra l'altro, è stata per conto di Juan Carlos in Arabia Saudita, Paese che ha concesso alla Spagna un contratto di 6, 7 miliardi di euro per la linea ad alta velocità Medina-La Mecca.

Il ministro degli Esteri, Margallo, cade dalle nuvole. Per la monarchia spagnola, che precipita nei sondaggi (il 41% è contro l'istituzione, il 57% fra gli under 29), arriva pure lo scandalo della «Mata Hari reale».